Da lunedì 23 a mercoledì 25 maggio grazie a Pint of Science sarà possibile ascoltare numerosi scienziati parlare dei temi che più coinvolgono in questo periodo storico.
Pint of Science è nato nel Regno Unito nel 2012 quando Michael Motskin e Praveen Paul, due ricercatori all’Imperial College di Londra, aprirono i laboratori ad un pubblico di malati di Parkinson, Alzheimer, malattia del motoneurone e sclerosi multipla per il “Meet the researchers”, per osservare i modelli di ricerca che venivano svolti.
Pint of Science arriva in Italia
Pint of Science è ora esportato in dodici paesi nel mondo, comprese dieci città italiane, tra le quali quest’anno saranno presenti anche Napoli ed Avellino per la Campania.
L’evento mira a far avvicinare i ricercatori al pubblico che vuol conoscere come la ricerca mondiale affronta i quesiti in cerca di risposte, e questo in luoghi che non sono propriamente rilegati alle discussioni scientifiche: pub e bar, infatti, faranno da palcoscenico alle spiegazioni dei ricercatori che per tre giorni racconteranno del loro lavoro reso così alla portata di tutti, anche per il linguaggio che sarà adottato.
Per Napoli due i locali coinvolti da Pint of Science saranno: Lo U-Turn/ Piano B, in via Pallonetto a Santa Chiara 15 e lo Slash, in via Vincenzo Bellini 45 mentre per Avellino ha aderito lo GiuAlè Soul Pub in via Oblate 20.
Presso lo U-Turn/Piano B, dalle ore 20.00, la serata di lunedì 23 maggio avrà per titolo Messaggeri dalle profondità del cosmo, con Giuliana Galati ed i suoi Neutrini birbanti: le particelle più piccole e dispettose dell’Universo e Annalisa Allocca con Virgo: in ascolto dei sussurri dell’Universo; martedì 24 maggio La vita, l’Universo e tutto quanto, serata condotta da Giovanni Covone con il suo intervento dal titolo Dove sono tutti quanti? La ricerca della vita intelligente nel cosmo e Alessandra Rotundi con Rosetta: una stele spaziale per decifrare il linguaggio delle comete e per definirne il ruolo nell’insorgere della vita sulla Terra; mercoledì 25 maggio la serata avrà per titolo La mente tra logica e percezione con Dario della Monica ed il suo Ragionamento cognitivo e ragionamento simbolico ed Ornella Sguro con La percezione e l’invenzione del reale.
Sempre a Napoli anche presso lo Slash, in quasi contemporanea, dalle ore 20.30, si parte lunedì 23 maggio con Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: dall’oceano globale ai suoli locali, dibattito condotto da Pasquale Castagno ed il suo Napoli-Antartide andata e ritorno: il ruolo degli oceani polari sul clima terrestre e Diego Civitillo e la sua Campania felix o infelix? Viaggio geochimico nella Terra dei fuochi; martedì 24 maggio si parlerà di Viaggio nella mente individuale e sociale con Silvia D’Ovidio ne Un dualismo da rivedere: corpo e mente nella psiconcologia e Emanuele Schember e La rappresentazione sociale della cultura; mercoledì 25 maggio sarà il momento de Le molecole del benessere con Immacolata Castellano che parlerà di Salute, nutrizione e benessere: idee dal mare e Anita Capalbo con Collageno: miti e verità sulla proteina che ti fa bella.
Anche Avellino ha risposto per quest’edizione di Pint of Science. Al GiuAlè Soul Pub, dalle ore 21.00, lunedì 23 maggio La scienza è tutto un fermento: dalla birra ai… terremoti, con Martino Forino e Luppolo e Birra: i (benefici) effetti collaterali di una buona pinta e Gaetano Festa con Diamoci una scossa. Carnet di viaggio nella crosta terrestre; si continuerà martedì 24 maggio con La teoria dell’evoluzione: bufale e polpi con Roberto Sandulli ed il suo Bazzecole, quisquilie e pinzillacchere… ovvero le bufale sull’evoluzionismo e sul suo papà, Charles Darwin ed Ilaria Zarrella con Puoi osservarlo O sentirti osservato da lui Leccarti i baffi, Pescarlo o catturalo O restarne affascinato (POLPO); le serate si concluderanno mercoledì 25 maggio con Inquinamento e rifiuti. Problemi e sfide degli ecosistemi umani con Raffaele Cucciniello che parlerà di Inquinamento indoor: che aria respiriamo? e Carmela Malvano con il suo intervento dal titolo Il ciclo di vita dei beni e dei servizi che usiamo giornalmente: dalla loro “nascita” alla loro “morte” quale impatto per l’ambiente?
La scelta di spostare i luoghi della discussione si è da sempre rivelata la carta vincente per riuscire a raccontare della ricerca che affrontano i numerosi scienziati sul nostro pianeta. Probabilmente è dovuto a questo il successo di Pint of Science.