Roberta Calandra, il nuovo romanzo: Otto, tutti siamo tutti

Roberta Calandra, il nuovo romanzo: Otto, tutti siamo tutti

Otto, tutti siamo tutti è un romanzo dell’autrice Roberta Calandra, edito da Croce.

Nonostante nella prefazione il romanzo sia definito «un libro difficile», la lettura procede spedita, in modo piuttosto scorrevole, generando pagina dopo pagina, un immenso piacere e corroborando la curiosità del lettore.

Otto: trama e contenuti del nuovo romanzo di Roberta Calandra

Il numero Otto se posto orizzontalmente rappresenta il simbolo dell’infinito, e descrive al meglio questo romanzo.
La storia, racconta infatti, le infinite possibilità che la vita ha in serbo per ognuno, fondandosi su un aspetto fondamentale per tutti, l’amore, inteso come forza inarrestabile.
I protagonisti Elena e Giacomo, rivestono e rivivono otto esistenze differenti, continuando ad amarsi come il primo giorno, sempre con maggiore enfasi ed intensità, vivendo insieme alla storia che inevitabilmente trascorre.
Un libertino e una rivoluzionaria prima, poi due poeti romantici dell’Ottocento, poi due prigioniere di un lager, ed infine, semplicemente un uomo e una donna, in una condizione diversa rispetto al ruolo iniziale.
Elena è una bella donna di circa quaranta anni, dagli occhi chiari e dai boccoli dorati; accanto a lei, Giacomo, il suo uomo, giovane e ansioso al tempo stesso.
Un romanzo, costellato da tante parti, ambientazioni, sentimenti, decisioni, istinti, desideri, emozioni incontrollabili che prendono forma pagina dopo pagina.

La forte presenza storica nel romanzo, descrive l’amore, ma anche le difficoltà e la tristezza di determinati eventi, tra “genio”, “nascite” e “bello”. La parte storica, abilmente narrata, tra amore e sensazioni contrastanti, nell’orrore di “quel tempo”, è ben scandita. Entra dentro, attraverso gli occhi e s’imprime nella mente. Si legge di persone private della libertà, costrette a compiere azioni spregevoli.

L’inizio nella fine e la fine dell’inizio: contrapposizioni e giustapposizioni di un romanzo

L’abile penna dell’autrice Roberta Calandra riesce ad alternare momenti di apparente tranquillità, sentimentalismo, abbracci quotidiani, ad istanti terribilmente tragici, che nessuno mai vorrebbe vivere.
Si legge, si vive insieme ai protagonisti, si piange delle loro disgrazie, ci si interroga. Tutto d’un fiato.
Ad un tratto si legge in un passaggio del libro, «una strana scritta appare improvvisamente: NN, Notte e Nebbia»: la notte, che rappresenta la rinascita per le protagoniste del libro, e la Nebbia che fortunatamente non permette di comprendere cosa realmente accada.
Otto è un romanzo senza nebbia alcuna, dove tutto appare chiaro, nessuna foschia. C’è un inizio ed una fine, e c’è l’inizio nella fine; può sembrare un controsenso, ma in realtà, leggendo Otto, si riuscirà a comprendere tutto ciò. Nulla è lasciato al caso, tutto è disposto, e dopo poche pagine anche il lettore sarà ben predisposto (mente e cuore) verso tale lettura.
Il tempo che torna e accarezza ciò che è stato, un passato che ha il sapore del presente, presunti cambiamenti e frammenti di vissuto.

Otto è un libro che prende, la sua struttura interna lo rende ben affine ai desideri dei lettori appassionati. I due personaggi principali sono sempre lì, come presenze, non di certo silenziose, che però assumono sembianze diverse. 

Immagine: Roberta Calandra

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