Canzoni italiane commoventi: 10 tra le più belle di sempre

Canzoni italiane commoventi

Ascoltare canzoni tristi quando si è giù di morale può sembrare un paradosso, o, se vogliamo, una forma di autolesionismo. In realtà, talvolta farsi trasportare dalla musica, scegliendo dei brani che sembrano parlare proprio al cuore di chi li ascolta o che riescono a far empatizzare con situazioni difficili può risultare catartico: aiuta a manifestare le proprie emozioni, ad accoglierle e viverle pienamente, facendo sì che si riesca a sentirsi più leggeri. Viene qui proposta una lista di canzoni italiane commoventi che raccontano di storie particolarmente tristi, nostalgiche o toccanti.

Le 10 canzoni italiane più commoventi da aggiungere alla tua playlist

1. Vedrai, vedrai – Luigi Tenco (1965)

«Vedrai, vedrai… no, non son finito sai; non so dirti come e quando, ma un bel giorno cambierà.»

Vedrai, vedrai è un brano dedicato dal cantautore Luigi Tenco alla propria madre: l’artista crede di averla delusa scegliendo di seguire la propria vocazione musicale. Effettivamente, Tenco sembra non aver mai compreso pienamente il proprio valore artistico, manifestando un certo senso di insoddisfazione. Questo brano viene tutt’ora ricordato come uno dei più toccanti di Tenco e come una delle canzoni italiane commoventi per eccellenza.

2. Verranno a chiederti del nostro amore – Fabrizio de André (1973)

«Ma, senza che gli altri ne sappiano niente, dimmi, senza un programma, dimmi, come ci si sente?»

Di canzoni commoventi, nel repertorio di Fabrizio de André ce ne sono moltissime. Verranno a chiederti del nostro amore è tratta dall’album Storia di un impiegato, nel quale il protagonista è un giovane impiegato che, finito in carcere, vede la donna amata difendersi dalle domande dei giornalisti. Le rivolge, quindi, delle raccomandazioni sul futuro, consapevole che ciò che li lega porterà sempre un senso di tristezza. La canzone ha anche una matrice autobiografica: il cantautore la scrisse pensando alla sua prima moglie.

3. Margherita – Riccardo Cocciante (1976)

«E per poi farle cantare le canzoni che ha imparato io le costruirò un silenzio che nessuno ha mai sentito.»

Tra le canzoni italiane commoventi più romantiche di sempre vi è Margherita, famosissimo brano di Riccardo Cocciante. Il testo è semplice ma intenso: vengono descritte le qualità di una donna in maniera evocativa. A detta dello stesso cantautore, Margherita non è una persona reale, ma un’idea, un’entità simbolica. Ed è per questo che nelle allegorie attribuite a Margherita chiunque riesce a percepire la figura della persona amata.

4. A mano a mano – Rino Gaetano (1981)

«E a mano a mano vedrai con il tempo lì, sopra il tuo viso, lo stesso sorriso che il vento crudele ti aveva rubato…»

Malgrado A mano a mano sia stata originariamente scritta da Riccardo Cocciante, è la versione di Rino Gaetano quella che ha portato questo amatissimo brano al successo. Il testo parla di una relazione finita, con un parallelismo tra il sentimento che sfiorisce e la bella stagione che lascia posto all’autunno. Al senso di nostalgia si accompagna però un fondo di speranza: i versi finali lasciano intendere la possibilità di un ritorno.

5. Nei giardini che nessuno sa – Renato Zero (1994)

«Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi; l’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi.»

Nei giardini che nessuno sa, scritta da Renato Zero, è una delle canzoni italiane commoventi più struggenti. Si tratta di un inno alla fragilità, rivolta a chi è debole o malato, a chi è vittima del tempo che scorre. L’artista invita ad aiutare le persone più fragili, poiché tendere una mano a chi ne ha bisogno può arricchire in maniera incommensurable entrambe le parti.

6. Gocce di memoria – Giorgia (2003)

«Le promesse sono infrante come pioggia su di noi, le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai.»

Gocce di memoria rappresenta un omaggio al cantautore Alex Baroni, compagno di Giorgia venuto a mancare nel 2002. Il brano racconta di un amore finito e di quanto importanti possano essere i ricordi, poiché grazie ad essi anche ciò che non può più tornare continua a occupare un posto insostituibile nella nostra vita.

7. Ti regalerò una rosa – Simone Cristicchi (2007)

«Ti lascio questa lettera, adesso devo andare, perdona la calligrafia da prima elementare.»

Ti regalerò una rosa, canzone vincitrice del Festival di Sanremo nel 2007, è stata scritta da Simone Cristicchi dopo aver approfondito la tematica della salute mentale. Il testo assume la forma di una lettera scritta da un uomo con problemi psichiatrici, Antonio, alla sua amata Margherita, conosciuta all’interno del manicomio. La conclusione della storia è tragica, lasciando presagire il suo suicidio.

8. Quando mi vieni a prendere? – Luciano Ligabue (2010)

«I miei amici ora stanno solamente urlando, e tutti quanti insieme è proprio me che stan guardando.»

Tra le canzoni italiane commoventi meno conosciute c’è un brano di Ligabue. Il brano fa riferimento al massacro avvenuto nell’asilo di Dendermonde, in Belgio, nel 2009. Quando mi vieni a prendere? Racconta la vicenda dal punto di vista di uno dei bambini vittime della tragedia: gli occhi del narratore assistono al tutto in maniera ingenua, senza essere in grado di capire fino in fondo cosa stia accadendo.

9. Vietato morire – Ermal Meta (2017)

«E la fatica che hai dovuto fare, da un libro di odio ad insegnarmi l’amore. Hai smesso di sognare per farmi sognare.»

La storia raccontata da Ermal Meta in Vietato Morire, terzo classificato a Sanremo 2017, è tristemente comune. La voce è quella di un figlio cresciuto in un contesto di violenza domestica: si rivolge alla madre, vittima di abusi, mostrando riconoscenza per come, nonostante tutto, è riuscita a crescerlo insegnandogli il valore dell’amore.

10. Nessuno vuole essere Robin – Cesare Cremonini (2018)

«Ti sei accorta anche tu che in questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin?»

La più recente di questa selezione di canzoni italiane commoventi appartiene a Cesare Cremonini. In Nessuno vuole essere Robin, Cremonini racconta la paura di sentirsi fragili e di non essere mai abbastanza speciali. Lascia intendere la necessità di accettare il dolore e riuscire ad esprimerlo, perché manifestare le proprie debolezze palesa anche una grande forza d’animo. In fondo, crediamo che intorno a noi siano tutti eroi, ma tutti noi ci sentiamo un po’ Robin.

Canzone (Artista) Tema toccante
Vedrai, vedrai (L. Tenco) Il senso di inadeguatezza e la promessa di un futuro migliore fatta a una madre.
Verranno a chiederti del nostro amore (F. de André) La fine di un amore e la nostalgia di un uomo incarcerato.
Margherita (R. Cocciante) La celebrazione di un amore ideale e totalizzante, rappresentato da una figura simbolica.
A mano a mano (R. Gaetano) La malinconia di un amore che svanisce, con la speranza di una rinascita.
Nei giardini che nessuno sa (R. Zero) Un inno alla fragilità e un invito all’empatia verso i più deboli.
Gocce di memoria (Giorgia) Il ricordo struggente di un amore perduto a causa della morte (dedicata ad Alex Baroni).
Ti regalerò una rosa (S. Cristicchi) La sofferenza e l’amore all’interno di un manicomio, con un finale tragico.
Quando mi vieni a prendere? (L. Ligabue) Il racconto di un massacro in un asilo visto con gli occhi di un bambino.
Vietato morire (E. Meta) La testimonianza di un figlio sulla violenza domestica e la forza di una madre.
Nessuno vuole essere Robin (C. Cremonini) La paura della fragilità e il bisogno di accettare le proprie debolezze.

Immagine in evidenza: (pixabay.com/it/users/sarahrichterart-1546275/) di Sarah Richter su Pixabay

L’articolo è stato aggiornato in data 23 agosto 2025.

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A proposito di Paola Cannatà

Studentessa magistrale presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale". Le mie più grandi passioni sono i peluche e i film d'animazione Disney, ma adoro anche cinema, serie TV e anime (soprattutto di genere sci-fi), i videogiochi e il buon cibo.

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