City Pop: cos’è e perché la musica giapponese anni ’80 è di moda

City pop: analisi del fenomeno made in Japan

Il City Pop è un genere musicale nato in Giappone durante gli anni ’80, diventato la colonna sonora del boom economico e dell’ottimismo di un’intera nazione. Grazie a internet, questo sound sofisticato è stato riscoperto da una nuova generazione globale, trasformandosi in un fenomeno virale. Le sue sonorità, che mescolano influenze occidentali come funk, R&B, jazz e soul, evocano l’immagine di una Tokyo notturna, scintillante di luci al neon e percorsa da auto di lusso. Con le sue voci soavi, linee di basso dominanti e un’atmosfera vintage, il City Pop è un viaggio musicale in un’epoca di prosperità e sogni.

Cos’è il City Pop: la musica del boom economico giapponese

Il City Pop è la colonna sonora della “Bubble Economy” giapponese, il periodo di straordinaria prosperità economica tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90. Questa musica rifletteva uno stile di vita urbano, cosmopolita e opulento, ispirandosi a generi occidentali ma rielaborandoli con un gusto unico. Le canzoni parlavano di amori estivi, viaggi in auto lungo la costa e serate in lounge bar, temi leggeri che incarnavano l’ottimismo di un’epoca. Artisti come Tatsuro Yamashita e Toshiki Kadomatsu sono considerati i pionieri del genere, fondendo produzioni raffinate con melodie orecchiabili. Il suono del City Pop era tecnologicamente avanzato per l’epoca, grazie all’uso di sintetizzatori e strumentazioni che oggi definiremmo vintage.

La rinascita virale: come YouTube ha riscoperto “Plastic Love”

La riscoperta del City Pop è uno dei più affascinanti “miracoli” di internet, con un protagonista indiscusso: l’algoritmo di YouTube. Nell’ottobre 2017, un utente caricò il brano Plastic Love di Mariya Takeuchi, datato 1984, usando come video la sola immagine di copertina del vinile. Per mesi la traccia rimase nell’oscurità, finché nel 2018, per un’anomalia dell’algoritmo, il video iniziò a comparire nei suggerimenti di milioni di utenti in tutto il mondo, indipendentemente dai loro gusti musicali. Questo effetto a catena generò un boom di visualizzazioni, superando i 100 milioni in pochi mesi e trasformando “Plastic Love” nel Santo Graal del genere. Da lì, gli ascoltatori iniziarono a cercare altri artisti simili, portando alla ribalta leggende come Miki Matsubara con la sua hit “Mayonaka no Door / Stay with Me”, Taeko Onuki e Tomoko Aran.

Artista Brano iconico
Mariya Takeuchi Plastic Love (1984)
Miki Matsubara Mayonaka no door / Stay with me (1979)
Tatsuro Yamashita Ride on time (1980)
Taeko Onuki 4:00 A.M. (1978)
Tomoko Aran Midnight pretenders (1983)

L’eredità del City Pop: dal Vaporwave al collezionismo di vinili

Oggi il City Pop è uno dei generi musicali giapponesi più ascoltati a livello globale, integrato perfettamente nella cultura pop moderna. La sua rinascita è stata favorita anche dalla preesistente cultura Vaporwave e Future Funk, microgeneri nati online che spesso campionano e rallentano brani City Pop per creare un’atmosfera nostalgica e surreale. Questa nuova popolarità ha scatenato una vera e propria caccia al tesoro per i vinili e i CD originali, con prezzi che hanno raggiunto cifre stellari. La Warner Music Japan, cogliendo l’onda del successo, ha iniziato a ripubblicare versioni restaurate dei classici del genere e nel 2019 ha prodotto il primo video musicale ufficiale di “Plastic Love”, a 35 anni dalla sua uscita. La stessa Mariya Takeuchi ha ringraziato i fan per questa straordinaria rinascita.

Una curiosità italiana: Alessandra Mussolini e il City Pop

Pochi sanno che l’Italia ha un legame diretto e sorprendente con la storia del City Pop. Molti brani del genere, essendo di ispirazione occidentale, erano cantati in inglese e furono apprezzati in Italia negli anni ’80 senza che il pubblico ne riconoscesse l’origine giapponese. Esiste però un caso ancora più unico: un album City Pop inciso da un’artista italiana. Parliamo di Amore di Alessandra Mussolini, pubblicato in Giappone nel 1982. Il disco, con testi in giapponese, italiano e inglese (tre dei quali scritti da Cristiano Malgioglio), è oggi considerato un oggetto di culto. Come documentato su piattaforme per collezionisti come Discogs, è uno degli album più rari e ricercati del panorama, un vero e proprio “graal” per gli appassionati italiani del genere, con copie vendute a cifre esorbitanti.

Fonte immagine in evidenza: Pexels


Articolo aggiornato il: 28/10/2025

 

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A proposito di Alessio Gentile

23 Anni Piccolo Content Creator Tratto di Giappone e Corea, principalmente il lato musicale Fissato con Idol, fumetti e tatuaggi

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