L’origine del 1 maggio, festa dei lavoratori

1 maggio

1 maggio, festa dei lavoratori: origine e storia di questa data.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

(Articolo 1 della Costituzione Italiana)

Il poeta greco Esiodo racconta che nella mitica età dell’oro, tempo di prosperità e abbondanza, gli uomini vivevano senza leggi, senza odio e guerre e la terra produceva frutti spontaneamente. Con l’avvento di Zeus, e con la fine di questa aurea aetas, sull’umanità si abbattè una dura necessità: il lavoro. Una punizione, ma anche un dono, un mezzo attraverso cui vivere secondo giustizia. 

Oggi, 1 maggio, si celebra la festa dei lavoratori, ma saranno tante le attività lavorative che non si fermeranno, perché, mai come quest’anno lavorare in questa giornata, dopo tanti mesi di chiusure, sarà un piacere per le tante categorie messe in ginocchio dal Covid. 

La festa dei lavoratori nasce il 20 luglio 1899 a Parigi, su idea del congresso della seconda Internazionale. Data simbolica in ricordo di una manifestazione svoltasi a Chicago nel 1866.

“8 ore per dormire, 8 ore di svago, 8 ore di lavoro“: nel 1867, nell’Illinois, si festeggia la conquista delle otto ore lavorative. Gradualmente, dallo stato dell’Illinois, si estese a tutto il territorio statunitense. Vent’anni dopo, a Chicago, in occasione del diciannovesimo anniversario di tale conquista, fu organizzato uno sciopero generale per ottenere l’estensione della legge, e in particolare la protesta della fabbrica di mietitrici McCormick fu repressa col sangue. 1 maggio 1886.

Simbolo delle lotte operaie, di lavoratori in cerca di  diritti e condizioni di lavoro migliori, a partire dal 1947 la Festa del lavoro e dei lavoratori divenne ufficialmente festa nazionale italiana. Sono tanti altri i paesi che celebrano questo giorno, ma proprio gli Stati Uniti, luogo in cui tutto ebbe inizio, stranamente festeggiano i lavoratori il primo settembre e non in questa data. 

Da sempre lavorare ricopre grande importanza per la realizzazione dell’uomo e tale consapevolezza si è solidificata particolarmente quest’anno in cui molte categorie di lavoratori sono state private di tale diritto piombando spesso nella disperazione emotiva, oltre che economica, perché lavorare non significa soltanto guadagnarsi il pane. Lavorare significa esprimere se stessi, mettersi alla prova, conquistare la propria autonomia, sentirsi utili e parte di un tutto.

Nel ricordare il valore di questa giornata, ci auguriamo che il prossimo 1 maggio sarà realmente una festa per tutti e di ritrovarci, magari, a cantare insieme al mitico concerto in Piazza San Giovanni.

 

 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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