Le sette meraviglie del mondo moderno: un viaggio tra storia e magnificenza
Era il 7 luglio 2007 quando a Lisbona vennero annunciate le sette meraviglie del mondo moderno, uscite vincitrici da un concorso globale indetto dalla New Open World Corporation (nota anche come New7Wonders Foundation). La società svizzera, fondata dal regista Bernard Weber, decise di lanciare un’iniziativa senza precedenti: aggiornare la lista delle meraviglie del mondo, un retaggio del III secolo a.C. creato dallo scrittore Antipatro di Sidone. Mentre le meraviglie del mondo antico, come i Giardini pensili di Babilonia o il Colosso di Rodi, sono in gran parte scomparse, la nuova lista doveva rappresentare monumenti e siti archeologici ancora esistenti e visitabili. La New7Wonders Foundation voleva creare una “memoria globale”, coinvolgendo le persone di tutto il mondo in un progetto di portata mondiale, in cui le nuove tecnologie di voto e comunicazione avrebbero svolto un ruolo chiave.
Se in epoca classica, infatti, le sette meraviglie del mondo antico erano le opere architettoniche, artistiche e storiche ritenute più importanti da Greci e Romani, capolavori assoluti, la scelta per le nuove meraviglie doveva essere decretata in maniera democratica, tramite un sondaggio mondiale. In occasione delle Olimpiadi di Sydney del 2000, la società lanciò il referendum via internet per stabilire, a distanza di due millenni e mezzo, quali fossero le nuove sette meraviglie del mondo moderno. Un’iniziativa che l’Unesco decise di non appoggiare ufficialmente, prendendone le distanze. Una decisione dibattuta, ma che non fermò il successo del concorso.
Le sette meraviglie del mondo moderno: come sono state scelte?
L’iniziativa riscosse un enorme successo. Inizialmente, la lista comprendeva circa 150 tra opere architettoniche e siti archeologici, e la chiusura del sondaggio fu più volte posticipata per permettere a un numero sempre maggiore di persone di partecipare. Alla fine, furono oltre 90 milioni i voti registrati, provenienti da ogni angolo del pianeta, e si arrivò a una rosa di 21 finaliste. La scelta delle sette meraviglie del mondo moderno, così come per quelle del mondo naturale, è stata quindi il frutto di un processo di selezione partecipativo, un vero e proprio evento mediatico che ha catturato l’attenzione globale e ha permesso a milioni di persone di esprimere la propria preferenza.
Il concorso New7Wonders e la decisione dell’Unesco
L’Unesco, pur riconoscendo il valore dell’iniziativa nel promuovere l’interesse per il patrimonio culturale, decise di non appoggiarla ufficialmente. La motivazione principale risiedeva nel fatto che la lista delle sette meraviglie del mondo moderno fosse il frutto di un sondaggio privato, e non di criteri scientifici e oggettivi come quelli adottati per la selezione dei siti Patrimonio dell’Umanità. Nonostante la posizione dell’Unesco, il concorso ideato da Bernard Weber proseguì, diventando un fenomeno di massa.
Quali sono le sette meraviglie del mondo moderno?
Dalla Grande Muraglia Cinese al Colosseo, da Machu Picchu a Petra, scopriamo insieme quali sono le sette meraviglie del mondo moderno, monumenti e siti archeologici che rappresentano un patrimonio inestimabile per l’umanità, simboli di culture, tradizioni e ingegno umano.
La grande muraglia cinese: un’opera imponente
Riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1987, la Grande Muraglia Cinese è una delle sette meraviglie del mondo moderno. Voluta dall’imperatore Qin Shi Huang nel 215 a.C., aveva lo scopo di difendere il territorio cinese dalle invasioni dell’Impero Mongolo. Sebbene il tentativo non ebbe successo a causa delle numerose porte che si rivelarono punti deboli, quest’opera resta una testimonianza impressionante dell’ingegneria e della potenza militare dell’antica Cina. La Grande Muraglia si estende oggi per 8.851,8 km, ma si stima che la sua lunghezza reale, considerando tutte le ramificazioni, sia di circa 22.000 km. La costruzione, realizzata in pietra e mattoni grazie al lavoro di migliaia di operai, include circa 25.000 torri di guardia. Secondo una leggenda, la Grande Muraglia sarebbe visibile dalla Luna, un mito prontamente sfatato.
Petra, Giordania: la città scavata nella roccia
Petra, in Giordania, è un sito archeologico di straordinaria bellezza, i cui primi insediamenti risalgono al periodo tra l’VIII e il VII secolo a.C., mentre i monumenti più antichi sono databili intorno al 30 a.C. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1985, Petra è una delle sette meraviglie del mondo moderno grazie al suo fascino unico. La città, scolpita nella roccia dal popolo dei Nabatei, è un capolavoro di architettura e ingegneria. Le facciate dei sepolcri intagliati, la pietra, la sabbia e le sfumature calde che circondano il complesso creano un’atmosfera suggestiva, tanto che Petra è stata scelta come set per molti film di avventura e fantascienza. Il Siq, la stretta gola che conduce alla città, lo spiazzo del Tesoro del Faraone, i resti di un’avanzata rete idrica con oltre 200 cisterne sono solo alcune delle meraviglie di questo luogo, rimasto sconosciuto all’Occidente fino al 1812, quando fu rivelato dall’esploratore svizzero Johann Burckhardt.
Machu Picchu, Perù: la città perduta degli Inca
Le rovine di Machu Picchu, in Perù, rappresentano un misterioso sito archeologico costruito intorno al XV secolo e Patrimonio dell’Umanità dal 1983. Una delle sette meraviglie del mondo moderno, questa “città perduta” degli Inca, una delle più importanti civiltà precolombiane, è situata nella regione di Cusco ed è uno dei luoghi più affascinanti del mondo. Costruita probabilmente come residenza estiva dell’imperatore Pachacútec intorno al 1440, Machu Picchu (che significa “Montagna Vecchia”) si trova a circa 2500 metri di altezza ed è composta da un’area agricola e una urbana. Il Cammino Inca, la Porta del Sole, il Tempio della Luna e i panorami mozzafiato che si godono da questo luogo rendono Machu Picchu una meraviglia senza tempo.
Chichén Itzá, Messico: il mistero dei Maya
Il complesso archeologico di Chichén Itzá, in Messico, costruito tra il VI e l’XI secolo, è Patrimonio dell’Umanità dal 1988 e una delle sette meraviglie del mondo moderno. Questo capolavoro, realizzato dal popolo dei Maya, copre un’area di 3 km quadrati. Il nome Chichén Itzá significa “alla bocca del pozzo degli Itza“, dove gli Itza erano un gruppo etnico il cui nome vuol dire “Stregoni dell’acqua”. Il gioiello del sito è la Piramide di Kukulcan, nota come “El Castillo”. I Maya, grazie alle loro avanzate conoscenze astronomiche, progettarono questa piramide in modo che, durante gli equinozi di primavera e autunno, un gioco di luci proiettasse l’ombra di un serpente piumato, proprio Kukulcan, la divinità a cui tutto è dedicato, sulla scalinata nord. Oltre a El Castillo, il sito comprende luoghi di culto, palazzi, due pozzi naturali, il Tempio dei Guerrieri, un campo da gioco, l’osservatorio astronomico (El Caracol) e la “Casa delle iscrizioni misteriose”, una grotta con molti reperti.
Il Cristo Redentore di Rio de Janeiro: un simbolo di fede
Il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, che si erge con i suoi 38 metri a protezione della città dal 1931, è una delle sette meraviglie del mondo moderno. Situata in cima al Monte Corcovado, a 700 metri di altezza, questa statua è una delle più famose rappresentazioni di Cristo e simbolo indiscusso di Rio. L’opera, realizzata in pietra saponaria e calcestruzzo dallo scultore francese Paul Landowski, con il volto scolpito da Gheorghe Leonida, è raggiungibile tramite una linea ferroviaria o, per i più sportivi, salendo una scalinata di 222 gradini.
Il Taj Mahal, India: un monumento all’amore eterno
Il Taj Mahal, in India, è un mausoleo in marmo e lapislazzuli, fatto costruire dall’imperatore Shah Jahan in memoria dell’amata moglie Mumtaz Mahal. Definito dal poeta Rabindranath Tagore come una “lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo”, il Taj Mahal è una delle sette meraviglie del mondo moderno. La costruzione iniziò nel 1632 e durò 22 anni, e nel 1983 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La sua straordinarietà risiede nel fatto che il mausoleo appare sempre diverso a seconda dell’ora del giorno, grazie a un gioco di luci creato dal marmo che lo riveste e dalle pietre preziose incastonate. Rosa, bianco o dorato, il mausoleo è una meraviglia architettonica. Si narra che per la sua costruzione siano serviti mille elefanti e mille bufali per trasportare il marmo bianco di Makrana, il cristallo della Cina, gli zaffiri dello Sri Lanka e i lapislazzuli dell’Afghanistan. La perfetta simmetria della costruzione la rende quasi surreale. Si racconta che l’imperatore, al termine dei lavori, abbia fatto mozzare le mani degli operai e decapitare il progettista affinché mai al mondo fosse eguagliabile la bellezza del Taj Mahal.
Il Colosseo, Italia: l’anfiteatro più grande del mondo
Tra le sette meraviglie del mondo moderno non poteva mancare una meraviglia italiana: il Colosseo, fiero simbolo dell’Italia e l’anfiteatro più grande del mondo, con una capienza di 75.000 spettatori. Conosciuto anche come Anfiteatro Flavio, fu costruito a partire dal 72 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano e inaugurato nell’80 d.C. dall’imperatore Tito. Patrimonio dell’Umanità dal 1980, il Colosseo veniva utilizzato per spettacoli di gladiatori, battaglie navali, cacce ad animali (Venationes) ed esecuzioni di condannati.
Le altre finaliste del concorso e la meraviglia onoraria
Oltre alle sette elette, molte altre opere meravigliose hanno partecipato al concorso, giungendo alla fase finale. Tra queste, anche l’unica delle antiche meraviglie ancora esistente, la Grande Piramide di Giza, che è stata eletta “Meraviglia Onoraria, esclusa dalla classifica finale per questo motivo. Tra le altre finaliste troviamo l’Acropoli di Atene, l’Alhambra di Granada, Angkor Wat in Cambogia, l’Isola di Pasqua (conosciuta anche come Rapa Nui, famosa per le sue statue, i Moai) in Cile, la Tour Eiffel di Parigi, la Basilica di Santa Sofia a Istanbul, il Tempio di Kiyomizu-dera a Kyoto, Piazza Rossa a Mosca, il Castello di Neuschwanstein in Germania, la Statua della Libertà a New York, Stonehenge nel Regno Unito, il Teatro dell’Opera di Sydney e Timbuctù in Mali.
Un elenco di luoghi straordinari che, seppur non inclusi tra le sette meraviglie del mondo moderno, continuano ad affascinare e ispirare visitatori da tutto il mondo. Chissà cosa ne penserebbe Antipatro di Sidone di fronte a questi monumenti. Quel che è certo è che, sia nella lista antica che in quella moderna, si tratta di meraviglie capaci di togliere il fiato, testimonianze dell’ingegno e della creatività umana attraverso i secoli.
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