Tutti i soldi di Almudena Gomez I Recensione

Tutti i soldi di Almudena Gomez

Recensione di Tutti i soldi di Almudena Gomez, terzo romanzo della scrittrice Valentina di Cesare pubblicato da Alessandro Polidoro editore.

Almudena Gomez si è lasciata alle spalle l’Ecuador per recarsi in Italia, in cerca di un lavoro per mantenere la madre e il fratello adottivi. Dopo vari impieghi viene assunta come colf dalla ricca e nobile Ivetta Cols, un’anziana signora con la quale instaura un rapporto di stima e confidenza lungo quindici anni. Un giorno come tanti Almudena esce per sbrigare delle commissioni e, tornata nella dimora, trova la signora Cols morta nel suo letto. Trovatasi senza lavoro, Almudena vede la fortuna volgergli a favore quando vince una cospicua somma al gratta e vinci e viene a sapere del testamento redatto da Ivetta, la quale le dona un grammofono e una pelliccia di volpe dall’immenso valore. I figli della signora Cols, disinteressati e avidi, non accettano questa decisione e sono disposti a tutto pur di escludere la badante dal testamento.

Valentina di Cesare, biografia

Valentina di Cesare è nata a Sulmona e cresciuta a Castel di Ieri. Abita da molti anni a Milano, dove insegna lettere ed esercita la professione di giornalista. Nel 2014 pubblica il romanzo Marta la Sarta per Tabula Fati, tradotto in tedesco e romeno, e quattro anni dopo esce il racconto lungo Le strane combinazioni che fa il tempo per l’editore palermitano Urban Apnea Edizioni. Nel 2019 scrive per Arkadia edizioni L’anno che Bartolo decise di morire; Tutti i soldi di Almudena Gomez è la sua quarta opera ed è stata pubblicata da Alessandro Polidoro editore il 25 gennaio scorso.

Tutti i soldi di Almudenza Gomez. Tra fortuna, razzismo e umanità

La storia narrata in Tutti i soldi di Almudena Gomez è molto semplice: procede per gradi, prendendosi il proprio tempo e a un ritmo volutamente lento, nonostante si legga nel giro di pochi giorni.

Tra le tematiche principali c’è quella della fortuna, capace di cambiare il destino di una persona dall’oggi al domani. È quello che succede alla protagonista che con questa entità, oltre che con il santino raffigurante Sant’Evaristo a cui chiede aiuto nelle situazioni più difficili, ha un rapporto particolare: la ringrazia per averle strizzato l’occhio, ma anche davanti a un’importante somma di soldi rimane sé stessa, continuando a cercare più di un lavoro per mantenere la famiglia che abita a chilometri di distanza da lei.

Valentina di Cesare è stata molto brava a tratteggiare questo personaggio nella sua umanità e soggetto, come la cronaca ci insegna, alle dicerie e alle critiche di tutte quelle signore borghesi che incontra ogni giorno sul tram e che ripetono a pappagallo le frasi di qualche politico discutibile.

Anche la signora Cols è un personaggio particolare: sincera, ironica e arzilla nonostante la malattia che la tiene al letto, pronta a confortare e a criticare Almudena come farebbe una madre con i propri figli. Ala sua badante dà tutte quelle attenzioni materne di cui non sono degni i due figli avidi, che trattano Almudena e tutti quelli che vengono da un altro paese con assoluta sufficienza, come se fossero macchine insensibili prive di storia e cultura.

Forse proprio questo punto rappresenta sia la forza che la debolezza del romanzo. I personaggi non riescono mai a uscire fuori dalla gabbia dello stereotipo, complici anche i dialoghi. Joana, la coinquilina di Almudena, si esprime in un italiano volutamente sgrammaticato che, per quanto sia efficace, corre il rischio di trasformarla in una macchietta involontaria. Un altro consiglio che si potrebbe dare all’autrice è anche quello di compiere un corposo editing su alcune parti del testo, in particolare quelle maggiormente descrittive che potrebbero compromettere la soglia dell’attenzione.

Conclusioni

Tutti i soldi di Almudena Gomez è un romanzo carico di tematiche che mai tramonteranno nella narrativa di ogni genere: il razzismo, l’inganno di lasciarsi impressionare dalle apparenze, i capricci e i doni della fortuna.

Complice uno stile che sa coniugare dolcezza e ironia e una storia a cui si possono perdonare i difetti descritti sopra, Valentina di Cesare riesce a coinvolgere il lettore in una storia dolceamara, capace di tenere incollati dalla prima all’ultima pagina.

Immagine di copertina: Alessandro Polidoro Editore

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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