13 giugno 2023, muore lo scrittore e sceneggiatore statunitense Cormac McCarthy

13 giugno 2023

13 giugno 2023, muore il romanziere e sceneggiatore Cormac McCarthy, uno degli esponenti della letteratura statunitense contemporanea.

Era il 13 giugno del 2023 quando Cormac McCarthy, uno degli autori della letteratura statunitense contemporanea, si spense nella sua dimora a Santa Fe, in New Mexico.

Il 13 giugno del 2023 ci lasciava uno degli scrittori americani che ha rivoluzionato il panorama letterario del secondo Novecento proponendo una nuova versione del genere western.

McCarthy appartiene alla generazione degli scrittori americani postmoderni assieme a Don DeLillo, Joyce Carol Oates, Paul Auster, David Foster Wallace, Thomas Pynchon e Jonathan Franzen. Nel caso del romanziere e sceneggiatore morto il 13 giugno del 2023 si parla di colui che diede nuova linfa vitale al genere western.

In realtà, il western di McCarthy è diverso da quello dei Dime novel ottocenteschi o da quello del cinema di John Wayne; piuttosto, la scelta di determinati temi e modalità narrative (il male e la violenza) lo avvicina alla sensibilità del western revisionista dei film Piccolo Grande Uomo (Big Little Man, 1969) di Arthur Penn, Soldato Blu (Soldier Blue, 1970) di Ralph Nelson e dei capolavori recenti come Balla con i lupi (Dance with Wolves, 1990) di Kevin Costner, Geronimo  di Walter Hill (1993), Quel treno per Yuma (3:10 to Yuma, 2007) di James Mangold, Django Unchained di Quentin Tarantino (2012) o, in un certo senso, pur non essendo “un western nel senso stretto del termine”, poiché ambientato nei pressi della frontiera settentrionale tra Stati Uniti e Canada, Revenant- Redivivo (Revenant, 2016) di Alejandro G. Iñárritu.

Gli esordi con Il guardiano del frutteto fino alla Trilogia della Frontiera per descrivere l’America dopo la disfatta in Vietnam

Il ricercatore Luca Briasco, nel suo saggio contenuto nel volume Verso il millennio. La letteratura statunitense del secondo Novecento di Caterina Ricciardi e Valerio Massimo De Angelis, paragona la figura dell’autore deceduto il 13 giugno  2023 a quella di William Faulkner: ambedue conobbero  (in un primo momento)  poco successo in madrepatria; ma, dopo aver incuriosito il pubblico europeo d’oltreoceano, la critica statunitense decise di occuparsi dei loro casi letterari.

Il guardiano del frutteto (The Orchard Keeper, 1965), il primo romanzo pubblicato da McCarthy, presenta una narrazione che aspira ad allontanarsi dal regionalismo e dai temi bucolici di molti autori e autrici sudisti (come il caso dello stesso Faulkner o di Flanery O’Connor); infatti, come affermato dallo stesso Briasco, «La natura è vista come ostile, un grande buco nero che getta sull’umanità tutte le proprie tempeste […] appare indifferente, regolata su ritmi diversi da quelli umani, svincolata dai poteri normativi attraverso cui il tempo impone limiti e comportamenti».

La violenza predomina la produzione di McCarthy già nelle prime opere: Il buio fuori (Outer Dark, 1969) analizza il tema dell’incesto nella natura selvaggia, Figlio di Dio (Child of God, 1973) narra la vicenda di Lester Ballard, una persona asociale che non conosce alcuna empatia verso il prossimo, e Meridiano di sangue (Blood Meridian or, The Evening Redness in the West, 1985), un romanzo epico come Moby Dick, eppure figlio dell’esperienza militare statunitense in Vietnam, il quale ci descrive un mondo senza alcun tipo di eroi, ma di uomini vittime della violenza, come afferma Giulio Segato nel suo saggio Sangue a fiumi nel vecchio west: Blood Meridian e Cormac McCarthy in Italia, pubblicato sulla rivista Iperstoria.

In seguito, lo scrittore del New Mexico pubblica una trilogia nella quale affronta il tema della frontiera: Cavalli selvaggi (All the Pretty Horses, 1992), Oltre il confine (The Crossing, 1994) e Città della pianura (Cities of the Plain, 1998).

McCarthy e Hollywood: Non è un paese per vecchi e La Strada – Fra letteratura e cinema

In realtà, il grande pubblico conobbe la produzione dello scrittore morto il 13 giugno del 2023 grazie a due best-seller trasposti sul grande schermo. In precedenza, il rapporto fra McCarthy e il cinema era stato burrascoso; dal momento che, l’adattamento cinematografico di Cavalli Selvaggi diretto da Billy Bob Thornton, ovvero Passione ribelle (All the Pretty Horses, 2000) con Matt Damon e Penélope Cruz, si rivelò un flop al botteghino.

Il cinema del nuovo millennio decise di cimentarsi con i romanzi Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men, 2005) e La strada (The Road, 2006). Il primo fu trasposto sul grande schermo da Joel ed Ethan Coen con Javier Bardem, Tommy Lee Jones e Josh Brolin; invece, il secondo romanzo (nonché vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2007) da John Hillcoat con Viggo Mortensen (l’interprete di Aragorn della trilogia del Signore degli Anelli) e Kodi Smith-McPee nei panni dei protagonisti.

Per quanto riguarda il successo critico di questi due romanzi, Briasco ritiene che McCarthy abbia saputo sviluppare il tema del male anche in genere diversi dal proprio; infatti, il western viene sostituito dal thriller-noir e dalla fantascienza post-apocalittica. La vicenda narrata in Non è un paese per vecchi inizia «da un topos tipico della letteratura noir (l’uomo comune che si ritrova senza volerlo sulla scena di un crimine, si impadronisce di un botti-no colossale ed è condannato a fuggire, inseguito dalla legge e al contempo da una banda di supercattivi, decisi a recuperare il maltolto) per mettere in scena un conflitto tra bene e male che ha quasi il sapore di un morality play». Invece, nel caso dell’altra opera, ci troviamo davanti ad un romanzo figlio delle influenze di Philip K. Dick, James Ballard e William Goulding, il racconto di un padre e di un figlio che attraversano un’America post-apocalittica dove la violenza dilaga assieme all’anarchia.

Il lavoro di sceneggiatore per Ridley Scott, gli ultimi romanzi prima della sua morte il 13 giugno 2023 e il (nuovo) tentativo di trasporre sullo schermo Meridiano di sangue

McCarthy realizzò anche le sceneggiature dello spettacolo teatrale Sunset Limited (2006) e del film The Counselor – Il procuratore (The Counselor, 2013) diretto da Ridley Scott (il regista di Alien, Blade Runner, Il gladiatore, Le crociate- Kingdom of Heaven, American Gangster, The Last Duel e Napoleon) con Michael Fassbender, Cameron Diaz, Penélope Cruz, Brad Pitt e il già menzionato Bardem nel cast.

In seguito, James Franco si occupò di dirigere l’adattamento cinematografico di Figlio di Dio con Tim Blake Nelson e Scott Haze nel 2016. Inoltre, prima del suo decesso il 13 giugno del 2023, l’autore di Santa Fe pubblicò gli ultimi due romanzi: Il passeggero (The Passenger) e Stella Maris, ambedue editi nel 2022.

Meridiano di sangue, pur essendo definito uno dei romanzi più violenti che sia mai stato scritto, ha da sempre suscitato l’interesse di diversi cineasti per un possibile adattamento cinematografico. Attualmente, come affermato da Katchy Stephan su Variety, il regista Hillcoat e lo sceneggiatore John Logan sono al lavoro per una trasposizione cinematografica del romanzo dopo i tentativi infruttuosi di Scott e Franco.

Fonte immagine di copertina: Wikicommons

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A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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