Soffocare di Chuck Palahniuk | Recensione

Soffocare di Chuck Palahniuk, la recensione

Soffocare, il quarto romanzo di Chuck Palahniuk

Biografia


Chuck Palahniuk, pseudonimo di Charles Michael Palahniuk, è uno scrittore statunitense nato a Pasco nel 1962.
Il suo primo libro, Fight Club, ha riscosso grande notorietà dopo l’uscita dell’omonimo film nel 1999, diretto da David Fincher e con protagonisti attori del calibro di Edward Norton, Brad Pitt e Helena Bonham Carter. Soffocare è il suo quarto romanzo, uscito in Italia nel 2001.
In Italia, tutti i suoi libri sono pubblicati dalla casa editrice Mondadorinella collana Oscar Mondadori. 

 Trama di Soffocare di Chuck Palahniuk

«Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un’altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché sei ancora intero. Salvati.» Questo l’incipit del romanzo, una delle frasi d’apertura più accattivanti della letteratura contemporanea. Il protagonista di Soffocare, di Chuck Palahniuk, il giovane Victor Mancini, ventisei anni, ci invita a staccarci quanto prima dalle pagine che raccontano la storia della propria vita. Ma, così facendo, ci mette ancora più voglia di andare avanti.

«Quello che succede qui all’inizio ti farà incazzare. E poi sarà sempre peggio». Quella di Victor, difatti, è una storia quantomai spiacevole. Il nostro protagonista è un antieroe per eccellenza: studente di medicina fallito, sesso-dipendente, senza alcun proposito né prospettiva nella vita e, come se non bastasse, dalla morale alquanto discutibile.

Il titolo Soffocare di Chuck Palahniuk, difatti, deriva da una pratica quantomai ingegnosa e singolare messa in atto dal protagonista nel corso del libro come metodo per guadagnare soldi, al fine di pagare le spese ospedaliere della vecchia madre malata. Victor va ogni giorno a cena in un ristorante diverso e, nel bel mezzo della serata, finge di soffocare a causa di un boccone andato di traverso.
Ogni singola volta incontra persone che si accingono ad aiutarlo, persone che, sentendosi quasi come dei genitori adottivi nei confronti di Victor, si premurano di inviargli, ogni anno, dei soldi all’anniversario dell’incidente. 
Di questo passo, Victor si ritrova a ricevere, quasi ogni giorno, del denaro da persone di cui lui neppure si ricorda, ma che gli sono infinitamente grate per aver dato un senso alle proprie vite. 
Così prosegue l’esistenza di Victor, che vaga senza scopo da un ristorante all’altro, che si sveglia ogni giorno in un letto diverso, tediato dall’impossibilità di costruire una propria identità ben definita e annullato dalla propria incapacità di definirsi. 

Soffocare di Chuck Palahniuk va avanti tra gli sbalzi d’umore di un protagonista profondamente traumatizzato dal ricordo della madre tossicodipendente, tormentato dai propri fallimenti e dal proposito annichilente di dare un senso a una vita sfilacciata e apparentemente priva di alcun significato. 

Lo stile di Chuck Palahniuk si incastra alla perfezione con il tono del romanzo: scientifico, crudo, asciutto, quasi nichilista. La prosa è essenziale, priva di fronzoli, dotata di un ritmo ben definito. Non manca mai la satira sociale nelle sue opere, che Palahniuk riesce a maneggiare con estrema maestria e precisione, fornendo un ritratto esaustivo e feroce della società moderna e della vita in tutti i suoi aspetti più viscerali e umani 

Fonte immagine: Mondadori

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