João Gilberto: il cantante brasiliano che ha fatto la storia
I cantanti che hanno fatto la storia della musica brasiliana sono stati in tanti, ma tra questi quello più rilevante è stato sicuramente João Gilberto: egli ha fatto la storia della musica brasiliana facendola rinascere in un nuovo genere.
Per descrivere la musica di João Gilberto si possono citare le parole di un poeta brasiliano contemporaneo, Augusto De Campos, che disse del cantante e chitarrista brasiliano che trattava la musica come Pelé trattava il pallone. Questo per dire la grandezza di questo musicista, per la sua semplicità di chitarra e voce, e nulla più. La genialità di João Gilberto fu quella di portare al mondo la bossanova, e quindi nell’aver rinnovato profondamente la musica brasiliana grazie ad un’apparente semplicità, fondendo il samba e la musica etnica, con svariate influenze dal jazz, dallo swing e dal melodico europeo.
La vita di João Gilberto
João Gilberto Prado Pereira de Oliveira nacque a Juazeiro nello stato di Bahia il 10 Giugno 1931. Il padre era un uomo molto severo, voleva che tutti i figli si diplomassero e ci riuscì con tutti tranne che con Joãzinho. Il ragazzo, complice anche il fatto che il padre amasse suonare il sassofono e il cavaquinho (cordofono a 4 chiavi di origine lusitana), una volta ricevuta una chitarra in regalo dal nonno, fondò nel 1946 con gli amici di scuola gli Enamorados do Ritmo, con grande disappunto del padre. Dato il discreto successo nel 1950, João Gilberto formò il quintetto Garotas da Lua a Rio de Janeiro, ma l’esperienza fluminense fu molto turbolenta, infatti per atteggiamenti negligenti fu espulso dal gruppo nel 1952. La svolta ci fu nel 1955, quando conobbe il pianista e musicologo Armando Albuquerque, con il quale per otto mesi studiò armonia e composizione. Dopodiché si trasferì nello stato di Minas Gerais e visse da eremita per sette mesi, meditando, componendo, suonando e studiando i ritmi della samba. La famiglia si preoccupò di questo periodo asociale tanto da farlo ricoverare per una settimana nell’ospedale psichiatrico di Salvador de Bahia. João non era matto, semplicemente stava ricercando un proprio stile che lo distinguesse dal melodico brasiliano, inventando così la bossanova. Quello della bossanova era un linguaggio sonoro che non aveva precedenti in Brasile, un timbro sussurrato, senza vibrato, che catturava elementi jazz rimanendo fedele alla musica risalente alle radici africane del samba. La musica era uno strumento al pari della chitarra, con le sue sonorità, date anche dallo schiocco della lingua o delle labbra.
Una volta tornato a Rio de Janeiro, João incontrò il compositore e pianista Antonio Carlos Jobim con il quale stringerà un grandissimo sodalizio che durerà una vita. Proprio Jobim era al tempo collaboratore di una casa discografica, la EMI, per la quale aveva scritto due pezzi, Chega da Saudade e Outra Vez con de Moraes, un’altra conoscenza importante per João Gilberto, il quale accettò di fare delle cover dei brani di Jobim e de Moraes nell’LP Chega da Saudade. Nel 1958 nacque la Bossa Nova, che fu subito di moda nei club carioca e tra i giovani del paese. L’ennesima intuizione di João Gilberto fu quella di volere due microfoni, uno per la voce ed uno vicino alla chitarra, per riprodurre ogni tocco di corda, in questo modo si originavano due registrazioni parallele e contemporanee, in cui una sfumava l’altra. Al trio Gilberto, Jobim e de Moraes si devono pezzi di un livello straordinario: Desafinado, Corcovado, Samba de uma nota so, Garota de Ipanema, O Prato.
Un ruolo cruciale per la musica di João Gilberto lo ebbe anche la moglie Astrud, sposata nel 1959, con la quale si spostò negli Stati Uniti nel 1963 esibendosi in concerti e dando vita al disco Gets/Gilberto, in cui lei ebbe un ruolo importante: cantò alcuni brani di bossa in inglese tra cui The Girl from Ipanema che divenne il singolo più ascoltato dalla radio americana e vinse 4 Grammy Awards. Nel 1980 João Gilberto tornò in Brasile e continuò a produrre musica con altri grandissimi artisti, come Caetano Veloso e Maria Bethania, prima di ricomporre il duo Gilberto-Jobim nel 1992. Nel 2019 morì nella sua casa di Rio de Janeiro dopo anni in cui aveva girato il mondo in tournée, indimenticabile quella in Giappone nel 2003 dove ebbe un successo incredibile tra il pubblico nipponico.
João Gilberto è stato un artista totale per il suo approccio così unico e raro verso la musica, diventando il padre inequivocabile della bossanova, al quale il mondo della musica deve una parte dell’universo musicale d’oltre oceano. Un mondo magico fatto di sonorità meravigliose frutto di tantissime influenze, che oggi ogni volta che ascoltiamo ci fa pensare solo ed unicamente a quella nazione poetica che è il Brasile, alle sue spiagge sconfinate, ai viaggi nel verde dell’Amazzonia e quella popolazione speciale della quale ha fatto parte il grande João Gilberto.
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