I migliori gruppi metal di sempre: un viaggio nella musica che ha scritto la storia

Siamo tutti d’accordo nel dire che il metal è un genere musicale che si inserisce nell’alveo della musica rock. Figlio naturale dell’hard rock, è quasi una vera e propria religione che eleva la musica allo stato della spiritualità e della catarsi collettiva, realizzata attraverso ritmi martellanti, aggressivi e insistenti, che spesso si sciolgono in momenti più melodici e godibili, in distorsioni di bassi e chitarre, e in amplificazioni che rendono tutto surreale e quasi appartenente ad un’altra dimensione, all’oltretomba o al paradiso. Tracciare una geografia dei migliori gruppi metal di sempre non è un’impresa semplicissima, dal momento che tante sono le diramazioni, i sottogeneri e i chiaroscuri che questo genere assume, in biforcazioni sempre più sottili e multiformi. Ma, nel mare magnum delle varie tonalità di cui questo genere può fregiarsi, quali sono i migliori gruppi metal di sempre? Muniamoci di buone carte nautiche e analizziamo le varie sfumature e gradazioni del metal, suddividendo il tutto, per praticità e rapidità, nei vari sottogeneri, pur ricordando che non bisogna ragionare assolutamente per compartimenti stagni e che spesso uno o più sottogeneri possono felicemente fondersi e sparire l’uno nell’altro.

Il thrash metal: i Big Four e l’eredità degli anni ’80

Il thrash metal è un sottogenere dell’heavy metal classico, ed è anche quello più popolare, anche tra i neofiti del metal o tra le cerchie di coloro che non sono proprio espertissimi. Basti pensare alla popolarità di un gruppo come i Metallica, penetrato ormai nell’immaginario collettivo. Il thrash metal deriva dal verbo “to thrash”, percuotere, battere, e caratterizza bene il sound di questi gruppi, dalle sonorità molto violente e veementi, come martelli pneumatici iperveloci, ma che spesso si stemperano in veri e propri momenti armoniosi e melodici. Il thrash metal ha raggiunto il picco di popolarità tra gli anni Ottanta e i Novanta, fino ad arrivare agli anni Duemila. Tra i migliori gruppi metal di sempre ve ne sono alcuni che appartengono a questo sottogenere, noti collettivamente come i “Big Four”.

I Big Four del Thrash Metal
Gruppo Caratteristica distintiva
Metallica Popolarità mainstream e complessità compositiva
Megadeth Tecnicismo chitarristico e testi politici
Slayer Velocità estrema e tematiche controverse
Anthrax Integrazione di elementi hardcore punk e rap

In primis i Metallica, fondati nel 1981 dal cantante James Hetfield e da Lars Ulrich. Si potrebbe dire che i Metallica siano una delle migliori manifestazioni del metal, poiché riuscirono a diffondere in tutto il mondo la cultura del thrash da cui nacque ogni derivazione metal possibile degli anni Ottanta e Novanta. Alcuni album dei Metallica assumono quasi il carattere di un reliquiario per ogni appassionato di metal che si rispetti, da “Master of Puppets”, fino a “…And Justice for All”, passando per il “Black Album” e “Ride the Lightning”. La storia dei Metallica è densa di avvenimenti funesti, tragici e inusuali, come la cacciata di Dave Mustaine dal gruppo (che andò poi a fondare i Megadeth) e sostituito dal chitarrista Kirk Hammett, e la morte di Cliff Burton, bassista del gruppo, deceduto il 27 settembre del 1986 nei pressi di Ljungby in Svezia. Il bus dei Metallica slittò e si ribaltò su una strada ghiacciata, e Cliff Burton fu scaraventato fuori dal finestrino e fu schiacciato dallo stesso autobus. I Metallica sono un vero e proprio universo, fatto di riff aggressivi, velocissimi, di ritmi durissimi ma anche di contorni più smussati, come in alcune ballate dal respiro melodico.

Vi sono poi i Megadeth, fondati dell’ex chitarrista dei Metallica, Dave Mustaine, a Los Angeles nel 1983. Mustaine era famoso per il suo carattere litigioso, accentuato dall’abuso di alcol e droghe. Il miglior album dei Megadeth è, all’unanimità, “Rust in Peace”. Il gruppo cambiò stile molte volte durante gli anni: dal thrash metal fino all’hard rock, passando per l’heavy metal melodico e all’industrial rock.

Passiamo agli Slayer, gruppo controverso e dalle tinte fosche e tetre. I ritmi degli Slayer sono oscuri, i loro riff sono inferociti e aggressivi, i testi parlano spesso di argomenti tabù e che farebbero storcere il naso ai più, come satanismo, guerra, nazismo, e serial killer. Si potrebbe affermare che gli Slayer fornirono l’appiglio più saldo per la formazione del death metal, ispirato soprattutto dall’album “Reign in Blood”. Le caratteristiche della loro musica sono gli assoli confusi e rapidissimi, il tremolo picking, il groove batteristico e la doppia cassa martellante.

L’heavy metal: i padri fondatori del genere

Considerati i padri dell’heavy metal, i Judas Priest, la band di Birmingham fondata nel 1970 dal chitarrista K. K. Downing e dal bassista Ian Hill (a cui si unirono il batterista John Ellis e il cantante Al Atkins), hanno creato un vero e proprio immaginario culturale, a cui hanno dato corpo con i loro album, ognuno di essi capace di raccontare e di inglobare una decade diversa del loro lungo percorso. “Sad Wings of Destiny” racconta magistralmente gli anni Settanta, “Screaming for Vengeance” gli Ottanta e “Painkiller” i Novanta. Nulla da dire se non che i Judas Priest, oltre a essere uno dei migliori gruppi metal di sempre, incarnano il metal puro, nudo e crudo, senza fronzoli e orpelli di sorta.

Gli Iron Maiden invece, si sono formati a Londra nel 1975 per iniziativa del bassista Steve Harris. Iniziarono subito a farsi conoscere proponendo la loro musica e realizzando spettacoli molto suggestivi, con effetti pirotecnici e con l’introduzione della figura di “Eddie the Head”, una creatura dalle sembianze mostruose che divenne subito la loro mascotte. Gli Iron Maiden hanno sdoganato un universo allucinato, mostruoso, inquietante e visionario, e non si potrebbe affermare con decisione quale sia il loro album migliore perché si avrebbe l’imbarazzo della scelta, da “The Number of The Beast” (che vede l’esordio del cantante Bruce Dickinson), fino a “Seventh Son of a Seventh Son”, passando per “Powerslave”, “Fear of the Dark” e “Dance of Death”.

Gli Iron Maiden dal vivo, uno dei migliori gruppi metal di sempre
Migliori gruppi metal di sempre: Iron Maiden

Il nome dei Motörhead è inesorabilmente legato a quello del suo frontman, cantante e bassista Lemmy Kilmister, morto nel 2015. Nati nel 1975 a Londra, nei loro testi parlano spesso di vita on the road, sesso, guerra e sostanze stupefacenti. Materialismo, autodistruzione e durezza centuplicata, questi gli ingredienti del gruppo. I loro album migliori sono “Ace of Spades”, “Orgasmatron” e “Overkill”. I Motörhead sono come un bradisismo, una liberazione di energia selvaggia e non addomesticabile, che scarica la propria potenza con riff distruttivi, violenti e rabbiosi.

Doom metal: le origini con i Black Sabbath

I Black Sabbath si inseriscono a pieno titolo tra i precursori del doom metal: basti ascoltare, anche distrattamente, brani come Hand of Doom, Electric Funeral, Iron Man. Il gruppo di Ozzy Osbourne si configura tra i migliori gruppi metal di sempre perché riesce a coniugare ritmi duri, intriganti e persistenti (basti pensare a tracce come Paranoid, N.I.B., War Pigs) ad atmosfere cupe, decadenti, oniriche ed evanescenti, che sembrano catturare e inglobare il ritmo sussultante dell’universo (ascoltare Planet Caravan per credere, per sentirsi trasportati al livello della musica delle sfere). I testi dei Black Sabbath presentano, in filigrana, il tocco dell’occultismo (Osbourne era ossessionato dall’occultista Aleister Crowley), del paranormale e della sofferenza esistenziale: il tutto accentuato da ritmi lenti, da colpi di cassa, e da una patina grigiastra che avvolge ogni loro brano, come una sostanza vischiosa con cui sporcarsi le dita.

Death metal e black metal: le correnti più estreme

Il death metal deriva dal thrash degli Slayer e si caratterizza per una massiccia presenza, nei testi, di tematiche come la morte, la sofferenza e il dolore, e nel cantato, di tecniche come il growl, cambi di tempo repentini e morbosi. I più importanti gruppi death metal sono i Cannibal Corpse, i Possessed, i Napalm Death, i Dark Tranquillity. Il black metal, invece, è una corrente ancora più estrema, volta ad evocare atmosfere sinistre e lugubri, e si caratterizza per il cantato in scream e per i contenuti vicini all’anti-cristianesimo, al paganesimo, nichilismo e alla celebrazione di miti e tradizione naturali nordiche. I migliori gruppi black metal sono Venom, Bathory, Celtic Frost e in particolare Burzum, una one man band black metal norvegese, avente come unico membro fisso e fondatore Varg Vikernes. La one man band fu fondata nel 1988, e il suo fondatore collezionò un sacco di materiale, ma tra il 1992 e 1993 fu incarcerato per l’assassinio di Euronymous (chitarrista del gruppo black metal norvegese dei Mayhem) e per l’incendio doloso di alcune chiese cristiane.

Groove e progressive metal: l’evoluzione del sound

Dalle ceneri del thrash, negli anni ’90, è emerso il groove metal. Questo sottogenere rallenta i tempi iperveloci del thrash per concentrarsi su riff potenti, ribassati e sincopati, creando un “groove” trascinante. Pantera è senza dubbio il nome più rappresentativo di questa corrente. Con album come “Cowboys from Hell” e “Vulgar Display of Power”, hanno ridefinito la pesantezza del metal, grazie alla chitarra inimitabile di Dimebag Darrell e al carisma di Phil Anselmo.

Parallelamente, il progressive metal ha spinto i confini tecnici e compositivi. Gruppi come i Tool, già citati per la loro natura ibrida, e soprattutto i Dream Theater hanno unito la potenza del metal con strutture complesse, tempi dispari e una perizia strumentale sbalorditiva, creando suite lunghe ed elaborate che richiedono un ascolto attento.

Album Iconici per Sottogenere
Sottogenere Album di riferimento
Heavy Metal Iron Maiden – The Number of the Beast (1982)
Thrash Metal Metallica – Master of Puppets (1986)
Doom Metal Black Sabbath – Paranoid (1970)
Groove Metal Pantera – Vulgar Display of Power (1992)
Death Metal Death – Human (1991)
Nu Metal Korn – Korn (1994)

Il nu metal e i gruppi ibridi degli anni ’90 e 2000

Il nu metal, sviluppatosi a metà degli anni Novanta negli Stati Uniti, mescola elementi dell’heavy metal con rap, funk, industrial metal e post-grunge. Tra i migliori gruppi metal di sempre si inseriscono molti gruppi appartenenti a questo filone, come i Korn, i Deftones, Limp Bizkit, Slipknot, Rage Against the Machine, proiettati a pieno titolo nell’Olimpo. Sarebbero da citare, per concludere la rassegna, anche gruppi più ibridi come i Rammstein, i Nine Inch Nails, i System of a Down, i Fear Factory, gli Incubus e i Disturbed.

Il logo infuocato dei Rammstein, icona del metal industriale tedesco
Rammstein, gruppo e logo

Vivere il metal: festival e locali storici

La musica metal non è solo da ascoltare, ma da vivere. L’esperienza dal vivo è una parte fondamentale della cultura metal, con festival che attirano decine di migliaia di fan da tutto il mondo. Ecco alcuni consigli pratici per chi vuole immergersi in questo mondo.

Consigli pratici per i festival:

  • Wacken Open Air: considerato la Mecca del metal, si tiene ogni anno ad agosto a Wacken, in Germania. I biglietti (prezzo medio: 250-300€) vanno esauriti quasi un anno prima. Sito ufficiale: www.wacken.com.
  • Hellfest Open Air: un altro gigante europeo, si svolge a Clisson, in Francia, a giugno. Offre una line-up estremamente varia che copre quasi tutti i sottogeneri. Sito ufficiale: www.hellfest.fr.
  • Abbigliamento e attrezzatura: preparati a qualsiasi condizione meteo. Scarpe comode e resistenti (anfibi o scarponi) sono essenziali. Tappi per le orecchie di buona qualità proteggono l’udito senza rovinare l’esperienza sonora.

In Italia, un punto di riferimento storico per la musica dal vivo, inclusa quella metal, è l’Alcatraz di Milano.

  • Indirizzo: Via Valtellina, 25, 20159 Milano MI
  • Telefono: 02 6901 6352
  • Informazioni: consulta il loro sito ufficiale per la programmazione dei concerti, i prezzi dei biglietti variano a seconda dell’evento.

Ultimo aggiornamento articolo: agosto 2025

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A proposito di Monica Acito

Monica Acito nasce il 3 giugno del 1993 in provincia di Salerno e inizia a scrivere sin dalle elementari per sopravvivere ad un Cilento selvatico e contraddittorio. Si diploma al liceo classico “Parmenide” di Vallo della Lucania e inizia a pubblicare in varie antologie di racconti e a collaborare con giornali cartacei ed online. Si laurea in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli e si iscrive alla magistrale in Filologia Moderna. Malata di letteratura in tutte le sue forme e ossessionata da Gabriel Garcia Marquez , ama vagabondare in giro per il mondo alla ricerca di quel racconto che non è ancora stato scritto.

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