No significa No, creare una cultura del consenso | Recensione

no significa no recensione

No significa No, creare una cultura del consenso, per combattere la cultura dello stupro è il saggio di Benedetta Lo Zito, edito Eris Edizioni per la collana Book Bloc.
L’autrice è nata a Roma nel 1987 e attualmente risiede a Londra, è consulente di inclusività e ISVA ed è la fondatrice del progetto Suns -end rape culture, che stanzia assistenza alle vittime di abusi sessuali.

No significa no, il saggio

Appartenente alla collana Book Bloc, strumenti di autodifesa culturale, No Significa No è un piccolo manuale volto a esaminare le radici della violenza sessuale e a spiegare in maniera semplice il concetto del consenso.
La piramide della cultura dello stupro è la prima immagine che compare sul testo, uno schema esplicativo che mostra quali siano atteggiamenti considerati accettabili, che indirettamente portano al vertice della piramide, nella quale risiede la violenza di genere.
Da questo concetto, parte la disamina di Benedetta Lo Zito con linguaggio semplice, quanto diretto, riguardo tutti i comportamenti presenti nella piramide, cosa sono e come si riconoscono e la motivazione per la quale incoraggiano le violenze.
Con questa analisi l’autrice pone le basi per riassumere le origini dello stupro: una narrazione in cui la donna non è parte lesa, ma proprietà privata dell’uomo, e dunque punibile con la morte o in seguito con matrimoni riparatori, che furono aboliti in Italia solo nel 1981 e solo nel 1996 si affermò il principio secondo cui la violenza sessuale è un crimine contro la persona con la legge n.66 “Norme contro la violenza sessuale”.
Benedetta Lo Zito sottolinea come la volontà della donna circa il consenso venga sempre al secondo rispetto alla morale e che lo stupro non è un atto consensuale, ma un esercizio di potere perpetrato per la sopraffazione e che non è uguale per tutti.
Nel libro l’autrice sottolinea come indipendentemente dal genere di appartenenza e dall’orientamento sessuale sia difficile essere creduti e chiedere aiuto a causa dello stigma, che influenza la nostra società.
Il manuale chiosa su quanto sia importante la costruzione di una cultura del consenso e come l’educazione sessuale possa portare a una conoscenza del proprio corpo, dei propri bisogni e anhe delle esigenze del proprio partner. La mancanza di questi strumenti non permette all’individuo di essere parte attiva e consapevole e dunque perpetrare stereotipi che incentivano la cultura dello stupro che permea la società.
Benedetta Lo Zito conclude con una lettera aperta, nella quale racconta la sua terribile esperienza e ribalta la sua posizione da vittima a survivor, un finale che mira a dare forza, fiducia e coraggio a chi ha subito questo tipo di violenza.
No Significa No è un libro necessario per chi si sta orientando per la prima volta verso la cultura del consenso e cerca un manuale semplice, che permetta di aprire la mente nei confronti di questo tema.

 

Immagine a cura di Eris Edizioni

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A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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