Il 22 aprile del 1724 nasceva Immanuel Kant

22 aprile

Il 22 aprile 1724 nacque il celebre filosofo tedesco Immanuel Kant. Una vita non movimentata quella di Kant, che fu educato sin da piccolo ai principi della dottrina puritana. Studiò in collegio e terminati gli studi si iscrisse all’università dove seguì corsi di filosofia e matematica, disciplina verso la quale mostrò sin da subito un forte interesse. Una fase molto importante questa, durante la quale Immanuel Kant, prese una decisione destinata a condizionare il suo futuro. Si diede all’insegnamento presso l’Università di Königsberg. In quel periodo, il celebre filosofo riuscì a consolidare la propria posizione all’interno della società mondana, facendosi conoscere come giovane brillante ed intellettualmente eccelso.

Per comprendere meglio la filosofia kantiana è necessario inquadrare l’epoca storica durante la quale il pensatore visse; il periodo storico di riferimento è l’Illuminismo, di cui, Kant è considerato il massimo esponente.
Secondo Kant, l’Illuminismo aveva “eretto un tribunale”, davanti al quale erano passate discipline quali: filosofia, religione, basate sulla ragione stessa.
Un concetto di notevole spessore che nel concreto rimanda ad una visione d’insieme che è impossibile non citare, quando si parla del celebre filosofo tedesco. Kant, non riconosceva nessun autorità dinnanzi al concetto di ragione. Nulla al di sopra di essa. Un concetto inscindibile ed insuperabile per diverse ragioni che il filosofo analizzerà nel corso della propria vita.
In questo senso, la filosofia kantiana si configura come il – culmine dell’Illuminismo – ma assume un carattere particolare, denotandosi come Criticisimo. Una fase intesa come valutazione appunto critica delle capacità conoscitive della ragione.

A tal proposito è opportuno menzionare una delle opere più famose di Immanuel Kant: la Critica della Ragion Pura; l’opera si apre con un’ipotesi gnoseologica di fondo, ossia: Ogni conoscenza ha inizio con l’esperienza, ma ciò non significa che essa derivi totalmente dall’esperienza. La nostra conoscenza empirica, infatti, potrebbe essere un composto di quello che si riceve mediante impressioni ed opinioni e ciò che la facoltà conoscitiva propria dell’uomo aggiunge da sè.
I presupposti dell’importante opera sono fondamentalmente due:

  • La rivoluzione scientifica;
  • Il dibattito tra razionalisti ed empiristi.

Kant prende una posizione intermedia: non sostiene né che la conoscenza scientifica si basi solo ed esclusivamente sull’esperienza, ma nemmeno che si basi su dati – a priori. Ciò che caratterizza la scienza, secondo Immanuel Kant, sono i giudizi sintetici a priori. Ossia delle asserzioni sintetiche, che danno una informazione in più, aggiuntiva e che sono a priori, dunque non fondati sull’esperienza ma su una base razionale. Questo fa in modo che essi si configurino come universali e necessari.
La visione di Kant, dei giudizi sintetici a priori, si distingue da quella degli empiristi, i quali basano la propria conoscenza su giudizi sintetici a posteriori e quindi derivanti dall’esperienza e non sono universali.

22 aprile: una data di notevole importanza culturale

Il filosofo tedesco rappresenta la nascita ma anche la conclusione dell’Illuminismo e con lui, la filosofia non si occupa più solo del mondo, ma fa riferimento al soggetto conoscente; un vero e proprio “cambio di rotta” della disciplina, che fa di Immanuel Kant, una personalità illustre; il filosofo mette al centro della propria visione il soggetto e non più la natura, gli oggetti, sbloccando una crisi che aveva portato ad uno stallo della scienza, che si era fondata nei due secoli precedenti o sul metodo empirico o su quello razionale. Tranne alcune personalità di eccezione, come Vico ad esempio, il pensiero moderno è empirista o razionalista.
L’Empirismo e il Razionalismo che avevano preteso di dare il metodo della scienza, di dare alla scienza un metodo forte per progredire, arrivati verso la fine del 700 naufragano e Kant sblocca la situazione.

Sicuramente ciò che rende Immanuel Kant, nato il 22 aprile a Königsberg, celebre ancora oggi, sono gli studi e i risultati ottenuti non solo in ambito filosofico, ma anche scientifico.
Il campo d’indagine del filosofo si presentò sin dall’inizio “ad ampio spettro”, così come gli studiosi del settore ancora oggi affermano. Non solo filosofia ma anche ipotesi scientifiche, idee politiche e tanto altro ancora.

Per Kant, nato il 22 aprile del 1724, la scienza rappresenta l’esperienza esperienza annessa ai giudizi sintetici a priori. Proprio da tutto ciò, nascono dei limiti, che il filosofo tedesco spiegherà poi nella Critica della ragion pratica. I limiti di cui parla Kant sono: ipotetici e categorici al tempo stesso, estendibili a tutti.
Si tratta sostanzialmente delle regole che tutti sono chiamati a rispettare e di tutti quegli impulsi e circostanze mutevoli nel tempo e nello spazio.
Oltre ai temi morali, Kant, Nella Critica del Giudizio, prova a conciliare l’esperienza e la libertà, entrambi di fondamentale importanza. Se nel primo mondo ad agire è la ragione e nel secondo è la volontà, Kant concepisce una terza facoltà il sentimento che dovrebbe fungere da mediatore fra i due mondi spiegando il passaggio dall’uno all’altro, pur rispettandone l’autonomia.

Grazie ai tanti aspetti illustrati, fanno di Immanuel Kant, nato il 22 aprile del 1724 il più grande creatore e pensatore della storia e della filosofia moderna, tra i più studiati, non solo tra i banchi di scuola.
La filosofia kantiana si delinea come una vera e propria rivoluzione che supera il “dogmatismo metafisico”, arrivando ad influenzare anche il pensiero dei filosofi moderni. 

Immagine in evidenza per l’articolo sul 22 aprile 1724: Wikipedia

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