Rosella Postorino ospite a Ricomincio dai libri 2023

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Ricomincio dai libri, la fiera del libro partenopea ospitata nell’Archivio di Stato di Napoli dal 22 al 24 settembre, accoglie Rosella Postorino, autrice di Mi limitavo ad amare te, finalista al Premio Strega 2023.

Il 23 settembre gli ambienti suggestivi dell’Archivio di Stato sono diventati teatro del dialogo tra Rosella Postorino, Titti Marrone, autrice, giornalista e docente presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e Miryam Gison, autrice e libraia, allestito nell’ambito della rassegna culturale partenopea Ricomincio dai Libri, arrivata alla sua IX edizione, sotto la direzione di Lorenzo Marone.

Un dialogo lacerante quanto sentito, Titti Marrone e Miryam Gison intrecciano le loro impressioni riguardo Mi limitavo ad amare te, permettendo all’autrice, Rosella Postorino, di raccontare e raccontarsi alla folla di lettori presenti in Sala Filangieri.

Lo spunto alla base del romanzo nasce dalla lettura di un articolo di Osservatorio Balcani e Caucaso, che l’ha portata ad approfondire le storie riguardanti un gruppo di bambini custoditi in un orfanotrofio di Sarajevo, portati in Italia per sfuggire alla guerra in Bosnia, contro la loro volontà nel 1992.
Le premesse rendono chiara la dimensione di un’infanzia negata in cui i desideri dei bambini non vengono riconosciuti a favore di un bene superiore, che non li rappresenta e continua a ferirli.

Il dialogo tra le autrici pone l’accento su quanto ipocrita sia lo sguardo degli adulti in un mondo strettamente puerocentrico, senza fare mai l’interesse dei bambini, grandi vittime di questa guerra.
I protagonisti di Mi limitavo ad amare te non sono necessariamente orfani, nonostante ciò sono stati portati in Italia nel caos della guerra e dati in adozione a famiglie italiane senza consenso dei genitori, rendendo impossibile il ricongiungimento post bellico.
Rosella Postorino ammaestra questa materia delicata e incandescente, evitando le insidie di un estremo sentimentalismo e infantilizzazione dei personaggi. Riesce dunque ad addomesticare questa parte di storia contemporanea, complicata e contraddittoria levigandola con la liricità della sua prosa.
L‘autrice esplicita in maniera diretta e limpida la grande contraddizione tra il “bene per” i bambini, salvati dalla povertà e dalla miseria e il terribile dolore del distacco dai genitori, lo strappo paragonato alla definizione di maternità criminale di Marguerite Duras.
Un’evocazione lucida del danno originale, Rosella Postorino con estrema fermezza sottolinea l’importanza del riconoscere il trauma come un evento che cambia imprescindibilmente l’individuo, anche dopo il suo superamento e la forte contraddizione dell’essere in pezzi con un corpo che vuole continuare a vivere.
Il dialogo guidato da Titti Marrone e Miryam Gison apre spunti sulla contemporaneità e solleva la questione dell’indifferenza dei politici di fronte alla tragedia dei conflitti in atto e di quelli passati.
Rosella Postorino lascia una riflessione aperta sulla scolarizzazione e sull’importanza dello studio come strumento per sviluppare una sensibilità che permetta di non rimanere impassibili davanti all’orrore della guerra.

L’incontro è terminato con una lettura dal testo Mi limitavo ad amare te dell’attrice Gabriella Vitiello.

 

Immagine a cura di Dana Cappiello

A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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