Come coltivare una pianta di magnolia in vaso o in giardino: cosa c’è da sapere

La splendida fioritura primaverile è certamente la caratteristica più pregevole e affascinante delle piante di magnolia, una famiglia arborea che conta numerose varietà. A differenza di quanto si possa pensare, la maggior parte di esse possono essere coltivate non soltanto a terra ma anche in vaso, almeno durante le prime fasi di vita.

Caratteristiche della magnolia

Con il termine ‘magnolia’ si suole indicare un genere molto variegato di piante, originario del continente americano e del sud-est asiatico, facente parte della famiglia della Magnoliacee. Il nome magnolia, in uso fino dai primi del Settecento, deriva dal nome del botanico francese Pierre Magnol e venne impiegato inizialmente per identificare un albero fiorito dell’Isola di Martinica (la magnolia talauma).

Nel corso dei secoli, la tassonomia del genere magnolia si è notevolmente arricchita, tant’è che ad oggi conta circa 300 specie diverse. Ragion per cui, non è per niente semplice sintetizzarne le caratteristiche botaniche, se non limitandosi alle varietà più comuni; queste si presentano come piante dal portamento arboreo o arbustivo, che si sviluppano fino a raggiungere altezze molto variabili (da 2 a 30 metri). Anche il periodo di fioritura cambia in base alla specie, oscillando tra l’inizio della primavera e l’estate inoltrata; le varietà più comuni di magnolia producono splendidi fiori bianchi o rosa pallido mentre, per quanto riguarda la parte ‘aerea’, all’interno di questa grande famiglia botanica trovano posto sia varietà decidue che sempreverdi.

In Italia, le magnolie trovano nella fascia prealpina il proprio habitat ideale, in quanto prediligono terreni acidi e permeabili, una moderata esposizione alla luce solare, nonché un clima umido contraddistinto da abbondanti piogge.

Varietà di magnolia più comuni

Come già accennato, la famiglia delle magnolie conta centinaia di specie diverse; le più comuni sono:

  • Magnolia soulangeana; può raggiungere i sei metri d’altezza. In primavera produce grandi infiorescenze di colore bianco o rosa dal profumo particolarmente intenso;
  • Magnolia grandiflora; pianta sempreverde che rappresenta la varietà più diffusa in Italia. Il nome fa riferimento ai grandi fiori bianchi che sbocciano da maggio a ottobre;
  • Magnolia stellata; altra specie molto comune in Italia, è così chiamata per via delle grandi infiorescenze composte da petali affusolati disposti a forma di stella. È originaria dell’Asia Orientale;
  • Magnolia liliiflora; come spiega il portale specializzato MyGreenHelp, è una variante arbustiva, che ha uno sviluppo più limitato (non supera i due metri d’altezza). A differenza di altri tipi di magnolia, sviluppa fiori di colore rosa o viola e tollera bene le basse temperature;
  • Magnolia denudata; contraddistinta da una crescita lenta, questa varietà produce splendidi fiori rosa a forma di calice che sbocciano in maniera precoce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Come coltivare una magnolia

Le varietà più comuni di magnolia trovano terreno fertile in Italia, poiché sono originarie di regioni caratterizzate da un clima complessivamente simile a quello mediterraneo. Ragion per cui, la coltivazione di questo genere di piante non è particolarmente complessa né impegnativa.

È sufficiente collocare la magnolia in un punto con un’esposizione solare a mezz’ombra; se necessario, soprattutto in caso di messa a dimora in vaso, è consigliabile affiancarla ad un’altra pianta che possa tenerla al riparo dai raggi del sole per metà della giornata.

Durante i primi anni di vita, durante i quali lo sviluppo sarà piuttosto lento, la magnolia necessità di irrigazioni frequenti, che dovranno poi essere diradate col passare del tempo. Se si opta per la coltivazione in vaso, bisogna assicurarsi che il terreno sia morbido e fertile, nonché in grado di garantire un adeguato drenaggio ed evitare i ristagni di acqua. Per quanto riguarda la manutenzione, la magnolia non ha bisogno di potatura specifica; sono sufficienti tagli di formazione, per limitare o indirizzare lo sviluppo dei rami e della chioma.

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