Solaris di Stanisław Lem | Recensione

Solaris di Stanisław Lem | Recensione

Solaris di Stanisław Lem è un romanzo fantascientifico del 1961 e costituisce uno dei più alti esempi della letteratura polacca, rappresentando per antonomasia la fantascienza dell’Europa dell’est.

Ne sono stati tratti due film: uno è il cult del 1972 diretto da Andrej Tarkovskij, l’altro è uscito nel 2002 ed è diretto da Steven Soderbergh, con George Clooney nei panni nel protagonista – non si può dire che Lem abbia particolarmente amato i due adattamenti. Prima di passare alla trama di Solaris, conosciamo un po’ dell’autore.

Solaris di Stanisław Lem: chi è l’autore

Stanisław Herman Lem nasce a Leopoli nel 1921 da una famiglia ebraica. Gli studi di Lem non seguono un percorso lineare: per un momento si accosta agli studi di filosofia che successivamente lascia per intraprendere quelli di medicina, interrotti durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi dedicarsi alle scienze biologiche e cibernetiche. La sua scrittura viene ostacolata dall’ordinamento politico sovietico, ma ciò non impedisce a Lem di continuare a lavorare per la comunità scientifica scrivendo saggi e articoli e poi di proseguire con i romanzi. I mondi rappresentati dall’autore sono ben lontani da quelli della fantascienza americana, a suo parere mal costruita. Lem resta sempre sulla soglia del plausibile, non lascia troppo spazio al fiabesco, regala sempre spiegazioni estremamente dettagliate e scientificamente teorizzate in modo che il lettore possa immergersi in scenari ultraterreni misteriosi, incomprensibili alla specie umana, ma non così assurdi da un punto di vista scientifico. Lo scrittore polacco dà così vita a profonde riflessioni introspettive e dai caratteri più disparati (si tratta di etica, filosofia, religione etc.). La caratteristica più importante, però, rimane la riflessione esistenziale che è protagonista di quasi tutte le opere e Solaris di Stanisław Lem non è da meno. Candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 1977, Lem smette di scrivere circa dieci anni dopo. Muore a Cracovia nel 2006. 

Caratteristiche dell’opera di Stanisław Lem

Il romanzo Solaris di Stanisław Lem prende il nome da Solaris, un pianeta di un altro sistema solare, la cui attività è il cuore pulsante di tutta l’opera. La superficie del pianeta è interamente ricoperta da ciò che sembra un oceano definito “pensante” per via dei suoi complessi comportamenti: esso, infatti, dà spesso vita a strutture dai tratti umanoidi, catalogate dagli studiosi di Solaristica (la branca della scienza che si occupa di studiare il pianeta) con i nomi di mimoide, simmetriade e asimmetriade.

Lo psicologo Kris Kelvin viene inviato sulla stazione spaziale che orbita attorno a Solaris. Kelvin ben presto si accorge che qualcosa non va: dei tre scienziati che vi lavorano, uno si è suicidato e gli altri due danno segni di squilibrio mentale. A tale situazione destabilizzante si aggiungono la presenza estranea di una donna dalle strane sembianze e quella della moglie di Kelvin, Harey, morta suicida alcuni anni prima, cosa di cui Kelvin si crede responsabile. Da questo punto in poi, si entra nelle viscere di quello che Solaris di Stanisław Lem rappresenta.

Sconvolto, lo studioso comincia le sue indagini, finché non intuisce che anche i suoi colleghi convivono con materializzazioni antropomorfe che derivano da una proiezione delle loro coscienze. Chi è il responsabile di tali manifestazioni? Solaris. Ma perché? Quali valori ha un ricordo, e quanto è importante che rimanga tale? Il bisogno di credere, di illudersi, è così irrinunciabile per l’uomo? Fino a che punto ci si può considerare folli? E quanto all’infuori di noi si colloca l’ignoto che tanto ci spaventa? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che la più aliena delle forme di vita presenti in letteratura ci pone, ma Solaris di Stanisław Lem è molto di più.

Fonte immagine per l’articolo “Solaris di Stanisław Lem | Recensione”: Wikimedia Commons

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