Strani Disegni di Uketsu | Recensione

Strani Disegni di Uketsu

Quattro delitti: l’uccisione di una madre da parte della figlia undicenne, quella di una donna incinta che muore al momento del parto documentato da un misterioso blog scritto dal marito, e gli spietati assassini di un professore d’arte e di un giovane giornalista sullo stesso monte a distanza di anni. Cosa li lega, e cosa li rende così brutali?
Strani disegni di Uketsu è un thriller psicologico alquanto particolare (anzi, strano), partendo dal suo autore alla tecnica narrativa, alle vicende descritte. Dopo il successo virale dei suoi video su YouTube, che hanno creato un certo scalpore e curiosità dovuti al suo aspetto – mascherato e coperto di nero, con una voce modificata simile a quella di una bambina, mentre narra e recita scene a dir poco inquietanti – Uketsu decide di traslare la sua arte spaventosa in formato cartaceo, un thriller che riesce sapientemente a mischiare la scrittura giallistica con una costruzione grafica ed interattiva degna di nota.

La figura enigmatica di Uketsu

La sua carriera su YouTube comincia circa 7 anni fa, con ogni video pubblicato che supera il milione di visualizzazioni. Uketsu è una internet sensation giapponese, qualcosa che ci attrae, ma che non sappiamo ben spiegare come. Il suo nome d’arte rimane un enigma, composto dai caratteri 雨 e 穴, “pioggia” e “buco”. Il suo modo di vestire – una maschera informe bianca, un’uniforme tutta nera – ci fa pensare all’iconico personaggio di Miyazaki, No-Face, appartenente al film La Città Incantata; Uketsu, però, parla di una diversa ispirazione: egli si è infatti rifatto al look dei kuroko, aiutanti teatrali vestiti completamente di nero presenti nelle scenate kabuki e bunraku. Il suo successo letterario nasce da un primo video di 21 minuti in cui illustrava il mistero di alcune camere di una casa, da cui poi nascerà il suo primo romanzo, La Casa Strana, continuando poi con il bestseller Strani Disegni.

La trama di Strani Disegni

Strani disegni di Uketsu è composto da più storie interconnesse, che poi avranno tutte senso alla fine, tutte accomunate da delitti e da disegni, come ci suggerisce il titolo, strani e misteriosi. I disegni sono molteplici: quelli del blog che due universitari fan dell’occulto trovano, che seguono la gravidanza di Yuki, che morirà al momento del parto; il disegno del piccolo Yuta, che macchia il disegno del suo appartamento come se sapesse che c’è qualcosa che non va; il disegno del monte K su uno scontrino fatto da un professore d’arte prima di essere ucciso brutalmente proprio su quel promontorio. I disegni sono il fulcro della narrazione e, in parte, anche la chiave del mistero che unisce questo sfortunato domino di morti, e il lettore è chiamato ad essere parte attiva del mistero per capire pian piano come tutto possa avere una spiegazione razionale. Il romanzo affronta tematiche disparate e disperate, che vanno dal profondo trauma infantile al senso di maternità, finendo con il desiderio di prendere in mano il proprio destino, un ciclo che porta, nel caso di Strani Disegni, in uccisioni e suicidi.

Cosa ci attrae del libro

Il primo punto focale sta proprio nel capitolo iniziale: fortemente enigmatico ed interattivo, ci catapulta nell’indagine di due studenti universitari facenti parte di un club di occulto che si incappano in “Il diario del cuore di Nanashino Ren”, trovando trafiletti sempre più enigmatici coronati da disegni misteriosi – un inizio che invita noi lettori a risolvere il caso insieme a loro. Dopodiché, verrà dato inizio alla narrazione relativa ad altri personaggi del romanzo, apparentemente tutti scollegati tra loro in una struttura frammentaria, che ultimamente risulterà coesa e, paradossalmente, legata dalla chiave del mistero di questa scia di morte. Le storie si intrecciano e si richiamano a vicenda, in un vortice che crea un disegno complesso e contorto che verrà rischiarato solo nelle ultime pagine. Lo stile risulta sobrio e mai troppo prolisso. Il libro è breve, non conta più di 230 pagine, il carattere è grande e le immagini sono fortemente presenti – in un certo senso, l’arte del libro si riscontra in questo aspetto: l’orrore si appropria del lettore proprio in queste poche pagine, è psicologico, sottile, stratificato, alimentato dalle supposizioni del lettore e dai terrificanti silenzi delle menti malate dei personaggi. Il fulcro della narrazione, incredibilmente, non sta in ciò che è scritto, ma in ciò che è disegnato, nei dettagli più infimi: una macchia al posto sbagliato, un disegno scomposto, un tratto storto. Strani Disegni di Uketsu vi inquieterà con ciò che narra, ma anche con ciò che illustra, presentandovi uno stile narrativo che, sebbene non sia unico, è peculiare ed accattivante.

Fonte immagine: giuntialpunto.it (https://giuntialpunto.it/cdn/shop/files/9788806268299.1000.jpg?v=1751810353&width=493)

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