Che sia per ragioni etiche, nutrizionali o ambientali, sempre più persone prediligono il latte di tipo vegetale a quello vaccino.
La motivazione etica sembrerebbe essere sicuramente in testa considerate le barbarie a cui vengono sottoposti i bovini negli allevamenti intensivi, in questo caso, in riferimento alle loro condizioni di vita. Il latte vegetale, sia esso a base di legumi, cereali o frutta a guscio prevede essenzialmente la lavorazione di piante. Per cui, anche l’impatto ambientale è ridotto vertiginosamente, considerato che per il nutrimento degli animali in questione andrebbero coltivate quantità di legumi e cereali di gran lunga più alte rispetto a quelle necessarie per la produzione di bevande vegetali.
Oltre la domanda agevolata dalle scelte sempre più diffuse di passaggio a una dieta vegana o più vegetale, molti onnivori tendono a preferire il latte di tipo vegetale poiché si avverte nettamente più leggerezza nella fase digestiva dello stesso. Ciò è dovuto principalmente al fatto che la maggior parte delle tipologie sono prive di lattosio, caseina e colesterolo.
Bonus: riduzione drastica del rischio di sviluppo di malattie legate al consumo di grassi animali, specie per chi soffre di livelli di colesterolo alto.
Di seguito se ne enumerano 4 tipologie di latte vegetale con l’intento di evidenziarne le peculiarità e gli eventuali consigli per prepararli in casa:
1) Latte di avena
Il latte vegetale che fa padrone al sottogruppo di quelli provenienti da cereali è sicuramente il latte d’avena. Super gettonato sia da bere che da usare come ingrediente per molteplici ricette come dolci da forno o pancakes. Potrebbe essere la prima scelta da considerare se si sta valutando il passaggio al versante vegetale per la prima volta poiché vanta un gusto delicato e naturalmente dolce. Inoltre, a livello nutrizionale, sembrerebbe essere quello che più si avvicina al latte vaccino intero ma con un livello calorico nettamente inferiore. Non è il più ricco di proteine ma ha naturalmente buoni livelli di carboidrati. Il latte di avena si ottiene dalla lavorazione dei fiocchi d’avena e farlo in casa è estremamente semplice: basta bagnare 90 grammi di fiocchi d’avena in un contenitore con 1 litro di acqua fredda, coprirli con un telo, metterli in frigorifero e lasciarli macerare tutta la notte. Il mattino seguente è sufficiente frullare tutto con un frullatore a immersione per rendere omogenea la miscela e poi filtrarlo. Si conserva per 2-3 giorni in frigorifero.
2) Latte di soia
È quello più conosciuto, il meno costoso e quello che più si presta a ricette sia dolci che salate nella sua versione pura, senza zuccheri aggiunti: basti pensare alla besciamella. Inoltre, essendo l’unico latte vegetale che caglia, è ottimo per la preparazione fai da te di una ricotta vegetale che compete largamente con la ricotta tradizionale. Ottimo da schiumare qualora si desiderasse un cappuccino. A livello nutrizionale, il latte di soia se la gioca con quello di avena: zero zuccheri e zero colesterolo. Fa parte della categoria di latti vegetali provenienti da legumi, per cui, a livello proteico è più che ottimo: super consigliato per chi segue una dieta ipocalorica. Il processo di preparazione, qualora si volesse prepararlo in casa, consta degli stessi passaggi del latte d’avena ma prevede, dopo l’ammollo e il riposo, una bollitura del legume di circa 15 minuti a partire dal bollore dell’acqua. Si conserva anch’esso per 3 giorni in frigorifero.
3) Latte di riso
Tra i più gettonati, il latte vegetale a base di riso, come quello di avena deriva dalla lavorazione di cereali, ma ha delle peculiarità: tra tutti i latti vegetali è in assoluto il meno calorico, è altamente digeribile ed essendo il più naturalmente dolce è decisamente tra i più appetibili. La caratteristica principale è l’assenza di glutine, il che lo rende adatto anche ai celiaci. Tuttavia, l’apporto proteico è molto basso e a livello di consistenza e composizione, si presta poco alla preparazione di un cappuccino. Inoltre, al netto della riduzione dell’impatto ambientale che caratterizza in misura maggiore o minore tutti i latti vegetali, quello di riso è forse il meno rappresentativo, prevedendo la coltivazione tradizionale del riso grandi quantità di acqua rispetto a legumi, semi, frutta a guscio o altri cereali. Per la preparazione del latte di riso in casa si consiglia di utilizzare 80 g di riso, sciacquarlo molto bene e bollirlo; dopo di che, frullarlo e filtrarlo con un colino a maglie fini. Si conserva in una bottiglia di vetro in frigorifero per 2-3 giorni.
4) Latte di mandorla
Il latte di mandorla è sicuramente il latte vegetale che più vanta un aroma piacevole. Caratterizzato da un notevole apporto di fibre, Omega 3, calcio e acidi grassi insaturi, il che lo rende ottimo per il cuore e il cervello: conserva, infatti, tutte le proprietà benefiche della frutta secca ed è una valida alternativa al suo consumo. Rispetto alle altre bevande vegetali, è il migliore come apporto di calcio e uno dei più calorici. È, tuttavia, tra i più costosi. Utilizzatissimo nel sud Italia per la preparazione di alcune ricette della tradizione tra le quali l’orzata siciliana e il caffè freddo leccese. Si ottiene dall’infusione e dalla spremitura in acqua di mandorle tritate, la preparazione è più complessa rispetto ai precedenti, ma non per questo infattibile: basterà avere 100 g di mandorle secche e acqua. Dopo aver tenuto le mandorle in ammollo per almeno 12 ore basterà scolarle e frullarle con un mixer a immersione con aggiunta di altra acqua se serve. Dopo aver filtrato il composto con un colino a maglie fini, si conserva in una bottiglia di vetro in frigorifero per 2-3 giorni.
Ed ora tutto quello che serve è una passeggiata nel reparto del supermercato dedicato, una mirata osservazione delle etichette a cercare la marca che vanta meno ingredienti possibili, meno o zero zuccheri aggiunti e preferibilmente un’etichetta bio, e via alla scelta del più adatto alle vostre esigenze.
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