Intervista al dottor Paolo Ascierto: cauto ottimismo per il Tocilizumab

Intervista all’oncologo e ricercatore del Pascale di Napoli, Paolo Ascierto: per il Tocilizumab cauto ottimismo; investire in ricerca e in sanità è il miglior regalo per i nostri figli

Grazie all’oncologo e ricercatore del Pascale di Napoli Paolo Ascierto è stata avviata in Italia la sperimentazione del farmaco Tocilizumab, che ha già ottenuto dei risultati ottimi contro i sintomi del Coronavirus.
Si è parlato spesso delle storie dei pazienti che, dopo essere stati trattati con il farmaco, sono stati estubati e hanno ripreso a respirare senza aiuti esterni. Abbiamo intervistato il dottore Ascierto per parlare del Tocilizumab e farci spiegare il suo funzionamento con chiarezza, per illustrare le condizioni dei pazienti a cui è stato somministrato il farmaco e per parlare anche dell’Avigan.
Non sono mancati discorsi di più ampio respiro, dalla questione dei tamponi fino alla gestione dell’emergenza da parte della Campania, passando per i tagli alla ricerca e alla sanità e le controversie sull’origine del virus.
Il dottore ha chiarito una volta per tutte che non bisogna dare adito ai complotti, ma fidarsi con serenità della scienza.
L’intervista al dottor Paolo Ascierto sviscera tutte le sfumature della questione e ci aiuta a capire sempre di più che soltanto collaborando e affidandoci alla ragione, si potrà uscire da questa situazione.

La nostra intervista al dottor Paolo Ascierto

1) Buonasera dottor Ascierto, La ringrazio per aver accettato di rilasciare questa intervista. Può spiegarci qual è il meccanismo di azione del Tocilizumab e in quali casi viene utilizzato?
1) É un farmaco usato da noi oncologi nell’immunoterapia che va ad agire sull’infiammazione del polmone. Da qui l’idea, condivisa con i medici del Cotugno e con i ricercatori cinesi, di sperimentarla nei pazienti affetti da Covid 19.
Il Toci funziona lì dove c’è la famosa tempesta di citochine, questa è tipica di una condizione che si verifica quando si utilizzano le famose car-t e questa tempesta si presenta nel polmone in seguito all’infezione da Coronavirus. Pertanto la tempesta citochinica è tipica sia degli effetti collaterali dell’immunoterapia che del Covid 19.

2) Quali sono le condizioni attuali dei pazienti che sono stati trattati con il Tocilizumab?
2) Questa parte della sperimentazione viene svolta dall’Unità Sperimentale Clinica del Pascale, diretta da Franco Perrone. Dopo l’ok dell’Aifa e del comitato etico dello Spallanzani, il gruppo di Perrone si muove su una piattaforma informatica dove vengono raccolti i dati di tutti i pazienti degli ospedali italiani che verranno trattati con il farmaco. I centri si iscrivono via internet e possono registrare i pazienti da trattare nelle ore successive. Sempre tramite la piattaforma partono gli ordini per il farmaco che la casa farmaceutica che lo produce spedisce direttamente alle farmacie dei centri ospedalieri. Nel giro di poche ore sono stati arruolati i primi 330 pazienti della sperimentazione anche se con il farmaco finora sono stati trattati oltre duemila pazienti. I risultati scientifici verranno divulgati direttamente da Aifa e ci vorranno ancora un paio di settimane. Quello che posso darvi è un’impressione su quello che noi abbiamo osservato al Cotugno, dove con il Toci sono stati trattati numerosi pazienti. Nel giro di pochi giorni 4 pazienti sono stati estubati e dopo due settimane 11 sono tornati a casa. Notizie confortanti arrivano da diverse parti di Italia, ho notizie ottime da Padova, Fano, Modena, da Siracusa, dal San Raffaele, da Chieti, dalla Basilicata. La mia parola d’ordine resta tuttavia: cauto ottimismo.

3) Cosa ne pensa dei tamponi effettuati in Campania? Pensa che andrebbero incrementati, magari dando maggiori possibilità di azione ai medici di base come accade in altri paesi europei, oppure ciò andrebbe a compromettere ulteriormente l’equilibrio del nostro sistema sanitario?
3) Vanno sicuramente incrementati, ma mi pare che l’Italia si stia orientando verso questa direzione, ad effettuare tamponi a tutti e non solo ai medici. Conoscere la positività di un soggetto non può aiutare in questo momento il sistema sanitario, nonostante le indubbie difficoltà dovute a un evento eccezionale che ha coinvolto l’intero pianeta.

4) Ci sono molte controversie riguardo l’origine di questo virus: qual è la sua posizione in merito?
4) Risulta chiaro che il virus si sia trasmesso dall’animale, il pipistrello, all’uomo senza pensare ad ipotesi di complotto o altro.

5) Molti medici hanno perso la vita in questa battaglia, qual è il suo rapporto con la paura e come vive la sua missione?
5) La paura è un sentimento normale in tutti noi. Quando però ti trovi ad affrontare delle emergenze non hai nemmeno il tempo di pensare alla paura.

6) Come è nata la collaborazione con i colleghi cinesi che ha portato allo sviluppo di questo nuovo protocollo?
6) Il Pascale ha da anni rapporti con la Cina. Basti citare solo i corsi di formazione per medici specializzandi che ha portato negli ultimi tre anni circa 500 neo laureati cinesi nei reparti del nostro Istituto. Quando abbiamo pensato di utilizzare il Toci per il Covid ci siamo consultati con i medici cinesi che ci hanno detto che anche loro avevano iniziato ad usarlo su 21 pazienti e, di questi 21, 20 avevano avuto subito degli ottimi risultati.

7) Secondo Lei la Campania come sta gestendo questa emergenza? Ci sono cose che secondo Lei andrebbero modificate?
7) É indubbio che questa pandemia ci ha trovati impreparati sia per la violenza con cui si è diffusa, sia per una mancanza di attrezzature, guanti, mascherine, tute. In questo momento il sud sta reggendo, l’isolamento contenitivo sembra che stia funzionando. I dati, rispetto al nord, sono incoraggianti sia per quanto riguarda i contagi che i decessi.

8) Dottor Ascierto, qual è la sua posizione rispetto all’Avigan e su quali pazienti potrebbe dare dei risultati?
8) Quello sull’Avigan è uno studio internazionale coordinato dai cinesi a cui siamo stati chiamati a partecipare insieme ad altri otto centri italiani. La sperimentazione tuttavia prenderà il via appena Aifa darà l’ok. Fino ad allora non possiamo dire nulla. Solo allora verranno arruolati i pazienti.

9) Il pericolo potrà essere scongiurato solo quando verrà trovato un vaccino. Fino ad allora, dovremo rassegnarci a convivere col virus. Qual è il modo migliore per stabilire un equilibrio tra il ritorno a una vita normale e la prudenza?
9) Le misure restrittive sono l’unica azione che in qualche modo può contenere l’infezione. Il Toci è un farmaco che agisce contro le complicanze e non contro il virus. Un vaccino è sicuramente l’aspetto più importante per preservarci dal virus, ma i tempi del vaccino sono lunghi. Io sono convinto che usciremo sicuramente da questa emergenza e lo dico con cognizione di causa guardando quanto sta accadendo a Wuhan. É chiaro che i tagli alla ricerca e alla sanità fatti negli ultimi decenni dopo questa epidemia non saranno più giustificati. I governi dovranno porsi il problema di investire di più in ricerca e sanità. La salute è il migliore investimento per i nostri figli.

 

Ringraziamo il dottor Paolo Ascierto per la disponibilità e le informazioni divulgate.

 

 

Fonte immagine: Facebook

A proposito di Monica Acito

Monica Acito nasce il 3 giugno del 1993 in provincia di Salerno e inizia a scrivere sin dalle elementari per sopravvivere ad un Cilento selvatico e contraddittorio. Si diploma al liceo classico “Parmenide” di Vallo della Lucania e inizia a pubblicare in varie antologie di racconti e a collaborare con giornali cartacei ed online. Si laurea in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli e si iscrive alla magistrale in Filologia Moderna. Malata di letteratura in tutte le sue forme e ossessionata da Gabriel Garcia Marquez , ama vagabondare in giro per il mondo alla ricerca di quel racconto che non è ancora stato scritto.

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