Solitaire, il romanzo d’esordio dell’autrice di Heartstopper | Recensione

solitaire senza nuvole recensione

Solitaire, Senza Nuvole è il primo romanzo di Alice Oseman, pubblicato nel 2013 ed edito da Newton Compton con una nuova veste, ispirata alla copertina originale.
L’autrice, classe 1994, è stata acclamata dalla critica per Heartstopper, la fortunata serie di graphic novel che recentemente è stata trasposta in serie da Netflix.
In Solitaire, Senza Nuvole appaiono per la prima volta Charlie e Nick, protagonisti di Heartstopper.

Solitaire, Senza Nuvole: La giovane Tori

Considerato dal Times come “Il giovane Holden dell’era digitale”, Solitaire restituisce al lettore proprio ciò che si aspetta: un romanzo di formazione perfettamente incasellato nei primi anni 2000.
Tori è un’adolescente introversa e apatica, alienata dalla sua passione per il cinema e per i blog, disgustata dalla popolarità e dalla triviale normalità.
Nonostante abbia delle amicizie che trascina dai primi anni del liceo, non riesce ad adattarsi e considera le sue frequentazioni troppo omologate alla massa e distratte da interessi frivoli come i ragazzi, l’alcol e l’aspetto fisico.
Durante il suo penultimo anno, appare “Solitaire” un blog dietro il quale si nasconde un’organizzazione che vuole aiutare i giovani; ma le azioni sostenute dal collettivo, che si nasconde dietro la pagina web, sono terribili e mettono a rischio alcuni studenti, pur partendo da un intento nobile.
Tori si sentirà immediatamente connessa ai contenuti del blog, ma vorrà con tutta se stessa porre fine alle attività pericolose messe in atto dalle persone che vi si celano dietro.

Alice Oseman racconta la storia di Victoria Tori Spring, una storia di un’emarginazione autoimposta, di una diversità ricercata, impugnata come arma e quasi esasperata, in opposizione alla determinata esigenza adolescenziale di avere il proprio ruolo nel microcosmo dei propri affetti.
Tori rifugge l’affetto, l’amore, i libri che le vengono imposti, sembra odiare chiunque le sia vicino e non permette a nessuno di forzare la serratura del muro che ha costruito intorno a sé.
Come Holden, repelle la falsità come le mode, il vestiario che i suoi compagni di classe scelgono per interpretare un ruolo, sente di essere l’unica persona autentica che conosce.
Il romanzo è scritto da un’adolescente per gli adolescenti e demarca quella tragicità insita nei loro comportamenti, dei quali solo i ragazzi sono capaci. La Alice Oseman diciassettenne riesce a restituire quegli anni con lo sguardo onesto di chi sta vivendo ancora quella fase così esagerata e crudele e intinge di cruda rabbia quelle pagine.
Le vicende raccontate nel romanzo non sono edulcorate dal filtro della nostalgia, emanano tristezza, ferocia e angoscia. L’autrice esplora il tema del trauma con il bagaglio leggero di chi lo sta affrontando per la prima volta, senza gli strumenti che si acquisiscono durante la crescita.
Solitaire è un romanzo d’esordio ancora acerbo che ha posto le basi per la brillante carriera di Alice Oseman, autrice che ha imparato a disvelare con autenticità la complessità del mondo nascosto dei giovani.

 

Fonte immagine: Newton compton editore.

A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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