Basta poco, il nuovo singolo di Marco Gesualdi feat. Simona Boo

Basta poco, il nuovo singolo di Marco Gesualdi feat. Simona Boo è disponibile su tutte le piattaforme di streaming musicale.

Dopo il successo dell’album Ho piantato un albero, Marco Gesualdi, l’ex chitarrista della band Vesuwave 666, con Simona Boo pubblica il secondo estratto dal titolo Basta poco, pubblicato dall’etichetta ClapoMusic del produttore Claudio Poggi.

Basta poco cattura l’essenza dell’espressività musicale di Marco e, combinando abilmente elementi di vari generi musicali, crea un sound molto particolare, delicato ed elegante, che rientra nella macro categoria “world music”. 

L’attraente voce della talentuosa cantante Simona Boo dei 99 Posse, conferisce al prodotto un pathos aggiuntivo, creando un’esperienza jazzata davvero intensa.

Il videoclip di Basta poco 

Il videoclip, diretto dal regista Frè (Alessandro Freschi), già a lavoro per Andrea Sannino, Capone&BungtBangt, è un’originale opera visiva che si fonde perfettamente con la melodia e le parole della canzone.

Con una narrazione affascinante e una regia impeccabile, il video trasporta gli spettatori in un mondo di atmosfere evocative, grazie anche ai sorprendenti costumi e al make up realizzati dalla concept artist Sabina Albano, una personalità eclettica e versatile nel campo dell’arte. 

Sabina, con la sua passione per il bello e la sperimentazione, ha creato degli autentici “abiti-dipinti” che riflettono il fascino della pop-art dai richiami afro. La sua collaborazione con il team di produzione ha portato alla realizzazione di un’estetica unica che aggiunge una dimensione visiva straordinaria al video.

L’intervista a Marco Gesualdi 

In occasione della pubblicazione del suo secondo estratto Basta Poco, abbiamo approfittato della gentile disponibilità dell’artista per porgli alcune domande sul disco.

Ciao Marco, ci rincontriamo! Da poco è uscito il tuo album Ho piantato un albero e ora sei già al lavoro con il lancio del nuovo brano Basta Poco. Innanzitutto vorrei complimentarmi con te per il meraviglioso videoclip. Posso chiederti dove lo avete realizzato?

Ciao Martina, grazie, il video l’abbiamo realizzato in un posto molto particolare e “allo stato brado”, che non conoscevo: una sorta di oasi “selvaggia” che si trova di fronte all’Isolotto di San Martino in zona Monte di Procida. Quando  Frè (Alessandro Freschi il regista) mi ha mostrato le foto, dopo un sopralluogo, mi sono innamorato subito della location. 

È la prima volta che hai sperimentato delle contaminazioni con il linguaggio della moda e dell’arte visiva? Com’è nato questo progetto artistico con la concept artist Sabina Albano? 

Conosco Sabina Albano da molti anni, e ho molta stima di lei, è un’artista poliedrica: fotografa, disegnatrice, fashion stylist, solo per citare alcuni campi in cui opera. La sua idea di creare “l’abito dipinto”, ovvero l’opera d’arte da indossare, mi ha sempre colpito. Quando abbiamo cominciato a progettare il video per Basta poco, Frè mi ha mostrato un’idea dei costumi, ho cominciato a confrontarmi con vari “costumisti teatrali” che mi hanno proposto delle soluzioni, belle, funzionali, ma un po’ anonime. Sentivo che volevo qualcosa di più; ne ho parlato con Sabina, le è piaciuta l’idea e ha messo a disposizione per il personaggio di Simona un modello disegnato per un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Catania (dove insegna). L’Arte si manifesta in molte forme, Pittura, Scultura, Musica, Teatro.. quando si creano delle combinazioni alchemiche, che si sommano tra loro, si  generano dei riflessi incredibili.

Molto interessante è vedere in questo videoclip sia te che Simona, con cui invece collabori da tempo, nel duplice ruolo di musicisti e performer. Com’è stato vivere quest’esperienza? Racconta.

Ci siamo divertiti e sotto la guida di Frè è stato tutto molto naturale. Simona è una performer eccezionale già sul palco. Si è immersa alla grande nel personaggio del video: una sorta di regina – divinità che si spoglia di tutto l’eccesso per raggiungere l’essenza, io rappresento un guerriero dall’atteggiamento zen, che con la sua arma sonora (il bastone con una corda, scultura fornita da Sabina) scioglie l’animo della regina, quasi la seduce, per poi sparire. In questo modo abbiamo rappresentato il senso della canzone, che per l’appunto si chiama: Basta Poco.

Insomma Basta poco per essere felici: una chitarra e soprattutto una band, ancora una volta questo lavoro denota la tua grande sensibilità artistica e la tua naturale attitudine a lavorare in gruppo.

Con Basta poco direi che abbiamo fatto un bel lavoro di squadra, e a tal proposito voglio ricordare i coautori: la Musica l’ho scritta con Enzo Caponetto, il testo insieme a  Carlo Procope e Maria Totaro. Nel brano come quasi in tutto l’album, hanno suonato Giosi Cincotti le tastiere, Guido Russo il basso, Enrico del Gaudio la batteria, Francesco Paolo Manna e Carlo Di Gennaro le Percussioni, e io ovviamente alla regia e alle chitarre. Effettivamente come dicevi, mi piace lavorare in gruppo e creare nuove alchimie tra chi collabora, mi piace e diverte molto, e soprattutto mi porta artisticamente parlando in posti sempre nuovi.

Grazie Marco per il tempo che mi hai dedicato, auguri per questo nuovo progetto a te, a Simona e a tutto il team, alla prossima!

Basta pocoscritto da Gesualdi ed Enzo Caponetto, con il testo di Gesualdi, Maria Totaro e Carlo Procope, rappresenta un nuovo capitolo nella carriera musicale di Marco Gesualdi e dimostra la sua continua evoluzione come artista.

Con l’apporto di talenti straordinari come Simona Boo, FRE e Sabina Albano, Marco ha creato un brano e un video che lasciano il segno e offrono al pubblico non solo un’esperienza musicale completa, ricca di sensibilità emotiva, ma anche l’opportunità di riflettere sugli eccessi della nostra società consumistica e sulla felicità delle “semplici cose”.

Se volete vedere il videoclip, cliccate qui!

Fonte immagini: Ufficio Stampa

 

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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