Qual è il miglior font per dislessici? EasyReading

font per dislessici

Font per dislessici, il migliore è italiano! 

“Progettare significa offrire una soluzione ad un dato problema”: alle parole di Bruno Munari, eccellenza italiana nel campo dell’arte e del design, dà corpo il progetto EasyReading, primo font per dislessici che rende più facile e veloce la lettura.

Carattere ad alta leggibilità, così come definito dai suoi creatori, EasyReading è un font ibrido, dal disegno semplice ed essenziale. È figlio di un grafico torinese, Federico Alfonsetti, socio di una piccola casa editrice che, commissionandogli la pubblicazione di un libro per dislessici, diede il via alla reazione a catena che lo portò a radunare un’équipe di menti brillanti e a dar vita a questo progetto originale: Nino Truglio, insegnante di matematica nel mondo dell’editoria dal 1994; Enzo Bartolone, che scoperta la sua dislessia non rinuncia ad inseguire l’amore per la carta stampata; Marco Canali, lungimirante investitore e Uberto Cardellini, deputato allo  “sbrogliare” della matassa giuridico-burocratica.

EasyReading, un ottimo font per dislessici. La dislessia non deve essere più un problema! 

Composto da 811 glifi (simboli tra lettere, numeri, accenti e segni di punteggiatura) dal design leggero e chiaro, la caratteristica principale del font per dislessia Easy Reading è data dagli spazi ben calcolati che riducono il cosiddetto crowding effect, il fenomeno psicologico dato dall’affollamento, il crowding appunto, di più caratteri, generante confusione e difficoltà nel proseguire la lettura.

La leggibilità è un’alternativa possibile, in grado di semplificare, a chi riscontra difficoltà, un’attività che per i più è all’ordine del giorno. Spiega Alfonsetti che “chi non ha questo problema quando legge non segue la singola lettera, intuisce la parola e va avanti. I dislessici invece decifrano lettera per lettera e poi mettono insieme il significato della parola. E più il font è difficile più trovano difficoltà”. Insomma, rendere accessibile a tutti la lettura. Un nobile progetto concretizzatosi dopo “otto anni di duro lavoro e 800 mila euro” spesi in investimenti: la sfida di chi ha creduto nella possibilità di mettere la normalità a portata di tutti. Attualmente questo font per la dislessia supporta tutte le lingue che utilizzano l’alfabeto latino, ma gli autori sono già all’opera per adattarlo entro il 2018 all’alfabeto cirillico, al greco antico e alle lingue slave.

DSA: quali strumenti compensativi adottare?

Un’idea che non è passata inosservata agli occhi della Microsoft, in attesa degli ultimi accertamenti condotti da un’università italiana per accogliere l’innovativa proposta. Premiato dal Miur, testato e riconosciuto dall’Ordine degli psicologi della Toscana, Easy Reading è un progetto italiano che sta creando da sé il suo spazio nel mondo. Viene utilizzato dalla Fondazione Pomodoro a Milano e dalla Einaudi, ma non solo: Slow Food, Pearson Italia, De Agostini hanno scelto il font EasyReading, proposta abbracciata anche dagli Uffizi di Firenze. Non poteva, dunque, non ricevere approvazione dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) per le sue peculiari caratteristiche grafiche e per il suo proporsi come nuovo strumento per ridurre le disuguaglianze tra un ragazzo dislessico e i suoi coetanei.

Secondo le stime più recenti, circa 700 milioni di persone sono ad oggi affette da dislessia: è affrontando numeri così alti che l’impegno di Alfonsetti e della sua squadra splende luminoso tra tutte le iniziative che, nel piccolo ma sempre grande contributo apportato alla vita e al suo sviluppo, vedono la luce.

Altri font per dislessici

Tra i caratteri tipografici comunemente disponibili nei programmi di videoscrittura, alcuni si distinguono per la loro elevata leggibilità, come Arial, Comic Sans, Helvetica, Tahoma, Trebuchet e Verdana. Risultati ancora migliori si ottengono utilizzando font progettati specificamente per persone con dislessia. Oltre Easyreading un altro esempio è il font creato dalla casa editrice Bianconero, che ha sviluppato un carattere tipografico ad alta leggibilità per i propri libri. Attraverso la collaborazione tra graphic designer e psicologi specializzati nella sfera cognitiva, sono state prodotte nove collane narrative per bambini delle scuole elementari fino ai giovani adulti. Il font Dyslexie, invece, è stato ideato da un olandese affetto da dislessia e presenta un design leggermente infantile, con lettere uniche e inequivocabili. OpenDyslexic, d’altro canto, è un carattere open source che presenta lettere diverse tra loro, alcune delle quali più evidenziate per facilitare la lettura. In chiusura, è importante notare che non è soltanto il font a determinare l’accessibilità di un testo per persone con dislessia. Anche la dimensione del carattere, compresa tra 12 e 14 punti, la carta opaca e non lucida, il peso della carta di circa 90 grammi per evitare trasparenze e un colore di fondo appropriato, come il bianco crema, contribuiscono a una migliore leggibilità.

Altri elementi di impaginazione, come un’interlinea di 1,5 o doppia, frasi brevi (massimo 70 caratteri), paragrafi corti, l’uso del grassetto per le parole importanti e l’allineamento a sinistra, possono ulteriormente migliorare l’esperienza di lettura per gli individui dislessici.

A proposito di Ilaria Iovinella

Premessa: mai stata di poche parole, eterna nemica dell'odioso "descriviti in tre aggettivi". Dovessi sintetizzarmi, direi che l'ossimoro è una figura retorica che mi veste bene. Studio giurisprudenza alla Federico II, ma no, da grande non voglio fare l'avvocato. Innamorata persa dell'arte e della letteratura, dei dettagli e delle sfumature, con una problematica ossessione per le storie da raccontare. Ho tanto (e quasi sempre) da dire, mi piace mettere a disposizione di chi non ha voce le mie parole. Insomma, mi chiamo Ilaria e sono un'aspirante giornalista, attualmente impacciata sognatrice con i capelli corti.

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