Uno dei più grandi rapper della sua generazione e uno degli artisti con il maggior numero di vendite nella storia: stiamo parlando di Eminem. Con i suoi quasi trent’anni di carriera, Marshall Mathers è diventato una leggenda. Cresciuto in un contesto difficile, ha trasformato i suoi problemi personali in arte: dagli attacchi alla società alla satira politica, dai rapporti familiari alla descrizione cruda della vita di strada. In occasione del 25° anniversario di The Slim Shady LP (23 febbraio 1999), l’album che lo ha lanciato, ripercorriamo i suoi maggiori successi.
Indice dei contenuti
Le canzoni di Eminem in sintesi
Prima di analizzare ogni brano, ecco una tabella riassuntiva dei suoi successi più iconici.
Canzone | Album | Anno |
---|---|---|
My Name Is | The Slim Shady LP | 1999 |
The Real Slim Shady | The Marshall Mathers LP | 2000 |
Stan (feat. Dido) | The Marshall Mathers LP | 2000 |
Without Me | The Eminem Show | 2002 |
Lose Yourself | 8 Mile (Colonna Sonora) | 2002 |
Till I Collapse | The Eminem Show | 2002 |
Mockingbird | Encore | 2004 |
Not Afraid | Recovery | 2010 |
La lista delle 8 canzoni di Eminem più importanti
1. My Name Is
Slim Shady è una figura cruciale nei primi anni di carriera di Eminem, un alter ego dietro cui il rapper esprime tutto il suo stile in maniera oscena e provocatrice. Questo brano del 1999, che anticipa l’uscita di The Slim Shady LP, è ricordato per il suo testo volgare ed esplicito, più volte sottoposto a pesanti censure, che hanno tuttavia contribuito al suo successo.
2. The Real Slim Shady
Anche in questo brano, primo singolo estratto da The Marshall Mathers LP (2000), Eminem si identifica nel suo alter ego: la canzone è una presa in giro del costume statunitense e dei suoi personaggi più noti. Nel testo sono citati Pamela Anderson, Dr Dre e le popstar Britney Spears e Christina Aguilera.
3. Without Me
Singolo del 2002, primo estratto da The Eminem Show, è uno dei brani più popolari di Eminem. È considerato il seguito di The Real Slim Shady, poiché ironizza anch’esso sulle tendenze di costume (in particolare su Elvis Presley) e sulla politica americana. Contiene anche un attacco a Debbie Mathers, madre di Eminem, che aveva denunciato il figlio per essere stata citata in My Name Is.
4. Stan (feat. Dido)
Tratta da The Marshall Mathers LP, Stan è considerata la canzone di Eminem con il miglior storytelling. Narra di un ragazzo, Stan, che si identifica così tanto nel suo idolo, Slim Shady, da sviluppare un’ossessione patologica. Il ritornello del brano è affidato alla cantante inglese Dido, mentre Eminem interpreta sia Stan che sé stesso.
5. Lose Yourself
Pezzo simbolo di Eminem, Lose Yourself è parte della colonna sonora del film 8 Mile. Premiato con l’Oscar per la miglior canzone, Lose Yourself è un vero inno al coraggio, un invito ad affrontare a viso aperto le grandi sfide della vita e a non lasciarsi sfuggire le proprie opportunità.
6. Mockingbird
In questa toccante canzone tratta dall’album Encore (2004), Eminem sveste i panni di Slim Shady e torna ad essere Marshall, mettendo nero su bianco il proprio rapporto con la figlia Hailie e con l’ex-moglie Kim. L’autore si descrive come un padre affettuoso e orgoglioso, nonostante tutte le sfide personali che ha dovuto affrontare.
7. Till I Collapse
La canzone è stata scritta in collaborazione con Nate Dogg ed è contenuta nel quarto album, The Eminem Show. Non essendo un singolo, è entrata in classifica come uno dei brani non-singolo più ascoltati di sempre. Ha venduto più di 2 milioni di copie solo negli USA ed è stata usata nel 2009 nella pubblicità del videogioco Call of Duty.
8. Not Afraid
Not Afraid venne pubblicata come estratto dell’album Recovery (2010). All’interno del brano, che a differenza di molte altre canzoni di Eminem non ha contenuto umoristico, il rapper racconta il suo periodo più complicato, prigioniero di alcol e droghe, oltre a esprimere insoddisfazione per il suo precedente album, Relapse. Nel 2017 il video ha superato un miliardo di visualizzazioni su YouTube.
Articolo aggiornato il: 30/08/2025
Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons