I Rota – Vino e Cucina: autentici sapori di terra

I Rota - vino e cucina, logo

I Rota – Vino e Cucina, abbiamo assaggiato e…

La cucina di un locale, ristorante, bistrot che sia, assume sempre contorni più definiti e di valore quando accoglie più elementi del luogo che lo ospita. Per fortuna, la cucina locale italiana sembra riacquistare punti ogni giorno di più, e ne stiamo avendo la dimostrazione dalle molte aperture che improntano il loro marketing (e di conseguenza, ci auspichiamo, l’agire) sulla tradizionalità. Nel solco di questo trend, lo scorso sabato abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare la cucina de I Rota – Vino e Cucina, grazie all’invito della giornalista enogastronomica Laura Gambacorta, come sempre impegnata in prima linea nella valorizzazione delle realtà territoriali.

I Rota – Vino e Cucina : dove, chi

Ci troviamo a Mercato San Severino, un paese da secoli molto importante sia per la posizione geografica, che di conseguenza economica. Polo di scambi commerciali prima, poi arricchitosi con le fiorenti industrie, oggi resta un importantissimo scalo sia per chi vuole affacciarsi alle porte di Salerno, oppure come avanscoperta verso i territori irpini.

I Rota – Vino e Cucina nasce dall’Hosteria La Rota, creata da Vittorio Fierro. Il giovane Francesco Fierro (che ben ha impressionato durante la sua presenza da Sushiaria, a Salerno), ne ha preso le redini trasformandolo nel locale che oggi ci viene proposta. Insieme a Fierro, vediamo Patrizia de Maio, impegnata nella gestione della sala e nel rapporto con la clientela.

Il nome deriva dall’antico toponimo della città di Mercato San Severino: infatti, prima si chiamava Oppidum Rota. In virtù della sua posizione geografica strategica, il governo del luogo pretendeva l’oppidum rota, cioè una sorta di “pedaggio” sulle ruote dei carri, carichi di beni da rivendere, che transitavano in quelle terre di passaggio per poi dirigersi verso l’Irpinia.

I Rota – Vino e Cucina : i produttori

La nuova vita de I Rota – Vino e Cucina è data, oltre che dalla freschezza in cucina di Francesco Fierro, da una selezione davvero accurata dei produttori: notevoli chicche gastronomiche in fatto di aziende sono presenti in carta.

A partire dai prodotti dell’Azienda Agricola Il Moera, che abbiamo avuto l’occasione già di visitare: qui sono presenti i vari pesti e creme prodotte da Francesco Fusco ad Avella, proprio a ridosso del Monte Partenio. Immancabile, quindi il pesto fatto con il delicatissimo aglio orsino.

I vini in degustazione – presenti anche in carta – appartengono all’Azienda Vinicola d’Aione, sita in Tufo (Avellino). Il nome dell’azienda viene dalle gesta del principe longobardo D’Aione, che si narra passò proprio per queste terre. La degustazione molto particolare del Greco di Tufo ha permesso una breve dissertazione su questo vino: i terreni dove sorgono i vigneti sono prevalentemente argillosi, con molto zolfo. Questo conferisce al Greco di Tufo dell’azienda D’Airone spiccate note minerali.

Il comparto salumi è affidato al prosciuttificio irpino Vittorio Ciarcia, di Venticano. Il loro prosciutto irpino presenta delle caratteristiche organolettiche davvero notevoli: è un PAT, cioè un Prodotto Agroalimentare Tutelato; l’antica tradizione irpina dell’allevamento degli animali da cortile, trova ancora dimora. L’animale viene allevato in un clima favorevole, in terreni ricchi e ventilati. La stagionatura e la salatura, di conseguenza, sono quelle tipiche utilizzate per le carni più raffinate.

I Rota – Vino e Cucina : cosa abbiamo degustato

Degustazione di creme, salumi e vini grazie ai produttori presenti (Azienda Agricola Il Moera, Salumificio Ciarcia e Azienda Vinicola Terre D’Airone);

Il nostro scammaro: paccheri, crema di scarole, acciughe, capperi, olive, peperoni cruschi, nocciole e peperoncino.

Gnocchi di Nonna Giò: gnocchi di farina, crema di zucca, fonduta di caciocavallo, amaretto ed arancia.

Punta di manzo cotto a bassa temperatura, con mallone contadino e tartufo. Il mallone, qui, merita una spiegazione davvero particolare. Si tratta di un piatto tipico del riuso contadino (cioè, la famosa “cucina del giorno dopo”, dove non si butta via nessun avanzo), tipico delle zone montuose e dell’Agro-Sarnese Nocerino: composto da erbe selvatiche raccolte in montagna, viene unito a pezzi di pane raffermo e un po’ qualunque cosa si ritrovi in giro per la dispensa (ritagli di cotica di maiale, ad esempio, o ancora pinoli, noci, qualche uovo), per poi essere fritto in padella con abbondante olio extra-vergine d’oliva e peperoncino. Il risultato è un “impasto” che va dalla consistenza semi-morbida (se è senza uovo) a quella della vera e propria frittata con pane e verdure. Nella versione proposta da I Rota – Vino e Cucina, vediamo le foglie di broccolo friariello saltate in padella con pane raffermo, impreziosito da lamelle di tartufo.

Babà, marroni e crema al mascarpone

I Rota – Vino e Cucina: info e contatti, come arrivarci

I Rota – Vino e Cucina: Via Solofrana 42, Mercato San Severino (Salerno).

Dall’uscita Mercato San Severino – Autostrada A30, seguire le indicazioni cartellonistiche fino al locale.

Telefono: 089 98 46 124

Aperti tutti i giorni, pranzo e cena.

 

 

A proposito di Nunzia Clemente

Food lover, sometimes food teller. Poetry addicted.

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