Alla scoperta del rock anni ’90 con le band e i generi che hanno segnato la storia della musica e l’immaginario di un’intera generazione.
Il rock, con la sua lunghissima storia, negli anni ’90 non aveva ancora esaurito gli argomenti a sua disposizione. I maggiori gruppi di questo decennio sono diventati la voce di tutti quei giovani che non si riconoscevano nelle melodie del pop. La conseguenza è stata la nascita di tanti nuovi generi che hanno lasciato un’orma indelebile. Partiamo allora per questo viaggio nelle estese lande del rock anni ’90, consci che quanto segue non è un catalogo esauriente, ma un tributo per far riaffiorare elegiaci ricordi.
Indice dei contenuti
Il rock anni ’90 in sintesi: generi e band iconiche
Per orientarsi nella ricca scena musicale del decennio, questa tabella riassume i movimenti e i protagonisti principali.
Genere musicale | Band rappresentative e canzone simbolo |
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Grunge | Nirvana (“Smells Like Teen Spirit”), Pearl Jam, Soundgarden, Alice in Chains |
Britpop | Oasis (“Wonderwall”), Blur, Suede, Radiohead |
Alternative Rock | R.E.M. (“Losing My Religion”), Red Hot Chili Peppers, The Cranberries |
Nu Metal / Punk Revival | Linkin Park (“In the End”), Korn, Green Day, Blink-182 |
Il Grunge: la rabbia di Seattle
Tra i generi più importanti del rock di quegli anni c’è il grunge, nato a Seattle sul finire degli anni ’80. Il nome deriva da grungy, “sporco”, che ben identifica il look dei gruppi: jeans strappati e camice a quadri, un abbigliamento sobrio che si accompagna a melodie graffianti e testi nichilisti.
Nirvana e il Seattle Sound
Padri del genere sono considerati i Nirvana, che con Nevermind raggiunsero il successo commerciale. Merito fu anche del frontman Kurt Cobain, un personaggio che incarnò gli umori di una gioventù svuotata nell’anima. Emblematico è il leggendario concerto che i Nirvana tennero a New York nel 1993 per MTV Unplugged, quasi un sinistro presagio del suicidio che il cantante avrebbe compiuto l’anno successivo. A portare avanti in un certo modo l’eredità della band è stato Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana, che nel 1994 fondò i Foo Fighters.
A Seattle, nel 1987, si formano gli Alice in Chains. Le dure sonorità della band richiamano molto il metal mentre i testi sono introspettivi, con critiche spietate alla società come in Man in the box. Vi sono poi i Soundgarden che nel 1994 raggiunsero l’apice con l’album Superunknown, dove le sonorità grunge conferiscono alle canzoni un’atmosfera psichedelica come nella celebre Black Hole Sun.
Non si possono però dimenticare i Pearl Jam, quarto gruppo del “Seattle Sound”. I Pearl Jam si sono contraddistinti per il loro rifarsi al rock più classico e per la voce profonda del loro leader Eddie Vedder, capace di esplodere in rabbia come in Jeremy o di sciogliersi in momenti nostalgici come in Black.
Il Britpop: la risposta inglese
A discapito del nome il britpop riunisce tutti i gruppi alternative e pop rock inglesi formatisi nei primi anni ’90. Gli Suede, gruppo considerato padre del movimento, si rifanno a David Bowie e i loro testi sono politicizzati, in aperta opposizione all’ideologia grunge.
Oasis, Blur e Radiohead
Tra le band considerate britpop si annoverano anche gli Oasis, formatisi a Manchester dai fratelli Liam e Noel Gallagher. Raggiunsero la popolarità mondiale grazie al loro primo album, Definitely Maybe, nel 1994. Le sonorità ruvide che accompagnano l’inconfondibile voce di Noel sono un marchio di fabbrica, ma la loro carriera è stata segnata anche dalle controversie e dai conflitti personali tra i due fratelli, fino allo scioglimento nel 2009.
Altra band che ha contribuito al successo del britpop sono i Blur, anche se a partire dal 1997 evolsero verso l’alternative rock americano con uno stile duro e cattivo, come dimostra il singolo Song 2. Nello stesso anno viene pubblicato OK Computer dei Radiohead, band che unì alle sonorità british elementi di musica elettronica.
L’Alternative Rock: un’esplosione di stili
Moltissime rock-band di questo decennio sono state riunite sotto l’etichetta dell’alternative rock.
R.E.M., Red Hot Chili Peppers e The Cranberries
Molte hanno ottenuto un successo commerciale enorme come i Red Hot Chili Peppers, con i testi di Anthony Kiedis e lo stile scoppiettante del bassista Flea e del chitarrista John Frusciante. Anche lo stile degli Smashing Pumpkins è caratterizzato da una varietà di generi, con testi di ispirazione grunge che parlano di giovani incompresi. Importanti sono anche i R.E.M., che in questo decennio firmano capolavori come Out of Time e Automatic for the People.
Vanno anche citati i The Cranberries, gruppo irlandese che ha saputo affermarsi con uno stile che richiama alle origini celtiche. Contributo fondamentale è la voce angelica e dirompente della cantante Dolores O’Riordan, scomparsa nel 2018. In brani come Zombie, ha saputo trasformare in musica la rabbia per i conflitti politici, mentre in altre canzoni ha rievocato una dolorosa giovinezza.
Punk, metal e il rock italiano
Negli anni ’90 anche il punk e il metal subiscono importanti cambiamenti. Il nu-metal unisce le sonorità metal a elementi rap ed elettronici, con band come Korn, Deftones e i celeberrimi Linkin Park. Il punk invece rinasce grazie all’ondata “revival” che porta al successo il pop-punk di Green Day e Blink 182.
Non si può non concludere citando le band italiane che in quegli anni si sono affermate, fondamentali per la storia del rock nostrano: Timoria, Litfiba, CCCP, Verdena, Subsonica, Negrita, Marlene Kuntz, Bluvertigo, Prozac+ ed Afterhours.
Immagine in Evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 09/09/2025