Ghost Stories: la storia di uno dei doppiaggi più bizzarri di sempre

Ghost Stories: la storia di uno dei doppiaggi più bizzarri di sempre

Se siete appassionati di anime e manga e non conoscete ancora Ghost Stories, preparatevi per una delle storie più curiose e senz’altro uniche del mondo del doppiaggio. Era l’ormai lontano 2005 quando quest’anime veniva doppiato per il pubblico americano dopo aver riscosso un considerevole successo in patria, rendendo la serie una vera e propria leggenda in tutto il mondo, ma andiamo con ordine.

La trama originale di Ghost Stories

Ghost Stories è un anime horror andato in onda per la prima volta nel 2000 ed è essenzialmente una raccolta di leggende scolastiche popolari giapponesi. La serie è composta da 20 episodi e segue Satsuki e suo fratello minore Keichirō mentre, insieme al loro nuovo gruppo di amici, cercano di esorcizzare degli spiriti nella città natale della defunta madre, responsabile proprio di averli sigillati tempo addietro.

La popolarità in Giappone e il doppiaggio americano

Su internet girano da anni innumerevoli voci sul fatto che la serie fosse stata un fallimento in Giappone e che questo doppiaggio fosse stato completamente improvvisato per renderlo il più popolare possibile, al punto che sarebbe stato semplicemente detto al cast di «fare il necessario perché lo show vendesse», senza che i doppiatori venissero mai fermati o ripresi — che è quello che in effetti loro stessi negli anni hanno testimoniato. Tuttavia, la storia è un po’ più complicata di così.

Innanzitutto, in realtà in Giappone la serie fu estremamente seguita, tanto da arrivare a un numero di visualizzazioni addirittura superiori ad anime come i Pokémon durante i mesi in cui fu trasmessa. Il suo successo era la naturale conseguenza della popolarità che aveva avuto il materiale d’origine: una raccolta di libri in cui queste storie dell’orrore furono riadattate per essere consumate da un pubblico di bambini e che diede origine anche a una saga di quattro film e una serie TV. Tuttavia, lo show non offriva molti prodotti e gadgets ufficiali, che sono un elemento importante perché un progetto del genere dia i suoi frutti anche economicamente. A questo si aggiunse il fatto che il primo doppiaggio in lingua inglese, pur tenendo fede al progetto originale, peccava considerevolmente in qualità. La combinazione di tutti questi elementi, insieme ad una comunicazione poco chiara, potrebbe quindi aver dato vita a un “malinteso” tra le parti coinvolte e una narrativa sicuramente sorprendente ma un po’ distorta, che non ha fatto che continuare a diffondersi negli anni.

Secondo tali premesse, quando la ADV Films fu contattata per una seconda trasposizione in inglese della serie, furono date agli autori solo tre restrizioni a cui attenersi: non cambiare i nomi dei personaggi, il modo in cui gli spiriti venivano esorcizzati o la trama principale di ogni episodio. Così, il copione fu “costruito” intorno a queste indicazioni: i personaggi vennero completamente trasformati e furono inserite in ogni scena possibile battute controverse e ai limiti del ridicolo, riferimenti alla politica, alla religione cristiana e alla cultura pop del tempo e rotture della quarta parete sulla produzione originale. In effetti questo adattamento è, tecnicamente parlando, uno dei peggiori mai visti, essendo anche quello in cui Ste7en Foster (l’allora autore insieme a Lucan Duran e noto per aver spesso cambiato i testi che gli venivano forniti) ebbe più libertà che mai, eppure ha avuto un successo incredibile ed è tutt’oggi considerato “il migliore peggior doppiaggio di sempre”. Naturalmente, questo prodotto non potrebbe essere più lontano dal suo target di partenza, ma può essere anche interessante notare le differenze tra questo e lo show originale e come, nonostante l’andamento folle di quest’impresa, riesca comunque a rispettarne la trama principale. Inoltre, negli ultimi anni, lo stesso Ste7en ha sentito la necessità di correggere in prima persona la disinformazione diffusasi a piede libero su Ghost Stories tramite il suo canale YouTube, rispondendo anche a numerose domande sull’argomento.

Il doppiaggio, diventato ormai leggenda, è disponibile su piattaforme come RetroCrush, Amazon Prime Video e Crunchyroll; tuttavia non risulta accessibile dall’Italia. Ciò non impedisce però agli utenti più curiosi di trovarne in giro sui social numerose scene, che vi faranno decisamente sgranare gli occhi per la loro irriverenza e assurdità.

Fonte immagine di copertina: Amazon (copertina dell’edizione Blu-ray della serie)

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