Philip Roth occupa un posto d’onore tra i giganti della letteratura americana del XX secolo. Autore prolifico e controverso, nel corso della sua carriera ha vinto i più prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer per la narrativa. Le sue opere, dissacranti e profonde, esplorano i temi dell’identità ebraica, della società americana, del sesso e della mortalità, interrogandosi su cosa significhi stare al mondo.
La sua vasta produzione può intimidire un nuovo lettore. Da dove cominciare? Ecco una guida a 3 romanzi di Philip Roth perfetti per approcciarsi a questo autore fondamentale.
Indice dei contenuti
Quale romanzo di Philip Roth leggere per primo?
La scelta del primo libro dipende dai tuoi gusti di lettore. Questa tabella ti aiuterà a decidere qual è il punto di ingresso migliore per te.
Titolo del romanzo | Ideale per chi… |
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Indignazione | Ama le storie brevi, intense e dal finale folgorante. Perfetto per un primo assaggio dello stile di Roth. |
Lamento di Portnoy | Non teme la satira provocatoria e l’umorismo nero. Per chi vuole conoscere il lato più irriverente dell’autore. |
La macchia umana | Cerca un grande romanzo americano, complesso e stratificato. Ideale per chi vuole immergersi nella piena maturità di Roth. |
1. Indignazione: il dramma in miniatura
Con le sue 140 pagine, Indignazione è un romanzo breve ma potentissimo. Siamo nell’America del 1951, durante la Guerra di Corea. Il protagonista è Marcus Messner, un brillante e serio diciannovenne di Newark che fugge da un padre iperprotettivo per frequentare un college conservatore in Ohio. Qui, una serie di piccole scelte e incontri apparentemente banali innescherà una catena di eventi inaspettata. La guerra resta sullo sfondo, una minaccia costante per chi, come Marcus, rischia di perdere il differimento universitario. Il finale, spiazzante, costringe il lettore a riflettere sul «terribile, incomprensibile modo in cui le scelte più accidentali […] producono gli esiti più sproporzionati».
2. Lamento di Portnoy: la commedia scandalosa
Questo romanzo satirico è l’opera che ha consacrato Roth come una delle voci più originali e scandalose della sua generazione. Lamento di Portnoy è un lungo monologo che il protagonista, Alexander Portnoy, rivolge al suo psicanalista. Con un umorismo esilarante e senza filtri, Alex ripercorre la sua infanzia in una famiglia ebraica opprimente e le sue ossessioni sessuali. È un libro che esplora i temi del desiderio, della colpa e della ribellione contro le proprie radici. Come dice lo stesso Portnoy, è la storia di una vita vissuta «da protagonista di una barzelletta ebraica».
3. La macchia umana: il grande romanzo americano
Considerato uno dei suoi capolavori, La macchia umana è l’ultimo capitolo della “Trilogia Americana”, che include anche Pastorale americana (con cui vinse il Pulitzer) e Ho sposato un comunista. La storia è narrata da Nathan Zuckerman, l’alter ego letterario di Roth, che racconta la caduta di Coleman Silk, un anziano professore di lettere classiche la cui carriera viene distrutta da un’accusa di razzismo. Ma Silk nasconde un segreto ben più profondo sulla sua identità, un segreto che ha determinato tutta la sua esistenza. Il romanzo è una potente riflessione sull’ipocrisia, la politica dell’identità e l’impossibilità di sfuggire al proprio passato. Come scrive Roth, «Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. […] non c’è altro mezzo per essere qui».
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Articolo aggiornato il: 01/10/2025