Paesi semplici di Andrea Cassese | Recensione e intervista

Paesi semplici

Paesi semplici è il recente lavoro musicale prodotto da Andrea Cassese per l’etichetta discografica Viceversa Records/Audioglobe.

Paesi semplici: l’album

Paesi semplici è un lavoro discografico che segue, in musica, un itinerario narrativo ben preciso: il concetto di paese – nella sua accezione geografica e umana – si fa caposaldo imprescindibile e personaggio principale del dialogo sonoro, insieme al gusto per il semplice – ma assolutamente mai banale – delle armonie e degli stilemi della musica popolare. Un itinerario musicale che è itinerario nella terra, nei territori, nei paesi, che è itinerario intorno l’uomo e dentro l’uomo; paesi che sono fisici e che sono umani e umanizzati, paesi semplici, che segnano il primigenio e pulsante legame fra individuo e terra madre. L’album è composto da tracce che seguono le orme dei tempi, della storia, del percorso umano: colori, profumi, percezioni si inanellano e si fanno sonorità ora dolci, ora aspre nel cerchio della vita fra antico e moderno su cui il cantautore alterna i suoi accordi e la sua voce.

Le influenze in cui si immerge Andrea Cassese sono molteplici e da molteplici respiri d’arte provengono: arte figurativa, musica, letteratura si intrecciano fra le note e le parole del cantautore divenendo prodotto multiforme. Un prodotto multiforme il cui sostrato, che tiene insieme una tale pluralità di sentire, è lo spirito bucolico e semplice dell’esistenza, senza artifizi di sorta: una semplicità che è carattere genuino dell’essenza vera e primigenia della vita stessa dell’uomo.

Paesi semplici: un album da ascoltare!

Alcune domande ad Andrea Cassese

Andrea, parlaci di te, della tua formazione, delle tue attività, dei tuoi progetti.

Non è cosa facile parlare di me, ma posso solo dire con una certa tranquillità e sicurezza che l’arte è la vera strada in cui, sin da bambino, ho individuato il percorso più agevole per riconoscermi e crescere libero dall’imposizione delle mode e secondo alcune importanti speranze. Ho avuto anche la fortuna di essere cresciuto in un ambiente caratterizzato dalla gentilezza e dal rispetto nei confronti delle proprie passioni. Questo mi porta ancora adesso a difendere anche con i denti il mio spazio espressivo, minato dall’indifferenza e dalla violenza di un contesto troppo consumistico, perché possa sognare e ambire a provocare qualche sogno in chi ascolta ciò che canto. Negli ultimi anni il percorso sembrerebbe starsi definendo in una ricerca piuttosto lineare improntata ad indagare su alcune radici personali nonché degli interessi stessi che mi hanno forgiato. Parlando di radici parlo di noi, persone nell’insieme che ci costituisce, il Paesaggio. Probabilmente la ricerca di una certa semplicità credo possa guidarmi ancora a lungo per le canzoni a venire.

Paesi semplici è un lavoro complesso, in quanto abbraccia in qualche modo le arti sorelle: come scivolano la letteratura e l’arte figurative fra i tuoi giri armonici?

Credo che il tutto trovi la sua fluidità attraverso il potere e il valore delle immagini che tutte le arti sono in grado di evocare in noi. I Paesi semplici portano ad un lavoro complesso e i due aggettivi stanno bene insieme perché pregni di un significato profondo differente dalla facilità e dunque dalla difficoltà. Ogni arte credo possa avvalersi di un’altra e in fondo potrei azzardare che sempre di letteratura si parla se si considera l’effetto poetico manifestato dall’emozione eventualmente provata anche e spesso soprattutto al cospetto della vita stessa.

Da quali suggestioni sono influenzate le tue note, i tuoi ritmi?

La suggestione fondamentale che spesso ho riconosciuto anche solo a posteriori del gesto artistico compiuto credo sia quella di una certa malinconia riposta nell’immagine dell’orizzonte che Napoli in quanto città di mare mi ha dato. L’orizzonte di cui parlo è di certo il sogno che ci eleva a ciò che vorremmo essere e senza il quale non ci si può emancipare, ma anche quello delineato dai contorni del paesaggio in cui vivo che ancora una volta produce immagini in cui riflettere per provare a raccontarne anche di altre. Spesso le mie canzoni nascono in momenti piuttosto ordinari resi straordinari dall’imprevista combinazione di elementi comuni che difficilmente avrei finora notato se non avessi coltivato l’arte della distrazione dalle faccende ritenute comunemente pratiche.

Come possono i nostri lettori seguire le tue attività?

Oltre ai CD che ancora mi ostino a produrre e a ritenere un oggetto ancora molto pratico e affascinante, i miei lavori sono disponibili anche in tutti i negozi digitali. Infine, chi vuole può seguirmi sui miei profili Ig, Facebook nonché sui canali YouTube personale e della mia etichetta discografica, Viceversa Records.

 

Fonte immagine in evidenza: cover dell’album “Paesi semplici” di  Andrea Cassese

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A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Giornalista pubblicista. Contatti: [email protected] [email protected]

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