City Pop: analisi del fenomeno made in Japan

City pop: analisi del fenomeno made in Japan

Internet ci permette di scoprire qualsiasi cosa noi desideriamo attraverso una semplice ricerca, non importa se sia dall’altra parte del mondo o provienente da una generazione differente, a volte è l’internet stesso che vuole che determinate cose escano allo scoperto e agli occhi di tutti. Siamo quì per presentarvi e farvi un analisi sul City Pop, il fenomeno made in Japan nato negli anni 80′

Cos’è il City Pop?

Con City Pop ci riferiamo a quel genere musicale nato in Giappone a partire dagli anni ‘80, caratteristico del periodo di occidentalizzazione della musica, esso prende ispirazione dalla musica R&B, jazz, soul e i primi brani dance italiani, parliamo proprio di quei brani da lounge-bar, perfetti da ascoltare mentre si sorseggia un bicchiere di whiskey mentre si osserva il panorama di una Tokyo notturna pieno di luci al neon. Voci soavi, bassi dominanti e sonorità vintage sono solo alcuni dei tratti più caratteristici di questo vasto mondo made in Japan.

Come è tornato in voga il City Pop? Facciamo un analisi del fenomeno

La storia di come sia stato riscoperto il City Pop è abbastanza divertente ma anche peculiare, viene definitivo uno dei pochi miracoli dell’Internet, anzi, possiamo definire il vero protagonista della vicenda la piattaforma di YouTube e un utente che per pura casualità decise di condividere un brano di un CD che possedeva a casa sua. Era il lontano Ottobre 2017 quando su YouTube comparve un video (ormai rimosso per rivendicazione del copyright), che è considerato il Santo Graal del City Pop, ovvero Plastic Love di Mariya Takeuchi, brano datato 1984, non era nemmeno definibile un video vero e proprio, essendo esclusivamente l’immagine di copertina di questo vinile con il brano in sottofondo. Fin qui tutto normale, ma un giorno dell’anno 2018, più precisamente verso il mese di marzo, qualcosa di anomalo accadde. Per un errore dell’algoritmo della piattaforma, questo video cominciò ad apparire nei correlati di chiunque utilizzasse YouTube frequentemente, di solito il feed dei video correlati cerca di essere coerente e abbinato a dei video simili e a gusto dell’utente, ma nel caso di Plastic Love non fu così, perché anche coloro che visualizzavano esclusivamente video di gattini si ritrovarono questo brano nei suggeriti, portando un effetto a catena e uno dei boom di visualizzazioni più strani ma efficienti della storia di YouTube.

La rinascita del genere made in Japan

100 milioni circa di visualizzazioni in pochi mesi, tutti che ne parlavano e discutevano e molti altri che si appassionarono al genere facendone un analisi e cercando altri artisti simili, di fatto da Mariya Takeuchi si è passato alla riscoperta di altri grandi leggende del fenomeno made in Japan, quali Miki Mastubara, Taeko Onuki, Tomoko Aran e Tasturo Yamashita. Oggi il City Pop è uno dei generi più ascoltati di tutto il mondo musicale giapponese, ed è entrato nella cultura pop di tutto il mondo; questa riscoperta ha fatto sì che da genere di nicchia diventasse elemento dell’epoca moderna, come una grande metamorfosi. Sono tanti gli artisti che presi dall’amore di Plastic Love, Stay with me, Yume no Tsuzuki e tanti altri brani, cominciarono a sperimentare questi sound e atmosfere nei loro progetti artistici, portando ottimi risultati e una ventata d’aria fresca nel panorama musicale. Notiamo anche  come questi sound vintage e nipponici abbiano ricevuto punti a favore grazie alla già affermata cultura vaporwave e aestetich. Il collezionismo e la disperata ricerca dei vecchi vinili e CD divenne una caccia al tesoro sfrenata, portando alcuni articoli a prezzi stellari e ambiti dai più grandi collezionisti.

Come ha reagito il Giappone al fenomeno?

Il pubblico giapponese, di fronte ad una esposizione così massiccia nei confronti di un loro prodotto, reagirono molto bene e ne restarono anche abbastanza estasiati, ma coloro che si risvegliarono dalla tomba, per utilizzare un eufemismo, sono i vecchi protagonisti di questi brani, per Plastic Love si mosse il fotografo di quella leggendaria copertina Alan Levenson, che non esitò nel fare un reclamo di violazione del copyright proprio a quell’utente che ha fatto cominciare il tutto, la community online fu feroce per questa azione, accusandolo di approfittarsi del boom mediatico solo per racimolare del denaro. I manager e produttori della Warner Music Japan invece la presero molto bene, facendo pubblicare versioni restaurate dei brani City Pop più in voga e fornendo finalmente un video musicale ufficiale di sua santità Plastic Love di Mariya Takeuchi nel 2022, e a proposito di Mariya, lei stessa si fece scattare una foto identica alla copertina sempre nel 2022 e ringraziando i fan di tutto il mondo per questa straordinaria e strana rinascita nei confronti del suo brano.

Una piccola curiosità sul City Pop

L’Italia specialmente negli anni ‘80 era invaghita del City Pop, ma gli italiani che ai tempi l’ascoltarono non si resero conto che quella fino ad ora fu musica made in Japan, dato che molti di questi brani, essendo di ispirazione occidentale erano cantati in lingua inglese. Nella nostra storia musicale è stato scoperto un album City Pop completamente cantato in giapponese, italiano ed inglese di un’artista italiana. Parliamo di Amore di Alessandra Mussolini, inciso nel 1982 con ben 7 brani tutti a tema Giappone, di cui 3 scritti da Cristiano Malgioglio. Oggi questo disco è considerato uno dei più rari e ricercati di tutto il panorama City Pop made in Japan, specialmente per noi italiani appassionati del genere; l’ultima copia certificata e autentica è stata venduta a Londra nei primi anni 2000 per ben 10 milioni di lire.

Fonte immagine in evidenza: Pexels

A proposito di Alessio Gentile

23 Anni Piccolo Content Creator Tratto di Giappone e Corea, principalmente il lato musicale Fissato con Idol, fumetti e tatuaggi

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