Metro Napoli, la nostra classifica delle “stazioni dell’arte” di una delle linee metropolitane più belle d’Europa!
Napoli, si sa, è una delle città più belle del mondo, dalle stazioni della metro al suo lungomare, con il Vesuvio che fa da sfondo ad ogni cartolina, e le piazze e i vicoletti del centro storico in cui, alzando la sguardo, si viene pervasi dall’odore di bucato e dal bianco delle lenzuola che fluttuano sotto il cielo azzurro. È la città di San Gennaro, di Partenope, di Maradona, la città in cui convivono sacro e profano. Napoli è la casa del teatro e, a sua volta, è un teatro a cielo aperto, impregnata di storia, mito, arte e cultura.
Secondo i dati presentati dal Centro Studi Turistici di Firenze e da Confesercenti, Napoli è al secondo posto delle “100 Città d’Arte” che trainano il boom del turismo in Italia. In soli sette anni, la presenza di turisti in città è cresciuta del 91 per cento. Questa crescita è ormai palese e sotto gli occhi di tutti, e sta lentamente trasformando proprio il centro storico partenopeo, sempre più “a misura di turista”, con tutte le implicazioni positive e negative che questo boom comporta.
Le stazioni della metropolitana, da anni, ormai, in tutto il mondo, sono diventate centri di espressione d’arte moderna e contemporanea. E, tra le attrazioni consigliate da tutte le guide turistiche, troviamo anche le stazioni della linea 1 della metropolitana, denominata “Collinare”, poiché unisce il centro con la zona del Vomero e quella ospedaliera, fino ad arrivare alla periferia di Piscinola/Scampia. Non solo mezzo di trasporto pubblico, ma vero e proprio museo, grazie alle 180 opere di 90 artisti e architetti di fama internazionale.
Attualmente, Metro Napoli serve 18 stazioni (di cui 15 quelle artistiche) in un percorso di 18 chilometri, ma con diversi ulteriori prolungamenti in costruzione e in progetto, che in futuro dovrebbero collegare il centro della città fino all’aeroporto di Capodichino.
Metro Napoli: quali sono le “stazioni dell’arte” più belle?
1. Toledo
Al primo posto non può che esserci la metro Toledo, sulla storica strada commerciale, progettata dallo spagnolo Oscar Tusquets Blanca e dominata dall’azzurro del mare e del cielo, ma anche dal nero e dell’ocra (la terra e il tufo). Usando le scale mobili si passano diversi livelli d’immersione marina tra la rifrangenza luminosa e i mosaici di William Kentridge che fanno riferimento ai miti mediterranei, al Vesuvio e all’iconografia napoletana. Infine, il suggestivo e gigantesco cono “Crater de Luz”, che attraversa tutta la metropolitana dal basso verso l’alto, regala una vista senza pari della città. Prendendo la seconda uscita in direzione Quartieri Spagnoli verso Largo Monte Calvario è possibile, inoltre, vedere l’opera Razza Umana di Oliviero Toscano.
2. Duomo
Inaugurata nell’agosto del 2021, la metro Duomo ha da subito assunto una posizione privilegiata tra le “metro dell’arte”. In quest’area è stato infatti rinvenuto un complesso monumentale realizzato in onore dell’imperatore Augusto, testimonianza dei Giochi che si svolsero a Napoli intorno al I secolo d.C. Il progettista, l’arch. Massimiliano Fuksas, l’Amministrazione comunale, la Società Concessionaria e la Soprintendenza Archeologica hanno sviluppare l’ipotesi progettuale di una Stazione-Museo, in cui procedere all’allestimento museografico dei resti emersi, garantendo nel contempo la funzionalità della stazione metropolitana. La stazione ha una profondità di circa 40 metri e si sviluppa su 4 livelli. Il primo livello, di 7700 mq, ospita il Tempio ed è visibile dall’esterno, attraverso una copertura vetrata. Il percorso verso le banchine è caratterizzato da pannelli di acciaio che mutano colore a seconda delle ore della giornata, accompagnando i viaggiatori in un percorso che sfuma dal celeste chiaro del giorno all’arancio del tramonto fino al crepuscolo della notte, senza perdere mai il contatto con la luce.
3. Università
La fermata Università, che prende il nome dalla zona in cui è collocata (circondata dalle storiche sedi universitarie della “Federico II” e “L’Orientale”) è stata progettata da Karim Rashid, architetto e designer anglo-egiziano, ispiratosi ai linguaggi digitali e alle reti della comunicazione globale per trasmettere un’idea di innovazione e di mobilità. Nell’atrio della stazione troviamo: quattro pilastri cilindrici che riflettono le luci del soffitto mentre, nei due centrali, sono riconoscibili dei grandi volti di profilo, metafora del dialogo e della comunicazione tra gli esseri umani; una sinuosa scultura, realizzata dall’artigiano di Rua Catalana Corrado Tamborra, che rappresenta le sinapsi, importantissimi collegamenti per la comunicazione tra le cellule del nostro tessuto nervoso. Sui gradini delle scale fisse, inoltre, sono riprodotti i ritratti di Dante e Beatrice.
Metro Napoli
4. Museo
La stazione richiama nei materiali e nei colori il vicino Museo Archeologico, che negli ultimi tempi sta scoprendo un’enorme trasformazione e rilancio, e che ospita anche “Stazione Neapolis” (raggiungibile attraverso un corridoio di collegamento) con l’esposizione dei reperti archeologici rinvenuti durante i lavori di scavo delle fermate Municipio, Toledo, Università e Duomo. All’interno della stazione, oltre alle opere dei fotografi Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Antonio Biasucci e Mimmo Jodice, il calco dell’Ercole Farnese realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e il calco della Testa Carafa, che fu donata da Lorenzo il Magnifico a Diomede Carafa e trasferita al M.A.N.N. nei primi anni dell’ ‘800.
5. Materdei
La stazione della metro di Materdei, progettata da Alessandro Mendini (autore anche della riqualificazione urbanistica della zona circostante la stazione), è caratterizzata dalla presenze di alcune delle opere d’arte più belle di tutto il percorso come “Carpe diem”, una scultura in bronzo di Luigi Serafini, e il mosaico raffigurante Pulcinella, un gruppo di scugnizzi e un’infinita distesa marina, realizzato da Luigi Ontani. La stazione, a differenza di tutte le altre, non è situata in una strada di grande comunicazione, ma si trova nel rione Materdei, a poca distanza dal quartiere Arenella e del rione Sanità.
Bellissime sono anche le stazioni “Municipio”, affidata agli architetti portoghesi Àlvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura, la cui sistemazione urbanistica di superficie valorizzerà l’asse prospettico dalla Stazione Marittima al Palazzo del Municipio fino alla collina di San Martino; “Dante”, progettata da Gae Aulenti e sormontata dai versi iniziali della Divina Commedia; “Vanvitelli”, realizzata da Lorenzo e Michele Capobianco con la peculiare spirale in neon azzurro di Mario Merz e le stelle in acciaio di Gilberto Zorio.
Insomma, il viaggio nella linea della metropolitana di Napoli è un vero e proprio tour culturale da non perdere.
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