Oh my darling, Clementine di Amity Gaige | Recensione

Oh my darling, Clementine

Oh my darling, Clementine è un romanzo scritto dall’autrice americana Amity Gaige, tradotto in Italia da Chiara Baffa, ed edito a partire del mese di aprile 2022 da NN Editore.

Amity Gaige , autrice di Oh my darling, Clementine è nata a Chorlotte (North Carolina).
Laureata alla Brown University dove ha studiato inglese e teatro, ha pubblicato romanzi, saggi, articoli e racconti su The New York Times, The Los Angeles Times, The Guardian che hanno riscosso grande successo fra la critica.
In Italia sono stati pubblicati La Sposa del mare (NN Edizioni 2021) e Il sogno di Schroder (Einaudi 2021).

Trama di Oh my darling, Clementine

Charlotte e Clark sono una coppia appena sposata che si traferisce in una casa gialla a Clementine nei sobborghi di Boston. Nonostante l’amore che li lega, la loro convivenza si rivela difficile a causa dei traumi che hanno segnato inevitabilmente la psiche dei due protagonisti.
Charlotte è stata adottata e soffre per la mancata conoscenza della vera identità dei suoi genitori, mentre Clark ha dovuto affrontare il suicidio della madre alla quale era molto legato.
In un’atmosfera surrealista i drammi e le incomprensioni dei due sposi si intrecciano con le inquietanti visioni che si susseguono all’interno della casa di coloro che hanno vissuto lì prima di loro.

Il dramma della divergenza dei desideri e dell’incomprensione dell’altro

In Oh my darling, Clementine l’autrice con uno stile surrealista e a tratti grottesco affronta il tema dell’incomprensione dell’altro e della divergenza dei desideri.
I due protagonisti, infatti, per quanto si amino, sembrano chiusi nel loro reciproco dolore e sono incapaci di comunicare davvero fra loro e di comprendere i desideri e i sentimenti dell’altro.
La casa gialla in cui abitano con le sue inquietanti visioni funge da amplificatore delle loro incomprensioni, del dolore che li attanaglia e delle loro ossessioni.
Clark è ossessionato da una visione epica della vita. Ha ereditato tale mania dalla madre, di cui ha una visione idealizzata, che non gli permette di vedere la realtà: la donna era affetta da una grave forma di megalomania che l’aveva condotta al suicidio.
Nella casa gialla Clark continua a vedere sulla soglia della camera da letto una sagoma femminile. Probabilmente è il fantasma della madre che lo ossessiona.
Charlotte, invece, pensa di non aver ereditato nulla dai suoi genitori adottivi che ha sempre percepito come estranei e, rifiutando la condizione straordinaria delle sue origini, nutre il desiderio di vivere una vita tranquilla.
La casa parla anche a lei con delle visioni di una coppia che, intrappolata in un amore tossico, alterna momenti di odio ed amore. Forse tale coppia è una rappresentazione del rapporto complicato fra Charlotte e Clark.
In questa atmosfera onirica e surreale, tra realtà e visioni grottesche sembra emergere un’unica certezza: l’impossibilità di comprendere veramente l’altro.

A proposito di Rita Silvestri

Sono nata a Napoli il 06/02/1997. Ho frequentato il liceo classico. La cultura classica ha alimentato il mio amore per la letteratura e mi ha insegnato l'importanza della consapevolezza di sé e del mondo circostante. Nel novembre del 2021,spinta dall'amore per gli studi letterari, mi sono laureata in Filologia Moderna. Tra i miei interessi, oltre la letteratura e la scrittura, ci sono l'arte, il cinema, il teatro e gli animali.

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