21 marzo 1956: Anna Magnani è la prima attrice italiana a vincere l’Oscar

21 marzo 1956. Anna Magnani è la prima attrice italiana a vincere l’Oscar

Il 21 marzo 1956 Anna Magnani è la prima attrice italiana a vincere il premio Oscar come Miglior Attrice Protagonista, conquistando gli Academy di Los Angeles grazie alla sua eccezionale interpretazione di Serafina Delle Rose in La rosa tatuata di Daniel Mann, recitando al fianco di Burt Lancaster.

Una data storica, memorabile per il cinema italiano e internazionale: un’attrice non americana era riuscita a conquistare Hollywood meritando il premio più ambito in ambito cinematografico. E, a distanza di sessantotto anni, nel clima di festa in atto per la famosa notte degli Oscar e in quello del Girl Power (per l’attesissima vittoria della statuetta da parte di Emma Stone per la sua straordinaria interpretazione di Bella Baxter in Povere creature!) per lo tsunami di bellezza innescato dalle preziose e uniche interpretazioni, ben si innesta questo intramontabile ricordo al servizio di uno dei più grandi volti attoriali femminili che abbiano illuminato schermi e macchine da presa, Anna Magnani.

21 marzo 1956: Anna Magnani è la prima attrice italiana a vincere l’Oscar

Il film che proietta l’attrice romana Anna Magnani (soprannominata Nannarella per il suo attaccamento affettivo alla patria) nell’Olimpo hollywoodiano è La rosa tatuata, sceneggiato appositamente per lei da Tennessee Williams, che matura appunto l’idea di affidarle il ruolo da protagonista. Seppur titubante inizialmente per la nostalgia romana, Anna accetta, ancora ignara del successo che le avrebbe arriso.

Il film racconta la storia di Serafina Delle Rose, immigrata italiana negli Stati Uniti e moglie di Rosario (Larry Chance). La tragica morte dell’uomo lascia Serafina sola al mondo, fino a che, scoprendo l’infedeltà del marito, torna a vivere, riscoprendo l’amore quando incontra Alvaro (Burt Lancaster).

Il 21 marzo 1956 è senza dubbio il più grande giorno della carriera artistica di Anna Magnani. Un regalo inaspettato, assaporato maggiormente grazie alla sua umiltà, grata al popolo americano di aver riconosciuto in lei il talento, attribuendo il maggior premio cinematografico dell’anno ad un’attrice straniera. Un orgoglio tutto nazionale! Solo sei anni più tardi tale ambitissimo premio viene assegnato ad un’altra immensa attrice italiana, Sophia Loren, grazie alla sua intramontabile interpretazione di Cesira in La ciociara, capolavoro di Vittorio De Sica, ruolo che la stessa Magnani rifiuta. Le due attrici italiane restano finora le uniche ad aver vinto il prestigioso premio Oscar.

La rosa tatuata, che consacra Anna Magnani nel panorama delle dive hollywoodiane, riceve ben otto nomination quell’anno, portando a casa tre statuette, quali Miglior Fotografia, Miglior Sceneggiatura e Miglior Attrice Protagonista. Per la sua straordinaria interpretazione, Anna Magnani riceve anche un Bafta e un Golden Globe.

La sua premiazione

Sempre abbastanza schiva delle luci della fama, Anna Magnani non riesce prontamente a credere a quella meritatissima vittoria. Tra l’altro, intorno alla premiazione ruota un retroscena. La notte del 21 marzo 1956 l’allora trentenne Anna Magnani non è presente alla premiazione. Sul palco salirà l’attrice Marisa Pavan, sua collega di set, a ritirare per lei la statuetta. Ebbene, Anna aveva paura di volare, e per raggiungere gli States per le riprese del film si sottopose ad un lunghissimo viaggio via mare, permanendo in terra americana ben cinque mesi che la pellicola richiese. Approfittando dell’occasione, poté migliorare il suo inglese e la pronuncia, lavorando duramente.

Dunque, fu un giornalista statunitense ad annunciare ad Anna alle 05:30 del mattino la sua vittoria oltreoceano. In quell’istante, trovandosi nel suo appartamento a Roma, rimase in silenzio, per poi esplodere di gioia per un dono inaspettato, seppur già meritatissimo.

Anna avrebbe ritirato la sua statuetta successivamente durante una cerimonia privata presso Villa Taverna, residenza dell’ambasciatrice americana Clare Boothe Luce, alla presenza di rappresentanti del governo italiano e dell’industria cinematografica italiana e americana.

21 marzo 1956. Excursus carrieristico

Prima di conquistarsi l’attenzione dei registi americani, Anna Magnani, Nannarella, già spopolava in pellicole nazionali iconiche, prodotto di grandi registi italiani, da Vittorio De Sica in Teresa Venerdì a Luchino Visconti in Bellissima.

Il pubblico americano riconosceva, nel primo periodo postbellico, come simbolo del cinema italiano il grande Vittorio De Sica, regista di capolavori quali Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948). Ma in quegli stessi anni una nuova stella calcava i palcoscenici italiani, conquistandoli con la sua verve romanesca, Anna Magnani. Esordisce a teatro e con ruoli secondari al cinema, mentre nel 1941 viene scelta dallo stesso Vittorio De Sica come coprotagonista in Teresa Venerdì. È la volta poi di Roma città aperta, capolavoro di Roberto Rossellini, grazie al quale nel 1945 ottiene il suo primo successo internazionale, conquistando il Nastro d’argento come Miglior attrice non protagonista. Sarà poi il ruolo da protagonista in Bellissima (1951) di Luchino Visconti a spalancare ad Anna Magnani le porte di Hollywood. Ecco che Tennessee Williams pensa a lei come protagonista scrivendo la sceneggiatura di La rosa tatuata, che, grazie alla validissima regia di Daniel Mann, consacrerà Anna Magnani ufficialmente tra le divinità dell’Olimpo della patria del cinema americano, Hollywood, il 21 marzo 1956.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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