Design Beyond Design #2: l’evento tra mostre e collaborazioni

Design Beyond Design

Design Beyond Design #2: l’evento dell’Accademia di Belle Arti, a cura di professori e studenti di Design della comunicazione e Fashion Design con il Goethe Institut e #CUOREDINAPOLI.

Non si parla di una semplice esposizione di fine anno, ma di un evento che ha del potenziale per essere ripetuto di anno in anno, con una pianificazione sempre più ricca; di un filo invisibile che lega il design e le sue diverse forme di espressione alla città e ai nostri tempi, come sono vissute dalle menti più giovani. Design Beyond Design, tenutosi nella sede Foqus – Fondazione Quartieri Spagnoli, è alla sua seconda edizione, organizzato dai docenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli “gomito a gomito” con gli studenti, ed in collaborazione di altre realtà sul territorio.

All’Accademia di Belle Arti come in pochi altri luoghi si può respirare il cambiamento del mondo e dell’urbanizzazione. Su questo si fonda l’evento: «L’idea di design non è il disegno, non è la grafica, non è progettazione di interni. Quello che può far capire questo luogo è che questa è un’esperienza che fa parte anche proprio del modo in cui si deve vivere, guardando oltre e dando la possibilità di capire» ci dice la professoressa Enrica D’Aguanno, progettando il suo pensiero a chiunque sia interessato all’evento dal di fuori dell’Accademia, e continua «Il designer, come qualsiasi comunicatore, ha una responsabilità; tutte le mostre mandano messaggi sociali e politici e non può essere diversamente: quando si fa design, si fa comunicazione e la comunicazione è per forza una scelta politica».

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E di queste scelte e di un fervente attivismo vediamo nella mostra Fashion from Destructive to Disruptive a cura della prof.ssa Giulia Scalera, in cui gli studenti di Fashion Design hanno utilizzato come filo conduttore il tema urbano per sensibilizzare lo spettatore riguardo l’impatto ambientale del fast fashion.

Dell’importanza di schierarsi e creare spazi sicuri in luoghi istituzionali ne sa qualcosa la prof.ssa Nera Prota, già attiva fra le mura dell’Accademia con il progetto delle Carriere Alias, che in questa sede ha annunciato il lavoro sul logo dell’Accademia di Belle Arti, che sarà reso arcobaleno per il mese del Pride da tre studentesse.

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Un’altra chiave fra le mostre di Design Beyond Design, aperte al pubblico per tutto il weekend fino al 18 giugno, è certamente la sperimentazione. Tra gli stand si sfidano il possibile e l’impossibile, e con l’esposizione multisensoriale Please Touch si stimolano le percezioni dello spettatore. I progetti di lettering degli studenti, presentati in cartoline, vogliono dimostrare che partendo dalle semplici forme geometriche si può creare qualcosa di nuovo e accattivante. Il progetto Minegarden 3.1, a cura di Pako Massimo, si ispira invece al famoso videogioco Minecraft e all’approccio sandbox e rappresenta lo spazio urbano attraverso simbolismo, semplicità e minimalismo. Di Nuovi Immaginari Urbani della città di Napoli ci parla invece la mostra a cura della prof.ssa Ivana Gaeta.

Fra le importanti collaborazioni territoriali dell’Accademia, quest’anno al Design Beyond Design figura il Goethe-Institut. La curatrice Daniela Allocca ci racconta come il progetto nasca da un interesse dell’Accademia verso il progetto Radio Poesia, una trasmissione in cui “poeti italiani traducono poeti e poetesse tedeschi”. Coinvolgendo i ragazzi, si è svolta una mostra ispirata proprio ad un approccio personale alla letteratura tedesca che vede al centro la traduzione: tradurre significa in qualche modo passare da un linguaggio ad un altro; il design ha costituito un linguaggio in cui trasporre la bellezza della letteratura, «senza mai tradire» sottolinea Ilaria, una delle partecipanti al progetto. 

«Ogni libro rappresenta un percorso unico fatto dalla persona, un viaggio all’interno di sé stessi e un viaggio all’interno della letteratura contemporanea tedesca, che parla dei temi di oggi, come il cambiamento climatico, il paesaggio. C’è un percorso circolare dalla vita alla letteratura» continua Allocca. La mostra verrà trasferita dalla prossima settimana al Goethe-Institut Neapel, e vi rimarrà fino al 30 settembre.

Le collaborazioni continuano con il corso di NTA – Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia, autore del progetto artistico #CUOREDINAPOLI. Il progetto ha collaborato con il cantante Andrea Tartaglia, che si è esibito a Design Beyond Design, nella canzone CORE, un coro collettivo, ma anche il cuore che ci spinge a credere ancora. I ragazzi hanno realizzato delle bandiere coloratissime su cui figurano gli slogan e gli importanti messaggi che il progetto vuole trasmettere, ed hanno scelto la bandiera come veicolo in un fervente momento in cui in città se ne sventolano a migliaia. Così ce ne parla Andrea Tartaglia: «La bellezza sta nel lavoro collettivo che fanno. È meraviglioso vedere come lavorano sul territorio e hanno a che fare con le persone del quartiere durante questa avventura. Non solo parlano di condivisione, ma la vivono anche” e continua “nella mia musica cerco di lanciare anch’io questo messaggio: le cose belle, le cose grandi si fanno solo se si è insieme, se ci si riesce ad allineare».

Design Beyond Design #2: l'evento dell'Accademia di Belle Arti, a cura di professori e studenti di Design della comunicazione e Fashion Design con il Goethe Institut e #CUOREDINAPOLI. Non si parla di una semplice esposizione di fine anno, ma di un evento che ha del potenziale per essere ripetuto di anno in anno, con una pianificazione sempre più ricca; di un filo invisibile che lega il design e le sue diverse forme di espressione alla città e ai nostri tempi, come sono vissute dalle menti più giovani. Design Beyond Design, tenutosi nella sede Foqus - Fondazione Quartieri Spagnoli, è alla sua seconda edizione, organizzato dai docenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli “gomito a gomito” con gli studenti, ed in collaborazione di altre realtà sul territorio. All’Accademia di Belle Arti come in pochi altri luoghi si può respirare il cambiamento del mondo e dell’urbanizzazione. Su questo si fonda l’evento:  “L’idea di design non è il disegno, non è la grafica, non è progettazione di interni. Quello che può far capire questo luogo è che questa è un’esperienza che fa parte anche proprio del modo in cui si deve vivere, guardando oltre e dando la possibilità di capire” ci dice la professoressa Enrica D’Aguanno, progettando il suo pensiero a chiunque sia interessato all’evento dal di fuori dell’Accademia, e continua “Il designer, come qualsiasi comunicatore, ha una responsabilità; tutte le mostre mandano messaggi sociali e politici e non può essere diversamente: quando si fa design, si fa comunicazione e la comunicazione è per forza una scelta politica”. E di queste scelte e di un fervente attivismo vediamo nella mostra Fashion from Destructive to Disruptive a cura della prof.ssa Giulia Scalera, in cui gli studenti di Fashion Design hanno utilizzato come filo conduttore il tema urbano per sensibilizzare lo spettatore riguardo l’impatto ambientale del fast fashion. Dell’importanza di schierarsi e creare spazi sicuri in luoghi istituzionali ne sa qualcosa la prof.ssa Nera Prota, già attiva fra le mura dell’Accademia con il progetto delle Catene Alias, che in questa sede ha annunciato il lavoro sul logo dell’Accademia di Belle Arti, che sarà reso arcobaleno per il mese del Pride da tre studentesse. Un’altra chiave fra le mostre di Design Beyond Design, aperte al pubblico per tutto il weekend fino al 18 giugno, è certamente la sperimentazione. Tra gli stand si sfidano il possibile e l’impossibile, e con l’esposizione multisensoriale Please Touch si stimolano le percezioni dello spettatore. I progetti di lettering  degli studenti, presentati in cartoline,  vogliono dimostrare che partendo dalle semplici forme geometriche si può creare qualcosa di nuovo e accattivante. Il progetto Minegarden 3.1, a cura di Pako Massimo, si ispira invece al famoso videogioco Minecraft e all’approccio sandbox e rappresenta lo spazio urbano attraverso simbolismo, semplicità e minimalismo. Di Nuovi Immaginari Urbani della città di Napoli ci parla invece la mostra a cura della prof.ssa Ivana Gaeta. Fra le importanti collaborazioni territoriali dell’Accademia, quest’anno al Design Beyond Design figura il Goethe-Institut. La curatrice Daniela Allocca ci racconta come il progetto nasca da un interesse dell’Accademia verso  il progetto Radio Poesia, una trasmissione in cui “poeti italiani traducono poeti e poetesse tedeschi”. Coinvolgendo i ragazzi, si è svolta una mostra ispirata proprio ad un approccio personale alla letteratura tedesca che vede al centro la traduzione: tradurre significa in qualche modo passare da un linguaggio ad un altro; il design in qualche modo ha costituito un linguaggio in cui trasporre la bellezza della letteratura, “senza mai tradire” sottolinea Ilaria, una delle partecipanti al progetto. “Ogni libro rappresenta un percorso unico fatto dalla persona, un viaggio all’interno di sé stessi e un viaggio all’interno della letteratura contemporanea tedesca, che parla dei temi di oggi, come il cambiamento climatico, il paesaggio. C’è un percorso circolare dalla vita alla letteratura” continua Allocca. La mostra verrà trasferita dalla prossima settimana al Goethe-Institut Neapel, e vi rimarrà fino al 30 settembre. Le collaborazioni continuano con il corso di NTA – Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia, autore del progetto artistico #CUOREDINAPOLI. Il progetto ha collaborato con il cantante Andrea Tartaglia, che si è esibito a Design Beyond Design, nella canzone CORE, un coro collettivo, ma anche il cuore che ci spinge a credere ancora. I ragazzi hanno realizzato delle bandiere coloratissime su cui figurano gli slogan e gli importanti messaggi che il progetto vuole trasmettere, ed hanno scelto la bandiera come veicolo in un fervente momento in cui in città se ne sventolano a migliaia. Così ce ne parla Andrea Tartaglia: “La bellezza sta nel lavoro collettivo che fanno. È meraviglioso vedere come lavorano sul territorio e hanno a che fare con le persone del quartiere durante questa avventura. Non solo parlano di condivisione, ma la vivono anche” e continua “nella mia musica cerco di lanciare anch’io questo messaggio: le cose belle, le cose grandi si fanno solo se si è insieme, se ci si riesce ad allineare”. Tra un coinvolgente concerto, divertenti sfide sul ring “Fumetto vs. Illustrazione” e una caccia al tesoro si è arrivati a sera con l’evento conclusivo: le sfilate del corso di Fashion Design. Lo spettacolo ha previsto la sfilata MeMe/ Metamorfosi Metropolitane, a cura delle prof. Salvati e Rezzuti, e Il Viceregno dell’Immaginario a cura della prof. Marciano. Concludiamo sottolineando il valore a livello territoriale della presenza di eventi e realtà del genere, con le parole di Enrica D’Aguanno, coordinatrice della Scuola di progettazione artistica per l’impresa: “Il design influenza l’immagine del territorio. Vivere in un luogo bello, dove si guarda in avanti, dà moltissime visioni e possibilità ai ragazzi e ai bambini del posto”.

Tra un coinvolgente concerto, divertenti sfide sul ring “Fumetto vs. Illustrazione” e una caccia al tesoro si è arrivati a sera con l’evento conclusivo: le sfilate del corso di Fashion Design. Lo spettacolo ha previsto la sfilata MeMe/ Metamorfosi Metropolitane, a cura delle prof. Salvati e Rezzuti, e Il Viceregno dell’Immaginario a cura della prof. Marciano.

Concludiamo sottolineando il valore a livello territoriale della presenza di eventi e realtà del genere, con le parole di Enrica D’Aguanno, coordinatrice della Scuola di progettazione artistica per l’impresa: «Il design influenza l’immagine del territorio. Vivere in un luogo bello, dove si guarda in avanti, dà moltissime visioni e possibilità ai ragazzi e ai bambini del posto».

Immagini di Elisabetta Argento, Giusy Cicala, Sun Ruotong, Gao Ruize, Angela Di Gennaro, Emanuela Pezone, Izaro Agirre

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