Pizzeria da Mimì ad Aversa, passato e presente a confronto

Pizzeria da Mimì

Pizzeria da Mimì ad Aversa: la modernità convive con la tradizione

Rinomati ad Aversa per il pollo con le patate, i crocchè e la pizza in teglia, loro cavalli di battaglia, da Mimì ad Aversa le radici ben salde su cui si poggia la storia del locale abbracciano appieno l’evoluzione.

I fritti della tradizione lasciano spazio anche a creazioni contemporanee e innovative, che non disdegnano contaminazioni gastronomiche: donuts di frittatina con ragù napoletano realizzata con anelletti alla siciliana panati col pane panko o la sfera di pasta e patate in crosta di popcorn su fonduta di formaggio sono solo alcune delle golose alternative alle classiche zeppoline o frittatine presenti nel menù.

La qualità si sente ed è alta, e in pochi mesi l’insegna fa il suo ingresso trionfale nella guida Pizzerie d’Italia 2025 del Gambero Rosso, con ben Due Spicchi: con un punteggio di 83/100, sono a soli sette punti dai Tre Spicchi, il maggiore riconoscimento.

Una storia di famiglia lunga tre generazioni

È una storia lunga”, esordisce Domenico Molitierno, Mimì, mentre siamo seduti in quello che era stato il cortile di famiglia. Una storia lunga 60 anni, che vede protagoniste tre generazioni: ad aprire il locale nel 1964 sono stati Mimì e i suoi due fratelli, con l’insegna “I tre fratelli”. Successivamente, la pizzeria cambia nome, assumendo quello attuale, Pizzeria da Mimì, nel 1982, quando Mimì e la moglie Alba D’Auria restano gli unici titolari dell’attività.

È dal 2019 che i due fratelli Antonio (pizzaiolo) e Vincenzo Molitierno (barman e direttore di sala), terza generazione, sono al timone del locale, seppur seguiti costantemente dall’occhio attento dei due genitori.

Dopo 18 mesi di ristrutturazione, nel 2023, la pizzeria riapre rifacendosi il look, continuando a rappresentare un importante punto di riferimento per i cittadini di Aversa e non solo.

Pizzeria da Mimì, il menù della cena stampa

La cena stampa, organizzata dalla giornalista Laura Gambacorta, che ringraziamo per il cortese invito, comprende un’ampia selezione dei piatti più interessanti proposti nel locale.

Si parte bene con Tradizione su stecco, che reinterpreta un grande classico napoletano come salsiccia e friarielli avvolgendoli in pasta fillo su una base di crema di ceci. Non poteva poi mancare il pollo cotto al forno secondo l’antica tradizione di Mimì, trasformato nell’ingrediente principale del ripieno nel Pollo & pacchero napoletano, pacchero napoletano con provola e pecorino, impanato in crumble di torinesi.

È tempo di assaporare le pizze ed è ancora una volta la tradizione ad essere protagonista con la Margherita aversana, con pomodoro San Marzano Dop, mozzarella di bufala campana Dop, parmigiano reggiano Dop 30 mesi, basilico fritto, olio extravergine d’oliva Dop Cilento.

La seconda pizza che viene servita è Identità napoletana, con Mozzarella di bufala campana Dop, maialino cotto a bassa temperatura, pesto di rucola, crema pasticcera salata e di papaccelle napoletane.

Spicca per la volontà di osare l’audace Zafferano e ‘nduja, un padellino multicereale con germe di grano con fiordilatte, patate allo zafferano profumate al rosmarino, capocollo e ‘nduja di Spilinga.

Per dessert si dà spazio ai formaggi con la dolce 5 Casi, con mozzarella di bufala campana Dop, blu di bufala, cacioricotta cilentano presidio Slow Food, caciocavallo antico di Gragnano, fiocchi di crema cacio e pepe, olio extravergine d’oliva Dop Cilento e all’uscita confettura di antico pomodoro cannellino flegreo.

Sul fronte beverage, ad accompagnare le portate cocktail, birre e vini del territorio.

I cocktail sono stati realizzati da Gaetano di Laora in collaborazione con Vincenzo Molitierno: in apertura Fizz Ami (gin Vesuvius, cordiale alle erbe mediterranee, sciroppo di zucchero, Priezza Asprinio di Aversa metodo classico Doc 2018 di Masseria Campito) e Sherlock (mezcal, sciroppo di agave, soda, bitter alla cannella home made e garnish di blu di bufala), in abbinamento alla 5 Casi.

L’Asprinio è di Masseria Campito: Priezza, che significa “gioia, goduria, piacere”, parola napoletana che descrive alla perfezione il “piacere di mangiare delle ottime pietanze abbinate a ottime cose da bere”, come spiega Paolo Basilio Saviano, giovane rappresentante dell’azienda.

Le birre artigianali Marilyn (Golden Ale), Carminia (India Pale Ale) e Karisma (India Pale Lager) del Birrificio Karma di Alife sono state invece raccontate da Mario Cipriano: “Siamo fortemente legati al territorio. La mia idea è quella di rivisitare ricette legate al mondo belga, sfruttando i nostri prodotti, come la mela annurca o il mosto di pallagrello”.

Infine, Acqua Panna e San Pellegrino.

Informazioni utili

Pizzeria da Mimì

Via Salvatore di Giacomo, 52
81032 Aversa CE

081 890 3016 | 3388867603

Fonte immagini: Francesca Arfè, archivio personale

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A proposito di Francesca Arfè

Laureata in Lingue e Culture Comparate, attualmente studentessa magistrale di Lingue e Letterature Europee e Americane. Bilancia ascendente Acquario con la testa tra le nuvole e il naso tra i libri. Dispensa consigli di lettura agli indecisi sul suo profilo Instagram @chicchedilibri. Cofondatrice di #PagineDaYamato, gruppo di lettura su Telegram dedicato al Giappone in tutte le sue sfaccettature.

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