Emanuele Canzaniello e Mota incontrano i lettori al FLiP 2025

Emanuele Canzaniello

Emanuele Canzaniello e Mota sono stati tra gli ospiti dell’incontro dal titolo Viaggio in profondità di venerdì 27 giugno del FliP- Festival della Letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco (in provincia di Napoli). Il primo ospite è un docente di Letteratura francese dell’Università degli studi di Napoli Federico II e poeta; invece, il secondo si occupa di scrittura e di musica rap con lo pseudonimo di Invernomuto

I due autori hanno presentato le proprie opere al pubblico  presente al FLiP, rispettivamente Breviario delle Indie e La luce inversa, che sono state pubblicate dalla casa editrice indipendente Wojtek. All’incontro hanno partecipato anche Dario Voltolini, l’autore di opere come Invernale, Dagli undici metri e di numerosi articoli su Nazione indiana, in qualità di moderatore e l’editor Chiara Guerri come presentatrice.

Breviario delle Indie e La luce inversa, due opere diverse ma (contemporaneamente) simili

In primis, Voltolini ha preso la parola affermando che i due libri, pur partendo da argomenti diversi, sono accomunati da una medesima forma di narrazione di tipo psicoanalitico. Infatti, mentre Mota affronta il tema degli abusi sessuali sui minori, Emanuele Canzaniello si concentra sull’incontro tra gli Europei e gli indios nel XVI secolo durante la scoperta dell’America. Sia durante la lettura del libro La luce inversa che durante quella di Breviario delle Indie è possibile intraprendere un percorso per riscoprire e affrontare un trauma il quale ha plasmato degli individui.

Emanuele Canzaniello

La genesi del romanzo di Mota tramite l’incontro con l’altro

Il primo a raccontare la genesi del suo libro è Mota, il quale ha usato le seguenti parole:

«Il libro è nato perché c’era una storia che aveva una sua urgenza da tantissimo tempo, ma non avevo mai trovato la chiave per provare a raccontarla fino a tredici anni fa […]. Questo libro parla di abusi sui minori e parte da un qualcosa che uno conosce (da un’esperienza indiretta), ma da lì ad arrivare a poterla raccontare interviene un altro difetto di fabbrica, che è il perché la si vuole raccontare. […]. La chiave è stata l’incontro con l’altro, […] la condivisione di quel vissuto. Questo ha sbloccato l’accesso alla possibilità di raccontare questa storia e (appunto) tredici anni fa in tre-quattro settimane buttai giù La luce inversa nella versione originale […]. Se dovessi trovare le parole-chiave sono state l’incontro, la comunicazione e la condivisione, quello che fatto nascere il libro nella sua veste attuale. Perché, se non avessi incontrato […] certe persone, il libro no sarebbe mai stato pubblicato».

Emanuele Canzaniello

Breviario delle Indie di Emanuele Canzaniello, un viaggio nella storia e nella psiche umana attraverso il contatto fra civiltà

Invece, per quanto riguarda il professore universitario, le origini del testo risalgono ad una passione dell’infanzia:

«[…] [Breviario delle Indie] è nato […] da un incontro che ha una doppia simmetria anche con il tuo [rivolgendosi all’altro scrittore] […]. L’incontro per me è stato quello di una passione infantile, profonda per la materia del secolo del primo contatto tra l’Europa e le Americhe, che è invece l’argomento del tema. […] Breviario delle Indie è il tentativo di avere un Aleph borgesiano in cui ci sia (in un punto solo) quante più immagine possibili, notizie e dati del secolo del primo contatto fra l’ Europa e le Americhe. L’incontro c’è stato fra questa materia, che per me coincideva con qualcosa di profondamente infantile sul contatto di cosa sono le storie e i corpi, l’avventura, l’erotismo, il rischio, che affonda in qualcosa che per me ha messo assieme le Americhe e questa dinamica psicoanalitica di scoperta di che cos’è l’altro e l’altrove. Senza pensarci minimamente all’idea del libro fino a quando, giornalisticamente, ho avuto davanti dei libri (nemmeno la saggistica), delle riviste che parlavano del dato. È scattata l’idea di metterli insieme, di averli insieme quasi come un diario di lettura legato al mio interesse di fare i conti con la moltitudine dei dati».

Affrontare un trauma tramite un insolito espediente narrativo: la psicoanalisi 

La luce inversa, secondo il parere di Voltolini, è un romanzo sul tema dell’abuso che sfrutta una cornice fantascientifica, “una struttura simile ad una conchiglia che nasconde una perla”. Infatti, la riscoperta e la presa di coscienza dell’abuso derivano da una “fanta-terapia”.

Si tratta della Camera luce inversa ed è effettuata da una dottoressa, la quale riesce a far tornare le menti dei personaggi indietro nel tempo per rivivere determinati episodi del loro passato, ma anche per capire la condizione ontologica dell’individuo dopo aver subito un abuso.

«L’esperimento è una trovata che serviva su come far incontrare delle persone, perché quello che ha scardinato il meccanismo è semplicemente vedere che quando l’esperienza (o il trauma) riguarda l’individuo, e quando l’esperienza viene sigillata con quello che è la percezione idiota […] che sia successo solo a te, se non si scardina questa cosa lì non si raggiunge la narrazione, non sarebbe stata possibile la narrazione. L’esperimento diventa il trucco per costringere i tre personaggi a scardinare quello che li aveva chiusi all’interno di loro stessi, nella prigione del questa cosa è mia e riguarda solo me».

Emanuele Canzaniello

Rivivere la scoperta del Nuovo Mondo dal punto di vista psicologico dei colonizzatori europei 

Un “esperimento simile è stato svolto” anche da Emanuele Canzaniello con il suo Breviario delle Indie, il quale racconta “la rivoluzione epocale dopo l’arrivo europeo sulle coste del Nuovo Mondo”, un cambiamento nella mentalità umana rimasto unico e che non potrebbe subire neanche la concorrenza di ciò che provocherebbe un futuro sbarco su Marte. L’opera di Canzaniello è un racconto fra individui e civiltà, una serie di capitoli indipendenti che possiedono un unico filo conduttore: rivivere il vissuto psichico del tempo della conquista dei territori americani.

«Io sono andato in una direzione per il libro, ma anche come sfida, in cui mi sono detto: cosa c’è di più interessante di non avere personaggi di carta, che siano una simulazione di identità psichiche più o meno verosimilmente ricostruite, ma far muovere sulla scena del mondo i saperi dell’umanità, continenti, le masse cosmiche e i dati psichici che ci permettono di ricostruire. La storia, che innanzitutto ricostruiamo, è quella del contatto tra due forme, due parti dell’umanità che ha dato origine al più grande genocidio della storia umana. Ottanta milioni di persone che scompaiono in ottanta anni […], un genocidio biologico e anche (in fondo) una ricostruzione di vissuto psichico di violenza e di stupro di massa lungo un secolo e lungo un continente. Da questo punto di vista è un’ esperimento di Luce inversa persino questo. Per le coscienze occidentali prova a rivivere quello che è stato, che è anche un tentativo di dire quello che siamo. Che cos’è l’Occidente che ha portato a quello? Poi (magari) ci arriveremo anche su questo senza giudicare […]. L’attrito sulla nostra riflessione di oggi su che cos’è l’Europa e che cos’è l’Occidente con quel rivissuto anche cosmico di ciò che è stato nella storia europea».

Emanuele Canzaniello

Il tema dell’abuso sessuale in Breviario delle Indie di Emanuele Canzaniello, quando l’uomo europeo incontra una donna amerinda 

Anche l’opera ispirata all’arrivo di Cristoforo Colombo e quello successivo dei conquistadores racconta episodi di violenza e di abusi, come quello del primo incontro fra un uomo europeo e una indios:

«Sappiamo per caso qual è stato il primo contatto sessuale fra una nativa e un europeo da quello che noi conosciamo, vale a dire da tutto quello che si è perduto e quello è per noi il momento iniziale. Lo sappiamo da una lettera circostanziata di un italiano, Michele da Cuneo, che faceva parte del secondo equipaggio di Colombo, quindi già dal secondo viaggio, che scrive in maniera circostanziata (un italiano nel continente, quindi a terra) del suo incontro con una nativa […] ed è la descrizione di una violenza sessuale. È una descrizione molto circostanziata perché emerge un universo, perché è un incontro sessuale anche preceduto da un’addomesticazione forzata ad opera di una fustigazione, tiene dentro anche una marea di pregiudizi anche cognitivi, complessi, occidentali, sono tantissime anche le cose puntuali».

Fonte immagine di copertina: Salvatore Iaconis

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A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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