#pizzAward2019, vetrina di eccellenza e tradizione

#pizzAward2019

Napoli è la patria della pizza. Per questo, la scelta della città in cui svolgere la premiazione della quarta edizione dei #pizzAward2019 è stata ovvia.

La serata conclusiva di questo fortunatissimo contest, che quest’anno è durato ben sei mesi ed ha raccolto quasi tre milioni di visualizzazioni, si è svolta la sera del 26 Novembre. Ad ospitarla la meravigliosa location del Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel, allestita in maniera elegante e raffinata e con un forte carattere partenopeo, con carte napoletane classiche gigantesche, esposizione di prodotti di qualità e le canzoni di Pino Daniele in sottofondo.
L’accoglienza si è contraddistinta grazie all’aperitivo “Ahi Poke Cucina Healthy” a cura della Scuola Dolce&Salato dello chef Peppe Daddio, e dai vini di Cantine Riunite.
La premiazione è stata, invece, inaugurata dalla performance dai ritmi caldi di Ciccio Merolla e Ibrahim Drabo.
Il progetto pizzAward di MySocialRecipe nei primi due anni ha sostenuto l’Arte del Pizzaiuolo a Patrimonio dell’Unesco ed ha successivamente celebrato il risultato raggiunto. Quest’anno si è rinnovato con la volontà di individuare le numerose eccellenze presenti in linea con i gusti e i pareri di un vasto pubblico, tanto da aver accostato alle due fasi tradizionali di selezione, quella web e quella live, una fase social svoltasi sulla pagina Facebook.

La gara ha visto sfidarsi ben 100 pizzaioli provenienti da ogni parte del mondo e il riconoscimento è stato ottenuto da Nicola Falanga di Terzigno (Na) con la sua “Crisommola blu”, che richiama il colore della mozzarella di bufala utilizzata. Il premio per la migliore pizza interpretazione della tradizione è per Christian Riccio di Roma con la sua “AmatRiccia”, mentre per la più creativa si è distinto Massimiliano Pica da Copenaghen con la “Sannita”.
A decretare i vincitori è stata una giuria di giornalisti enogastronomici ed esperti del settore, composta da Giuseppe Cerasa (Le guide di Repubblica), Alessandro Circiello (Dirigente della Federazione Italiana Cuochi FIC e personaggio televisivo), Patrizio Roversi (conduttore televisivo), con il coordinamento di Giuseppe Giorgio (giornalista enogastronomico),
Tante altre premiazioni hanno contraddistinto la serata: il “Pizza Science Award”, simbolo della ricerca tra la classicità della pizza e le nuove innovazioni scientifiche e tecnologiche in questo stesso ambito, hanno visto protagonisti gli scienziati Annamaria Colao, Silvano Gallus e Bruno Siciliano, che hanno ricevuto una statuetta in rame, un’oliera con mitra e pastorale di San Gennaro, realizzata dal maestro artigiano Pasquale Merone.
I presenti, tra cui gli entusiasti Patrizio Rispo e Alberto Rossi, volti noti della serie Rai “Un Posto al Sole”, sono stati accompagnati per tutta la durata dell’evento dall’odore dei forni a legna pronti ad accogliere la pizza fusion di Gino Sorbillo e Salvatore La Regione, la pizza Pascalina di Diego Tafone e la Tradizionale napoletana di Teresa Iorio e Vincenzo Iannucci.

I #PizzAward riescono così ad esaltare la capacità e la tecnica che è alle spalle di uno dei cibi più buoni e diffusi in tutto il mondo, oltre che le abilità di comunicazione di questa pregiatissima e antichissima arte.
L’apertura all’universo social ha dimostrato che i trend del mondo pizza ricercano un ritorno alla tradizione, con l’esaltazione delle materie prime, oltre che una particolare attenzione all’ambiente: infatti, l’evento è stato completamente plastic-free.
L’organizzazione ha dimostrato poi un particolare impegno sociale dando il via a una raccolta fondi per offrire, con l’aiuto della Comunità di Sant’Egidio, il pranzo di Natale per la casa circondariale di Poggioreale per 150 detenuti, nel tentativo di rendere familiare e affettuoso un ambiente difficile.
Ancora una volta, così, l’arte prestigiosa della pizza, tipico segno della napoletanità, diviene protagonista assoluta di una serata dedicata completamente a un piatto di cui non saremo mai sazi.

Ufficio Stampa
[email protected]

Altri articoli da non perdere
Green M’ama: a Napoli, il fast-food vegano e sostenibile

Piatti ricchi di sapore e 100% cruelty free, in un locale accogliente e pop a due passi da Via Toledo. Scopri di più

Hachi, il ristorante giapponese al Vomero
Hachi, il ristorante giapponese al Vomero

Hachi il ristorante Giapponese del Vomero è tra i migliori all you can eat di Napoli. Il proprietario, un imprenditore Scopri di più

VitignoItalia 2024, bilancio positivo per la XVIII edizione
VitignoItalia 2024

VitignoItalia 2024, tra le più importanti rassegne enologiche italiane, si conclude con un bilancio positivo. L’evento si è svolto dal Scopri di più

I Vesuviani, la nuova generazione del gusto

Pizzeria I Vesuviani, la nostra opinione  Nessuna tradizione. Nessun cognome da indossare come fregio o fardello. Un ristorante aperto da Scopri di più

Grande successo per l’immersione del Limoncello Petrone al Castel dell’Ovo
Immersione del limoncello Petrone: il momento in cui i sommozzatori posano in acqua il limoncello

Nuova immersione per l'Antica Distilleria Petrone, questa volta nelle acque del Golfo di Napoli Nella mattina del 25 settembre 2024 Scopri di più

Bar Centrale 4.0 riapre e fa innamorare i vomeresi
Bar Centrale 4.0 riapre e fa innamorare i napoletani

Ha riaperto i battenti lo storico Bar Centrale in una nuova versione 4.0, in Piazza Ferdinando Fuga al Vomero, Napoli. Scopri di più

A proposito di Carolina Cappelli

Mi chiamo Carolina Cappelli, ho ventun anni e sono nata e cresciuta a Napoli. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Vincenzo Cuoco, ho deciso di iscrivermi al cdl in Lingue, culture e letterature moderne europee, per ampliare le mie conoscenze di lingua straniera, ma dopo il primo anno mi sono convinta ad optare per il cdl in Lettere moderne, più in linea con gli studi propriamente linguistico-letterari. I miei interessi spaziano da sempre nell’ambito artistico culturale: ho frequentato per qualche anno un corso di teatro fino a dedicarmi completamente, all’età di undici anni, alla danza, scoperta per caso dopo il continuo rifiuto di mia madre di iscrivermi a scuola calcio, dimostrazione della mia grande curiosità verso le cose più varie. Il percorso di studi a danza è stato formativo e ricco di belle esperienze, di vario genere, da spettacoli per strada a collaborazioni con il teatro Bellini di Napoli. La prima parte della mia formazione si è conclusa nel giugno del 2019 quando, dopo lo spettacolo di fine anno e gli esami accademici, ho conseguito il diploma in danza classica, moderna e contemporanea. Scrivere, invece, è sempre stato parte della mia vita. Il mio carattere irruente e testardo è sempre stato equilibrato dalla capacità di dar ordine all’espressione proprio mediante la scrittura. Inoltre, è sempre stato uno dei modi migliori per dar spazio alla mia forte sensibilità. Proprio questa mi porta ad essere una persona fortemente emotiva, sempre coinvolta a pieno in quello che fa, e molto attenta ai bisogni degli altri. L’aspetto sociologico dei fatti è da sempre, per me, fonte di particolare curiosità. Ciò mi ha spinto ad elaborare, negli anni del liceo, alcuni piccoli articoli pensati come un’analisi sociale di un fatto di cronaca popolare, essendo molto legata alla mia città d’origine. Queste prime prove sono sfociate in pubblicazioni su Il Mattino e Il Roma. La comunicazione, lo scambio di idee ed opinioni, le discussioni creative e la libertà di pensiero sono tra le cose che più ricerco perché determinanti per la crescita e la buona salute “spirituale”. Il mio sogno è quello di rendere la scrittura il mio pane quotidiano e questa collaborazione è la mia prima vera esperienza, per la quale sono molto entusiasta e fiduciosa. Spero di esserne all’altezza e, contemporaneamente, di poter crescere insieme. Grazie mille per la possibilità.

Vedi tutti gli articoli di Carolina Cappelli

Commenta