Una lotteria per sconfiggere l’evasione fiscale. È questa una della manovre che farà più discutere della nuova legge di bilancio, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2016. L’idea, che vedrà la sua fase sperimentale entrare in vigore dal 1° marzo del 2018, è quella di istituire una lotteria nazionale collegata a scontrini e ricevute fiscali. Questa misura, introdotta nel tentativo di contrastare le frodi al Fisco, prevede che ogniqualvolta si effettua un acquisto presso un commerciante che abbia optato per la trasmissione telematica dei corrispettivi o che abbia regolarmente rilasciato fattura, indicando il proprio codice fiscale, si partecipa automaticamente al gioco a premi. Ogni scontrino sarà, quindi, un vero e proprio biglietto della lotteria, per cui sono previste vincite in denaro o altri beni. Onde incentivare l’utilizzo di Bancomat o altri dispositivi di pagamento elettronici, la legge postilla che le possibilità di vincita aumentano del 20% per chi paga con queste modalità.
L’Italia, terra di santi, poeti e… giocatori!
L’introduzione di questa nuova legge non deve stupire. Basta dare un’occhiata alle statistiche per capire quanto gli italiani siano legati al culto del gioco, in particolare a quello d’azzardo.
Con 8 miliardi di ricavi e 120mila lavoratori, il mercato del gioco d’azzardo continua a rappresentare per l’Italia un’importante voce nel monte ingressi annui. E con il crescente prelievo fiscale sugli apparecchi di intrattenimento, che vedono, secondo il settimanale londinese The Economist, ogni italiano spendere circa 450 dollari (430 euro) l’anno – circa il 10% della spesa per consumi privati – il nostro Paese sembra fortemente intenzionato ad affidarsi sempre di più a bingo, gratta e vinci per fare cassa e a questa nuova lotteria per diminuire l’evasione fiscale. È tendenza comune anche affidarsi a quelle piattaforme online regolari e sicure che garantiscono una più ampia gamma di giochi, comprese roulette e simili.
La lotteria degli scontrini, i dati europei
L’Italia non è il primo paese ad escogitare una strategia del genere. Portogallo, Slovacchia, Grecia, Romania, Malta e Albania, in Europa, Taiwan e Cina, nel resto del mondo, hanno già sperimentato – e con discreto successo – la “la lotteria degli scontrini”. Interessante e più economicamente affine è il caso portoghese, dove dal 2014, primo anno di applicazione della norma, si è notato un miglioramento del gettito fiscale quantificabile circa al 7%. Dati importanti, certo, ma tutti da verificare nel nostro Paese, dove la lotta alle evasioni fiscali, che si stima sottraggano ogni anno all’incirca il 18% del PIL, circa 240 miliardi di euro, non poteva che essere una delle priorità del governo Gentiloni.
Jundra Elce
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