I bambini di Parigi di G. Goldreich: recensione

Bambini di Parigi

I bambini di Parigi (Newton Compton, 2020, traduzione di Cecilia Pirovano), romanzo di Gloria Goldreich, si inscrive nel solco della vicenda che accompagnò la Francia della Terza Repubblica fino alla Seconda Guerra Mondiale e che costituisce un importante e drammatico episodio di antisemitismo in un territorio esterno rispetto alla futura Germania hitleriana (propugnatrice delle leggi razziali), ma nei cui confini, già a cavallo tra XIX e XX secolo, andavano affermandosi le prime idee di superiorità di razza, incitate dalle politiche nazionaliste europee.

I bambini di Parigi: l’eredità dell’Alfred Dreyfus

Non è un caso che l’ombra dell’Affaire Dreyfus oscuri, anzi, presagisca le vicende che danno avvio al romanzo I bambini di Parigi. Antisemitismo e leggi razziali: un sentimento, il primo, radicato profondamente nella mentalità dei secoli passati; la canonizzazione, per quanto riguarda le seconde, di quel sentimento, inteso e manipolato dalla mente hitleriana. Vive, nelle pagine del libro, il bruciante sentimento di umiliazione, storica e personale, del nonno della protagonista Madeleine, il quale, negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, fu accusato dal suo paese di spionaggio a favore della Germania a causa del suo credo ebraico.

Le prime pagine dei Bambini di Parigi, si aprono con la morte di Alfred Dreyfus, momento di importanza cardinale per la molteplicità di significati, intimi e sociali, che esso rappresenta per Madeleine, la quale farà, quale eredità l’esperienza del nonno: l’accusa e la riabilitazione, sono alla base del suo operato di salvatrice che, in pieno fervore della follia razziale, porgeva il suo aiuto ai tanti bambini ebrei, facendoli fuggire verso luoghi più sicuri e allontanandoli così da una follia incombente che non si è arrestata neanche di fronte alla fanciullezza. In tal senso va letto il messaggio universale di cui è intriso I bambini di Parigi e che si palesa ai nostri occhi contemporanei, memori della triste realtà storica: non esistono leggi, non esistono leggi che rendano diverso un essere umano da un altro, riportando alla memoria il motto “Libertà! Uguaglianza! Fratellanza!”. Di qui prendono avvio le vicende che porteranno la protagonista, e il lettore, attraverso gli occhi di lei, a vivere i momenti di terrore storico di un paese diviso tra sentimento patriottico e follia antisemita. In questo contesto si collocano le opere di Madeine Lévy Dreyfus, riconosciuta eroina del Movimento di Resistenza francese, la cui vita si spense ad Aushwitz, una vita breve, ma ricca di sentimento, come la racconta l’autrice, per cui, riprendendo le sue parole, è valsa la pena soffrire (p. 375).

Una nota, infine, sulla caratteristica storica presente nell’intero volume: come affermato dall’autrice nella Nota preliminare ai Bambini di Parigi, ella “si è avvalsa della finzione letteraria per dar vita a scene e relazioni frutto di […] fantasia” (p. 9). In tal senso, dunque, sono da intendersi quegli scambi di battute e discorsi verosimili, sì, ma inventati, che fanno del libro un lungo racconto a sfondo storico, in cui il vero storico, appunto, è costituito dagli episodi di realtà oggettiva, lasciando, invece, all’immaginazione, il compito a volte oneroso di intrecciare fatti e vicende.

 

Fonte immagine: Newton Compton

Altri articoli da non perdere
Tre di Valérie Perrin | Recensione

Il 31 marzo 2021 la scrittrice francese Valérie Perrin pubblica il suo romanzo Trois, tradotto e pubblicato in Italia il Scopri di più

L’amico ritrovato di Fred Uhlman | Recensione
L'amico ritrovato di Fred Uhlman | Recensione

Scritto da Fred Uhlman, scrittore tedesco, L'amico ritrovato è un libro che viene pubblicato, per la prima volta, nel 1971. Scopri di più

Rido dunque sono: intervista a Rodolfo Matto
Rido dunque sono

Rido dunque sono. Degli umani aspetti del ridere: dalla risata incondizionata al Clown di Rodolfo Matto è un libro scritto Scopri di più

Non dimenticare i fiori di Kawamura Genki | Recensione
Non dimenticare i fiori di Kawamura Genki | Recensione

Non dimenticare i fiori è un romanzo di Kawamura Genki, pubblicato in Italia nel 2021 da Einaudi con la traduzione di Scopri di più

Siddhartha di Hermann Hesse | Recensione
Siddhartha di Hermann Hesse | Recensione

Le origini di Siddhartha Siddhartha è un romanzo di Hermann Hesse pubblicato nel 1922 in Germania. L'opera fu scritta dopo Scopri di più

Romanzi gialli da leggere: 3 consigliati
romanzi gialli

Romanzi gialli da leggere, la nostra top 3 Gli amanti del genere letterario del giallo sanno bene come combattere la Scopri di più

A proposito di Salvatore Di Marzo

Salvatore Di Marzo, laureato con lode alla Federico II di Napoli, è docente di Lettere presso la scuola secondaria. Ha collaborato con la rivista on-line Grado zero (2015-2016) ed è stato redattore presso Teatro.it (2016-2018). Coautore, insieme con Roberta Attanasio, di due sillogi poetiche ("Euritmie", 2015; "I mirti ai lauri sparsi", 2017), alcune poesie sono pubblicate su siti e riviste, tradotte in bielorusso, ucraino e russo. Ha pubblicato saggi e recensioni letterarie presso riviste accademiche e alcuni interventi in cataloghi di mostre. Per Eroica Fenice scrive di arte, di musica, di eventi e riflessioni di vario genere.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Di Marzo

Commenta