Con il termine turismo si indica la pratica di chi si allontana dal proprio luogo di residenza per svago o conoscenza. Esiste però una forma di viaggio più oscura e controversa, nota come narcoturismo. Questo fenomeno presenta caratteristiche precise e solleva importanti questioni etiche e legali.
Indice dei contenuti
1. Che cos’è il narcoturismo: una definizione
Il termine narcoturismo si riferisce a flussi di persone che intraprendono viaggi motivati dall’interesse per il mondo della droga. Questo interesse può manifestarsi principalmente in due modi. Il primo è il viaggio finalizzato all’acquisto o al consumo di sostanze stupefacenti, sfruttando legislazioni più permissive o un accesso più facile. Il secondo, invece, consiste nel visitare luoghi legati alla storia del narcotraffico, come ex laboratori, residenze o tombe di celebri criminali. Mentre il primo tipo è legato al consumo, il secondo alimenta una curiosità spesso definita “morbosa”.
Tipologia di narcoturismo | Esempi di destinazioni e attività |
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Turismo del consumo | Olanda: frequentare i “coffee shop” di Amsterdam per il consumo legale di cannabis. Questo tipo di turismo ha generato problemi di ordine pubblico e traffici illegali nei paesi confinanti. |
Turismo storico-criminale (narcotour) | Colombia e Messico: visitare luoghi legati a Pablo Escobar a Medellín (la sua tomba, la prigione La Catedral) o a “El Chapo” in Messico. Questi tour glorificano figure criminali. |
2. Destinazioni principali ed effetti locali
La pratica del narcoturismo è legata soprattutto ai paesi latino-americani, tra cui spicca la Colombia, patria del più noto trafficante di cocaina. A Medellín, città in cui è cresciuto Pablo Emilio Escobar Gaviria, diverse agenzie organizzano i cosiddetti narcotour. Questi itinerari includono tappe come la tomba di Escobar e la famosa prigione da lui costruita, La Catedral. Sebbene questi tour generino un indotto economico, sono fortemente osteggiati da gran parte della popolazione locale, che cerca di promuovere la memoria delle innumerevoli vittime del narcotraffico piuttosto che celebrare i carnefici.
3. L’impatto dei media e le questioni etiche
Un ruolo fondamentale nella popolarizzazione del narcoturismo è giocato dai mass media. Serie televisive di successo come Narcos, Gomorra e Suburra, pur raccontando la brutalità delle organizzazioni criminali, spesso finiscono per romanzarne e glorificarne le figure principali, alimentando un interesse che si traduce in flussi turistici. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) documenta costantemente come il traffico di droga sia legato a violenza, corruzione e instabilità sociale, un aspetto che la narrazione mediatica e turistica tende a mettere in secondo piano. Il narcoturismo è legale? I tour in sé potrebbero non essere illegali, ma spesso operano in una zona grigia e, come evidenziato da testate autorevoli come la BBC, contribuiscono a perpetuare un’immagine distorta e dannosa. Appare evidente quanto la pratica contribuisca a esaltare un fenomeno profondamente illegale e distruttivo, banalizzando la sofferenza di intere comunità.
Fonte immagine in evidenza: Freepik, di jcomp
Articolo aggiornato il: 15/09/2025