Pizzeria Luigi Cippitelli, alchimie e profumi vesuviani

Pizzeria Luigi Cippitelli, alchimie e profumi vesuviani

Pizzeria Luigi Cippitelli, una perla incastonata alle pendici del Vesuvio

Dalla cucina all’arte bianca, passando per l’esperienza in pasticceria. Luigi Cippitelli è uno di quei profili di cui il mondo pizza ha un disperato bisogno. Il suo eterogeneo percorso lavorativo e di formazione, unito ad un talento creativo unico nel suo genere, fanno dell’ottavianese un orgoglio per il suo territorio. Olive nere disidratate del Vesuvio, pomodorini del Piennolo, numerose sono le eccellenze vesuviane selezionate da Luigi che per gli impasti del suo locale, sito in Via Astalonga, 36, di San Giuseppe Vesuviano, ha scelto di ispirarsi al famoso pane di San Sebastiano. Ma questo è soltanto una delle peculiarità che lo contraddistinguono e che abbiamo via via scoperto durante la cena organizzata alla Pizzeria Luigi Cippitelli della giornalista Laura Gambacorta, durante la quale abbiamo potuto degustare parte dell’incredibile arsenale di bontà di un pizzaiolo che ha un grandissimo rispetto della sua terra natale e della sua fragile natura. Questo legame e la volontà di evitare quanto più possibile sprechi lo hanno spinto a creare piatti riciclando i panetti avanzati. Dalle sue doti alchemiche e dalla sua incredibile perseveranza nello sperimentare sono nati così un timballo e una pastiera che non utilizzano, rispettivamente, pasta e grano. Una mission impossible tutt’altro che fallita! Ma andiamo con ordine.

Pizzeria Luigi Cippitelli, la degustazione

Il menù ha previsto, come antipasti:

Gran Cono “’A vocca r’o Vesuvio”

Mezzo calzoncino dorato in olio di Girasole alto oleico su briciole di olive nere disidratate del Vesuvio, ripieno di ricotta di fuscella aromatizzata con pepe nero macinato al momento, guarnito con ragù classico napoletano, olio evo del Vesuvio e foglia di basilico.

Timballetto di “Panpizza” (Pane raffermo ricavato dal riuso dei panetti dell’impasto) 

Timballo di tagliolini di “Panpizza” fatti a mano legati con salsa besciamella artigianale e farciti con cuore di carne tritata di Scottona (selezione Bifulco) e piselli centogiorni (presidio Slow food), impanato con pan grattato di “Panpizza” e dorato in olio di Girasole alto oleico. Servito su letto di salsa di provola affumicata aromatizzata al pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop semidry e origano selvatico e guarnito con fonduta di Provolone del Monaco Dop. 

Montanara Vesuviana 

Disco d’impasto dorato in olio di Girasole alto oleico, guarnito ed infornato con “pacchetelle” saltate in padella di pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP conservato “a piennolo” e mozzarella di Bufala campana Dop. Rifinito all’uscita dal forno con scaglie di provolone del Monaco Dop, olio evo del Vesuvio e basilico. 

Eccellenti, per niente unti, ed ispirati da una verve creativa eccezionale. Sin dai fritti si sono evidenziate le skill da cuoco di Cippitelli che è in grado di sfoggiare grandi colpi di magia, in chiave ambientalista. Esemplare, in questo senso, è stato il timballo, i cui tagliolini di pane erano indistinguibili dalla pasta. Una menzione va chiaramente anche al Grancono, meraviglia dedicata alla leggenda di “Mauro” dal volto nero graziato dall’angelo del Vesuvio.

 

Per quanto concerne le pizze:

Maialona del Vesuvio

Disco d’impasto infornato con Pulled pork vesuviano preparato con spalla di maiale (selezione Bifulco) brasata con Lacryma Christi rosso del Vesuvio e spezie naturali di tradizione campana, provola affumicata e cipollotto dell’Agro Nocerino Dop, caramellato in zucchero di canna grezzo. Guarnito all’uscita dal forno con “pacchetelle” di pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop semidry, erba cipollina, fonduta di Parmigiano Reggiano Dop stagionato 30 mesi e olio evo del Vesuvio. 

Genovesuviana 

Disco d’impasto infornato con salsa di cipolla sfumata al vino Catalanesca, stracotto di manzo preparato con spezzatino di manzo (selezione Bifulco) brodo vegetale e aromi naturali di tradizione campana, fior di latte e tocchetti di patate con buccia stufate al forno con birra rossa e rosmarino fresco. Guarnito all’uscita dal forno con fonduta di Parmigiano Reggiano Dop stagionato 30 e olio evo del Vesuvio

Con i loro Impasti leggeri e gli ingredienti preparati ed abbinati con la sapienza di uno chef, le pizze sono state un successo di critica e acquolina in bocca. Interessante la sua genovese, che strizza l’occhio ai giovani con il suo gusto più delicato e meno persistente.

Panpastiera di “Panpizza” (Pane raffermo ricavato dal riuso dei panetti dell’impasto)

Pasta frolla di crosta di “Panpizza” grattugiata e granella di nocciole tostate, ripiena con crema al latte di mollica di “Panpizza” aromatizzata con estratto di fiori d’arancio, e scorzette d’arancio.

Vera star, di questa già sorprendente serata, è stata la pastiera di pane che ha concluso alla grande una degustazione di altissimo livello.

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A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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