6 aprile: anniversario di nascita e morte di Raffaello Sanzio

6 aprile: anniversario di nascita e morte di Raffaello Sanzio

Oggi, 6 aprile 2023, cadono sia l’anniversario di nascita che l’anniversario di morte di uno dei pittori del Rinascimento più importanti, assieme a Leonardo e Michelangelo. Raffaello Sanzio, infatti, è nato il 6 aprile del 1483 ed è morto nello stesso giorno nell’anno 1520. Oggi, quindi cade il 540 anniversario della sua nascita e il 503 anniversario della sua morte

Attraverso questo articolo, ecco alcune curiosità sulla vita e le opere di Raffaello Sanzio, uno degli artisti più importanti al mondo, non solo dell’epoca Rinascimentale, ma di tutta la storia dell’arte 

 

La formazione

Raffaello Sanzio è figlio d’arte, infatti il padre è Giovanni Santi e fin da piccolo frequenta la sua bottega, arrivando ben presto a lavorare per la corte di Urbino, sotto l’influenza di tantissimi altri pittori dell’epoca molto influenti, come Piero della Francesca. Una volta rimasto orfano, all’età di undici anni compie il suo ingresso nella bottega del Perugino, nella quale Raffaello produce lo Sposalizio della Vergine, la sua prima opera firmata e datata, la quale presenta tantissime somiglianze con lo Sposalizio della Vergine, al quale invece sta lavorando Perugino già da alcuni anni. Non si tratta ovviamente di una copia conforme, perché Raffaello, grazie alla sua originalità è riuscito a trasformare quel modello, introducendo nel quadro degli elementi nuovi e un’armonia maggiore rispetto al quadro di Perugino, dove le figure hanno delle pose più naturali e la prospettiva di tutto quello che c’è in secondo piano è migliore.

 

Il periodo fiorentino

Raffaello Sanzio arriva a Firenze nel 1504, dove studia per migliorare il proprio linguaggio e comincia a sviluppare il tema della Madonna col Bambino, che sarà rappresentata in numerosi quadri, con soluzioni diverse che a mano a mano rappresentano la maturazione delle sue tecniche artistiche. I quadri che rappresentano le Madonne rappresentate durante il periodo fiorentino sono caratterizzate da una struttura piramidale, ripresa da Leonardo, nella quale la Madonna si trova sempre nella parte più alta e guarda con uno sguardo dolce e amorevole le due figure bambine che si trovano in basso, come ad esempio accade nel quadro Madonna del Cardellino (in foto) o nella Madonna del Prato. La stessa tecnica viene usata anche nel quadro Sacra Famiglia Canigiani, dove però l’influenza di Michelangelo è evidente nella posa di San Giuseppe, che riprende il suo Tondo Doni.

 

Gli anni romani

Dal 1509 al 1520 Raffaello Sanzio si trasferisce a Roma, dove produce alcuni quadri come la famosissima Madonna della Seggiola, uno dei suoi quadri più amati e studiati di sempre perché rappresenta l’armonia delle figure umane anche nella forma circolare e l’amore della madre nei confronti del bambino che abbraccia. È anche il periodo durante il quale Raffaello comincia a dipingere vari ritratti, anche di personalità molto importanti come quello di Angelo Doni e Maddalena Strozzi, o il Ritratto della Velata, ma quello più importante è un altro. A Roma, infatti, grazie a Giorgio Vasari, fa la conoscenza di papa Giulio II e ne dipinge anche il ritratto (in foto), nel quale il pontefice è ritratto con la testa china e sembra quasi di trovarsi al cospetto del papa guardando il quadro. Papa Giulio II affida a Raffaello anche le decorazioni dei nuovi appartamenti in Vaticano, degli affreschi note in quelle che oggi sono conosciute come Stanze Vaticane. Un ulteriore celebrazione ufficiale di Raffaello è il Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi.

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La Stanza della Segnatura in Vaticano

Gli affreschi di Raffaello Sanzio nella Stanza della Segnatura rappresentano uno dei vertici più alti di tutta l’arte e la pittura rinascimentale. Gli affreschi, infatti, rappresentano tutto il sapere umanistico e la dottrina cristiana. Infatti, dapprima rappresenta le quattro figure allegoriche che rappresentano la Teologia, la Filosofia, la Giurisprudenza e la Poesia, poi comincia a dedicarsi agli affreschi. Ne la Disputa del sacramento Raffaello voleva rappresentare il mistero della fede, dell’eucaristia che viene celebrata come transustatazione del pane e del vino che rappresentano l’incarnazione di Gesù. La forma circolare è presente ovunque in questo affresco: nell’ostensorio che contiene l’ostia, nel tondo dorato che contiene dentro di sé la figura di Cristo, e tutte le aureole dei santi. In alto vi sono raffigurati gli angeli e i santi, in basso tutti gli intellettuali, tra i quali spiccano Dante Alighieri e il papa Giulio II. 

L’affresco più celebre di questa stanza è sicuramente La scuola di Atene (in foto), nel quale Raffaello Sanzio rappresenta, in un palazzo classico, numerosi intellettuali, del passato e del presente, con Aristotele e Platone nel centro, che rappresentano il centro di tutto il sapere. Aristotele punta la sua mano verso terra e con questo espediente rappresenta il mondo terreno, Platone invece indica il cielo, e così rappresenta il mondo delle idee. Bisogna fare caso anche al fatto che Platone è dipinto con le sembianza di Leonardo da Vinci e tiene in mano la sua opera Timeo, Aristotele invece porta in mano la sua Etica Nicomachea. Con questo affresco, Raffaello ha voluto rappresentare tutta la sapienza umana, e al suo interno sono dipinti tantissimi altri intellettuali come Eraclito, Euclide e Apelle, che potrebbe essere in realtà una sorta di autoritratto di Raffaello stesso. undefined

 

 

 

 

 

 

La Stanza di Eliodoro

Questa era la stanza di papa Giulio II dedicata alle udienze pubbliche e i suoi affreschi sono incentrati su temi storici. L’affresco che dà il nome a questa stanza è la Cacciata di Eliodoro dal tempio, rappresentazione dell’episodio biblico durante il quale Eliodoro, che era stato mandato a Gerusalemme per impadronirsi del tesoro di Salomone, viene punito da Dio che gli scaglia contro un cavaliere che lo travolge, e il tutto accade sotto gli occhi di papa Giulio II, che è ritratto a sinistra. Con questo affresco, Raffaello Sanzio vuole rappresentare il primato del papato, in una pittura dal senso molto più drammatico a causa della tensione che crea. Con la morte di papa Giulio II, Raffaello continua a lavorare anche per il suo successore, papa Leone X, che ha come scopo quello di promuovere le arti e le lettere. È proprio in questo periodo che Raffaello, sempre in questa stanza, dipinge un altro affresco. Si tratta della Liberazione di San Pietro dal carcere (in foto), un affresco incentrato sulla luce, gli effetti di chiaroscuro, che fanno sì che questo affresco vada dal massimo della luminosità rappresentata nel centro, al suo minimo, come si nota man mano che ci si allontana dal centro. undefined

 

 

 

 

 

 

La Stanza dell’Incendio di Borgo

Questa stanza era destinata ai pranzi di cerimonia e prende il nome dal tema di uno degli affreschi che si trovano al suo interno. Nell’affresco Incendio di Borgo, Raffaello Sanzio illustra un episodio miracolo, narrato nel Liber Pontificalis, nel quale papa Leone IV riesce a domare l’incendio l’incendio del rione Borgo, proprio di fronte a San Pietro, con il solo atto di benedire il quartiere per placare le fiamme. Nei corpi e nelle espressioni dei personaggi ritratti, Raffaello coglie tutto il loro aspetto umano e la loro paura nell’atto di salvarsi dalle fiamme, dalla morte e tra di essi si possono notare Enea e il padre Anchise, in basso a sinistra. Sembra che Raffaello abbia dipinto questo affresco con un intento encomiastico nei confronti di papa Leone X e dei suoi successi. 6 aprile: anniversario di nascita e morte di Raffaello Sanzio

 

 

 

 

 

 

I temi profani

Una caratteristica tipica di Raffaello Sanzio era quella del recupero del patrimonio artistico antico, e ciò è ben visibile nelle sue opere, soprattutto in quelle che consistono nell’ultima parte della sua produzione. Tra queste opere vi sono: Sogno del Cavaliere, che si ispira al Somnium Scipionis di Cicerone, che rappresenta l’Amore, rappresentato da Scipione, e la Virtù, rappresentata da Atena; le Tre Grazie, che rappresentano Castità, Bellezza e Amore, e si ispirano ad un piccolo gruppo scultoreo antico presente nella cattedrale di Siena.

6 aprile: anniversario di nascita e morte di Raffaello SanzioSuccessivamente, fu anche chiamato per la decorazione di alcune stanze della Villa Farnesina. Nel 1511 realizza Il trionfo di Galatea (nell’immagine a fianco), nel quale i temi della mitologia classica sono al centro dell’affresco, nella figura di Galatea al centro, coperta da un mantello dall’intenso rosso pompeiano, che cerca di scappare dalle frecce degli amorini , nella parte alta dell’affresco. La Loggia di Psiche è un’altra parte di questo palazzo, che Raffaello decora riuscendo a fondere completamente la natura con l’architettura della loggia e infine colloca due falsi arazzi, su uno dei quali, il Convito nuziale di Amore e Psiche, sono rappresentate le figure che danno il nome a questa loggia, protagoniste di una delle favole più celebri delle Metamorfosi di Apuleio. 

 

 

Raffaello architetto

Negli ultimi anni della sua vita, Raffaello Sanzio crea anche delle opere di architettura, come la Cappella Chigi (in foto), costruita su un riadattamento della cupola di San Pietro, in armonia con le decorazioni presenti al suo interno, mosaici dorati che rimandano all’arte paleocristiana e ai modelli architettonici imperiali. Inoltre, dopo la morte di Bramante, nel 1514, è stato proprio Raffaello a diventare architetto responsabile della Fabbrica di San Pietro. Come architetto, realizza anche due palazzi: palazzo Branconio dell’Aquila, sfortunatamente distrutto nel XVII secolo, e villa Madama, che diventa un edificio completamente in armonia con la natura ad esso circostante e che contiene diversi richiami all’antichità, ad esempio grazie ai suoi complessi termali. 6 aprile: anniversario di nascita e morte di Raffaello Sanzio

 

 

 

 

 

L’ultima opera di Raffaello

L’ultima opera di Raffaello Sanzio rappresenta la sua piena maturità artistica, purtroppo stroncata da una morte prematura. Si tratta della Trasfigurazione (in foto), che unisce due episodi del Vangelo all’interno dello stesso dipinto, separati dalla linea d’orizzonte. In alto è rappresentata la trasfigurazione di Cristo, inondata di luce, assieme agli apostoli Giovanni, Giacomo e Pietro, e i profeti Mosè ed Elia. Il il resto del dipinto presenta, invece, un chiaroscuro molto forte, caratterizzato dai gesti che le figure, i restanti apostoli, compiono indicando il fanciullo ossesso guarito da Gesù.

6 aprile: anniversario di nascita e morte di Raffaello Sanzio

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte immagini: Wikipedia

 

A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

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