El mal querer, recensione dell’album di Rosalía

El mal querer, recensione dell'album di Rosalia

El mal querer è il secondo album musicale della cantante spagnola Rosalía, che debuttò nel 2017 con un altro lavoro intitolato Los Ángeles, con cui l’artista fu largamente acclamata per aver rivoluzionato e reinterpretato il genere tipicamente spagnolo del Flamenco.
Se il suo album di debutto aderisce maggiormente al Flamenco tradizionale, El mal querer invece unisce moltissimi altri generi rendendolo meno rigido rispetto al suo predecessore, e di conseguenza permettendo a molte più persone di conoscere e apprezzare il talento di Rosalía.
Inoltre, il grandissimo successo ricevuto da El mal querer è anche dovuto, in parte, all’abilissimo lavoro produttivo del musicista spagnolo El Guincho, nome già noto alle riviste angolofone.
Anche la critica ha ben accolto questo album musicale definendolo un vero e proprio capolavoro, che in 11 canzoni – considerate come dei capitoli – trasmette in maniera iconica la storia della musica spagnola.

I singoli che annunciarono El mal querer

Malamente (Cap.1: Augurio) e Pienso en tu mirà (Cap.3: Celos) furono i primi brani dell’album ad essere rilasciati al pubblico dall’etichetta discografica Sony Music, e le reazioni a queste due canzoni furono molto diverse.
Per quanto riguarda il primo brano, Malamente fornisce una mescolanza tra suoni elettronici e melodie tradizionali, queste ultime tipiche di una narrativa culturale e storica da cui Rosalía in realtà non discende.
Visionando il videoclip della canzone, risultano palesi i rimandi ad una cultura molto controversa all’interno dei confini iberici, cioè quella gitana, tipica della Spagna meridionale.
A partire dal vestiario sino ad arrivare all’accento e ad alcuni termini utilizzati nella canzone, Rosalia si fa portavoce della cultura gitana, da sempre criticata e fortemente relegata ai margini della società spagnola, e per questo molte persone di questa tradizione si sono indignate nel vedere ritratti i propri costumi in un video musicale il cui unico obiettivo era quello di fare soldi.
Però è anche vero che, con la globalizzazione, non appropriarsi di atteggiamenti o costumi non indigeni sia molto difficile, l’importante è che venga fatto con una certa consapevolezza e istruzione, anche perché l’arte dovrebbe, tra le varie cose, far riflettere chi la osserva e apprezza.
Questo è l’obiettivo che Rosalía si propone di raggiungere, confermato dal suo curriculum molto completo, almeno per quanto riguarda la tradizione andalusa del flamenco. Infatti bisogna comunque ricorda che Rosalía non proviene dai luoghi di cui canta e che ritrae nelle canzoni di El mal querer, ma in realtà è originaria del nord della spagna, più precisamente della Catalogna.

La seconda canzone introduttiva dell’album El mal querer è intitolata Pienso en tu mirá e ritrae una delle esperienze umane più universali, cioè quella della gelosia.
Il titolo si traduce con “Penso al tuo sguardo”, frase presente anche nel ritornello e che continua con “il tuo sguardo è come un proiettile conficcato nel petto”, alludendo all’angoscia che può provocare lo sguardo del partner.
Per tutta la sua durata della canzone, Pienso en tu mirá trasmette esattamente le sensazioni di frustrazione e ansia provocate dalla bellezza della persona amata che fa scattare dei meccanismi estremamente tossici di gelosia, però senza mai far intendere a chi delle due persone appartengano questi pensieri intrusivi, ma lasciando molto spazio all’ambiguità, ritratta anche nel video musicale, che ancora una volta mischia elementi urban a quelli tipici della cultura andalusa.

Prima di concludere questa breve recensione de El mal querer, una menzione speciale deve andare al concept stesso dell’album, diviso in 11 capitoli -che sarebbero le 11 canzoni che lo compongono- ognuno dei quali ha un proprio videoclip e una storia ben precisa.
Tra le canzoni, quelle che risaltano in modo particolare sono Bagdad (Cap.7: Liturgia), con un chiaro riferimento all’iconica Cry me a River di Justin Timberlake, e che si sposta sul post-flamenco con sonorità più urban, e Di mi nombre (Cap.8: Éxtasis) invece orientata verso la tipica drammaticità del flamenco doc, e proprio in questo connubio tra passato e futuro troviamo inserito l’incredibile lavoro di Rosalía con El mal querer, portavoce di una tradizione tutta spagnola ma allo stesso tempo iniziatore di una nuova era per la musica iberica.

Lavori futuri di Rosalía

In conclusione, con quest’opera Rosalía apre un nuovo capitolo della sua carriera che inizia a prendere velocità proprio durante il 2017-2018, sino ad arrivare ad un picco di popolarità con il terzo e più recente album intitolato Motomami, che conferma ufficialmente il distacco della cantante dal tradizionalismo a cui si rifaceva nei suoi primi brani, andando ad insinuarsi nel mercato più commerciale del trap e del reggaeton.
Cosa molto interessante che forse molti non avranno notato: Motomami era già presente in El mal querer, soprattutto nelle canzoni Malamente, con il rimando ai camion, e De aquí no sales (Cap.4: Disputa), la cui base propone più volte il rumore del motore tipico delle motociclette, concept centrale di Motomami.

 

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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