Princess of Power di MARINA: 5 canzoni da ascoltare

Princess of Power di MARINA: 5 canzoni da ascoltare

A quattro anni dal suo ultimo album in studio, la cantautrice gallese di origini greche MARINA è tornata in scena con un nuovo progetto: Princess of Power. Pubblicato il 06 giugno scorso quest’album presenta un’estetica da sogno, irriverente e a tratti nostalgica, che prova ancora una volta come Marina Diamandis sia una delle artiste più originali della sua generazione e non solo. Una personalità travolgente e sempre in movimento per diventare, attraverso la sua musica, la versione più autentica di sé.

I successi di MARINA, la diagnosi e la nascita di Princess of Power

Decisa sin dall’adolescenza a seguire le orme di cantanti del calibro di Britney Spears e Madonna, Marina si è guadagnata presto il suo posto nella scena pop internazionale come Marina and the Diamonds. L’esordio avviene nel 2010 con The Family Jewels, il cui stile indie pop unito ad influenze new wave e i testi spiccatamente ironici fanno guadagnare all’artista numerose critiche positive; si prosegue poi in una direzione del tutto nuova con Electra Heart nel 2012: un progetto elaboratissimo che rappresenta una critica del sogno americano e che l’artista stessa al tempo definì «un inno all’amore disfunzionale». Da Froot (2015) in poi invece, Marina comincia a sviluppare una maturità personale e artistica senza precedenti: si riavvicina al sound iniziale e dà vita ad un pop caratterizzato da toni fortemente introspettivi e temi profondi.

Nel 2018 l’artista annuncia il cambio di pseudonimo da “Marina and the Diamonds” a “MARINA” e nel 2023 riceve invece la diagnosi di encefalomielite mialgica (dopo anni di stanchezza cronica e debilitazione fisica e mentale) che l’ha portata a rivalutare numerosi aspetti della propria vita. La malattia e il percorso intrapreso per guarire, ha testimoniato la stessa Marina, sono stati fondamentali per la produzione di Princess of Power. Quest’album è una vera e propria esplosione di energia e temi molto intimi: l’amore diventa un superpotere, una fonte di forza inesauribile da donare tanto agli altri quanto a sé stessi; si celebrano la donna e l’invecchiamento (in riferimento al video musicale di Cuntissimo); si parla di liberazione sessuale con brani come Rollercoaster e Hello Kitty; e ancora, ci si diverte a giocare con immagini e icone della cultura pop contemporanea. Marina ormai non ha più paura di esprimere gli aspetti più intimi di sé stessa, anzi li abbraccia e ne va fiera, ispirando la propria audience nel fare lo stesso.

5 singoli di MARINA da ascoltare

1. Princess of Power

Traccia di apertura che ci invita ad entrare nella visione di Marina con energia e leggerezza, celebra la crescita e ci offre una prospettiva sull’amore che potrebbe sembrare più scontata di quanto sia in realtà. La situazione vissuta dall’artista viene espressa attraverso il racconto della favola di Rapunzel, una principessa strappata alla sua famiglia, rinchiusa in una torre e manipolata da una strega malvagia per i propri scopi. E se in Electra Heart si parlava di amore disfunzionale, stavolta questo viene celebrato nella sua accezione più pura e sana: amare significa donare senza aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio, imparare a essere vulnerabili e soprattutto imparare a farlo dove la propria energia è la benvenuta.

 

2. Hello Kitty

Dall’aspetto carino e innocente di uno dei felini più famosi dell’immaginario popolare, ad altri noti per i loro istinti predatori come i giaguari, questo brano racchiude le dinamiche dell’innamoramento e del corteggiamento. Marina ha raccontato di essersi sentita in parte ispirata quando ha sentito parlare sui social di “red flags negli uomini” e sono stati menzionati un tipo di uomini in particolare: quelli a cui non piacciono i gatti. Seppur si tratti di un’ipotesi ben lontana da una scienza esatta, è un luogo comune noto quello secondo cui i gatti siano più cauti (e forse schivi) delle loro controparti canine e conquistarne la fiducia può richiedere del tempo. Ironicamente, a tutto ciò si contrappone anche il pensiero per cui siano spesso le donne invece, ad essere considerate delle “red flags” se particolarmente amanti di questi animali.

 

3. I <3 YOU

Pezzo che ci riporta all’aria di festa delle discoteche degli anni ’70, con tanto di giochi di colore sfavillanti, pellicce vintage e tute glitterate. Una canzone frizzante con cui la cantante mette in atto una vera e propria manifestazione per il proprio futuro. Ionica e geniale anche l’interpolazione con la celebre hit disco I Will Survive (1978) di Gloria Gaynor.

 

4. Digital Fantasy

Sebbene l’artista abbia spiegato come il brano sia legato alle relazioni in senso più generale, è alquanto immediato il collegamento alla frequentazione nell’era digitale e anche il testo ben si presta ad un’interpretazione di questo tipo: la difficoltà nel formare una connessione reale con l’altra persona a causa delle idealizzazioni che, più o meno consapevolmente, si formano nelle menti di tutti noi e che può essere difficile lasciare andare. Trovare l’amore significa mostrarsi vulnerabili all’altro e correre dei rischi, che al giorno d’oggi poche persone sono disposte a correre davvero. Tutto ciò viene alimentato e amplificato da un uso delle piattaforme digitali dove ognuno lascia trasparire di sé ciò che vuole e la tristezza dell’artista viene proprio da questa realizzazione: ella cerca una connessione profonda e vuole esprimersi in modi che l’altra persona non è in grado di (o forse in fondo non vuole) accettare e ricambiare.

 

5. Adult Girl

Torna il tema dell’accettazione di sé e della propria vulnerabilità attraverso il brano di chiusura di questo progetto. «Appena ho scritto questa canzone qualcosa di significativo è cambiato in me. […] In un certo senso mi ha guarita. La vulnerabilità è un punto di forza e ora sono abbastanza coraggiosa da condividere cose imbarazzanti su me stessa». Adult Girl è un viaggio nel proprio passato, in anni che possono averci allontanato dalla spensieratezza e la libertà simbolo della gioventù ma che in qualche modo ci hanno anche insegnato a vivere. Dare voce a emozioni del genere può essere estremamente spaventoso ma è un passo necessario per liberarsi e fare spazio a qualcosa di nuovo, in grado di colmare quel “pezzo mancante” nella propria anima.

 

Per chi fosse interessato ad ascoltare il resto dei brani di Princess of Power, può farlo qui.

 

Fonte immagine di copertina: Spotify

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