La sessualità nel Medioevo: norme, pratiche e tabù

Sessualità nel Medioevo

La sessualità è un argomento molto vasto, da cultura a cultura, ma vi siete mai chiesti nel Medioevo com’era vista? 

La sessualità nel Medioevo è, purtroppo, a noi in buona parte sconosciuta. Tra le produzioni letterarie del Medioevo e ciò che succedeva effettivamente nella camera da letto c’era una differenza abissale, abbiamo pochi documenti che ci permettono di capire che cosa accadesse nel segreto dell’alcova. Il Medioevo in Europa è un periodo complesso, un’epoca caratterizzata da contributi culturali eterogenei come l’eredità dei romani, i valori e gli ideali dei popoli germanici e, cosa ancor più importante, l’influenza di una chiesa in ascesa.

Ognuno di questi elementi porta con sé una diversa visione della sessualità, si passò gradualmente dell’antichità greco romana, i cui piaceri della carne erano esaltati, al Medioevo cristiano in cui erano severamente condannati.

Nel Medioevo, il cristianesimo non fece altro che estendere un modello di comportamento, anche per quanto riguarda la sessualità, in uso nelle classi dominanti al tempo dell’antica Roma. Per esempio, il matrimonio per i romani era l’atto al concepimento e non al divertimento, questo certo non impedì agli antichi di amare la propria sposa, ma socialmente l’idea del matrimonio felice era molto diversa dalla nostra. Il cristianesimo si limitò a trasformare un comportamento di pochi aristocratici latini in legge universale, regolando i rapporti amorosi, condannando l’aborto e designando l’omosessualità. Le istituzioni religiose cercarono in tutti i modi di frenare gli impulsi sessuali delle persone, cercando di limitarli esclusivamente al campo riproduttivo.

Le varie leggi religiose sulla sessualità nel Medioevo

Le leggi religiose sulla sessualità nel Medioevo proibivano di praticare il sesso in alcuni periodi e nei fine settimana. È stato calcolato in modo tale che ai legittimi coniugi rimanessero circa 185 giorni all’anno per praticare l’atto sessuale, senza contare i giorni di impurità della donna, ovvero le mestruazioni e la gravidanza.

I giorni dedicabili all’atto sessuale

Una serie di regole limitava anche i giorni in cui era possibile dedicarsi alla sessualità nel Medioevo:

  • no la domenica giorno del Signore;
  • no al venerdì e il sabato, periodo di confessioni e preparazione alla liturgia;
  • no nei periodi importanti del calendario cristiano, Pasqua e Natale;
  • no durante le feste di Pentecoste, l’astinenza più lunga consigliata era dai 40 ai 60 giorni.

Il matrimonio

La più grande vittima per la sessualità nel Medioevo fu il matrimonio anch’esso poteva essere segnato dal peccato c’erano però attenuanti, per esempio, se durante l’unione la donna rimaneva passiva e scappatoie come non abbandonarsi ai preliminari. Per la maggior parte delle coppie, il rapporto si riduceva, quindi, a un coito velocissimo ed è del tutto indifferente al soddisfacimento della donna.

L’adulterio

L’adulterio era consentito all’uomo, ma punito per le donne. Nella pratica, la chiesa medievale finì per considerare accettabile l’adulterio per il marito, ma non per la moglie. In alcune regioni d’Europa, un uomo era considerato adultero solo se aveva avuto rapporti sessuali con una donna sposata, non se l’amante era nubile; una moglie che aveva avuto rapporti sessuali fuori dal matrimonio, invece, veniva accusata in ogni caso di adulterio. A causa di ciò, alcune donne subirono anche svariate torture.

La castità

Come ultima curiosità, che riguarda la sessualità nel Medioevo, abbiamo la castità. La castità non era per tutti, tutte queste restrizioni portarono una grande diffusione di bordelli e case d’appuntamento. Questi luoghi, spesso camuffati da bagni, erano molto in voga dove si poteva incontrare le prostitute nelle grandi tinozze di legno d’acqua calda e poi consumare il rapporto in comodi letti nascosti da pesanti cortine.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Azzurra Maria di Matteo

Sono una studentessa dell'università l'Orientale di Napoli e studio spagnolo e ceco.

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