Chi era Johannes Tinctoris: il compositore e scrittore fiammingo del Rinascimento

Chi era Johannes Tinctoris: il compositore e scrittore fiammingo del Rinascimento

Johannes Tinctoris fu un compositore e teorico musicale fiammingo molto conosciuto nel Rinascimento.

Nacque all’incirca nel 1435 e già da ragazzo studiò musica sotto la guida di Guillaume Dufay  ma si occupò anche di matematica e di diritto. Il suo incarico più importante fu a partire dal 1472 quando, presso la corte del re Ferdinando I, a Napoli, insegnò musica proprio a sua figlia e riuscì a farsi conoscere molto bene per il suo talento e qui fondò anche una scuola di musica che attirò giovani da ogni parte d’Italia. Prestò a lungo servizio presso la corte del re di Napoli dove infatti fu compositore, cantore cappellano e strumentista e venne addirittura mandato nel Nord Europa per ingaggiare nuovi cantori cappellani. I suoi scritti più importanti furono il Diffinitorium musice, un vero e proprio dizionario di musica con termini provenienti dal latino e dal greco, e il De inventione et usu musice, o ancora lo Speculum musica, che però è andato perduto.

L’importanza della musica per Johannes Tinctoris

Il suo pensiero sul suono fu molto particolare perchè lui andò a rompere definitivamente quel legame che si era creato durante il Medioevo tra la musica e la Chiesa; secondo Tinctoris, infatti, la musica non era solo teoria a servizio della Chiesa ma era soprattutto ascolto, era pratica musicale, quindi fu uno dei primi a dare importanza all’elemento dell’ascolto in quel periodo. Tinctoris in un suo scritto disse chiaramente che «la musica non era di natura numerica (come invece aveva affermato Pitagora) ma una scienza subalterna alla matematica»; in questo caso mostrava la sua chiara formazione aristotelica, che prendeva in considerazione anche il piacere derivato dall’ ascolto della melodia, piuttosto che quella platonica che considerava la musica solo come una scienza.

Il pensiero di Johannes Tinctoris si basava su alcuni punti di vista sugli effetti della musica sull’uomo tra cui: lodare Dio, lodare la Chiesa, allontanare la tristezza, elevare la mente, diffondere l’amore, sciogliere i cuori aridi, cacciare via il diavolo. Insomma, la musica veniva considerata come una sorta di medicina per l’animo e per la mente. Per Tinctoris, quindi, entrava in gioco l’orecchio, che fino ad allora era sempre stato messo da parte.

Johannes Tinctoris fece un’importante distinzione tra contrappunto improvvisato contrappunto scritto. Per questa ragione parlò anche di “musica esatta”, che era appunto quella scritta, e “musica non esatta”. La prima definizione, secondo alcuni critici, indicherebbe una musica statica, sempre uguale, non oggetto di innovazioni, mentre invece il compositore delineava questa musica dinamica e sempre in evoluzione.

Infine, si occupò anche della scrittura di un altro libro molto importante il Liber de arte contracpunti che completò nel 1477. All’interno di questo libro egli citava gli autori antichi soprattutto greci come Eusebio e li prendeva in considerazione come esempio da emulare; Sarah Fuller ha definito questo libro come «culmine della teoria del contrappunto dei due secoli precedenti».

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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