Il singhiozzo è un disturbo comune che colpisce prima o poi tutti. Esistono diversi metodi, alcuni molto semplici, per contrastarlo o farlo passare rapidamente. Tra i rimedi più noti, si annoverano: bere un bicchiere d’acqua a piccoli sorsi, trattenere il respiro per qualche secondo o, secondo la tradizione popolare, chiedere a qualcuno di spaventarci. Questi sono metodi conosciuti da tutti, a volte utili, altre volte meno risolutivi.
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Perché viene il singhiozzo? Le cause principali
Il singhiozzo è un fenomeno scatenato da contrazioni ripetute e involontarie del diaframma, il muscolo fondamentale per la respirazione. La causa diretta è l’irritazione del nervo frenico, che ha il compito di controllare proprio le contrazioni del diaframma. Se questo nervo viene stimolato in modo anomalo, può scatenarsi il singhiozzo. Il tipico suono onomatopeico, “hic”, che si ripete in modo fastidioso, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente.
Le cause più comuni dell’irritazione del nervo frenico includono:
- Mangiare o bere troppo velocemente.
- Ingerire bevande gassate o alcoliche.
- Sbalzi di temperatura improvvisi.
- Stati di ansia o forte stress emotivo.
- Dilatazione dello stomaco dovuta a un pasto abbondante.
I rimedi più efficaci in sintesi
Ecco una tabella che riassume le soluzioni più pratiche per interrompere gli spasmi del diaframma.
Rimedio | Azione principale |
---|---|
Trattenere il respiro | Aumenta la CO2 nel sangue, rilassando il diaframma. |
Bere un bicchiere d’acqua | La deglutizione ritmica può resettare l’impulso nervoso. |
Un cucchiaino di zucchero | Stimola il nervo vago, interrompendo il riflesso del singhiozzo. |
Tisana al finocchio | Favorisce la digestione e riduce la pressione sul diaframma. |
Manovra di Valsalva | Stimola il nervo vago attraverso la pressione interna. |
5 rimedi per combattere il singhiozzo
Dopo aver visto perché viene il singhiozzo, analizziamo come porvi rimedio. Tra i metodi più utilizzati e conosciuti, ne esistono cinque che sembrano essere i più utili.
1. Trattenere il respiro
Un suggerimento che ha ben 2000 anni, attribuito a Ippocrate, è quello di trattenere il respiro per 10-20 secondi. Questa azione aumenta la concentrazione di anidride carbonica nel sangue, un fattore che aiuta a rilassare il diaframma e a interrompere gli spasmi. È il più conosciuto e antico rimedio e in parecchi casi funziona.
2. Bere un bicchiere d’acqua al contrario
Un rimedio abbastanza strambo, ma tra i più citati, è bere un bicchiere d’acqua dal lato opposto. Tale metodo consiste nell’appoggiare le labbra sul bordo del bicchiere più lontano da sé, piegandosi in avanti. La combinazione di deglutizione e postura può aiutare a “resettare” il nervo frenico. Naturalmente è un consiglio che per quanto possa essere divertente, non ha un fondamento scientifico provato.
3. Ingerire un cucchiaino di zucchero o miele
Se il singhiozzo fatica ad andare via, può risultare utile ingerire qualcosa di molto dolce o granuloso. Occorre riempire un cucchiaino di zucchero (o miele), tenerlo in bocca per cinque secondi e poi deglutire, bevendo subito dopo un sorso d’acqua. La sensazione dolce e la texture granulosa stimolano le terminazioni nervose della bocca, in particolare il nervo vago, sovrastando gli impulsi che causano il singhiozzo.
4. Bere una tisana calda
Oltre allo zucchero, tisane e infusi caldi si rivelano spesso adatti. Il quarto consiglio è bere, sorseggiando lentamente, una tisana. Quella al finocchio è particolarmente indicata perché favorisce la digestione e rilassa la muscolatura addominale. Basta far bollire dell’acqua e versare un cucchiaino di semi di finocchio, lasciando in infusione per circa 10 minuti. Vanno bene anche le bustine già pronte.
5. Eseguire la manovra di Valsalva
L’ultimo rimedio è probabilmente uno dei più efficaci. Consiste nel respirare a pieni polmoni, immagazzinando quanta più aria possibile, chiudere naso e bocca e provare a espirare forzatamente (come per stappare le orecchie). Questa manovra aumenta la pressione intratoracica e stimola il nervo vago, spesso interrompendo il singhiozzo. Va eseguita per pochi secondi e ripetuta al massimo un paio di volte.
Quando il singhiozzo deve preoccupare?
Nessuno dei tradizionali rimedi della nonna è provato scientificamente, ma tutti hanno una base ragionevole dato che agiscono sulla stimolazione nervosa o direttamente sul diaframma. Normalmente il singhiozzo scompare autonomamente in pochi minuti.
Tuttavia, se il singhiozzo si protrae per più di 48 ore (singhiozzo persistente) o per più di un mese (singhiozzo intrattabile), è fondamentale rivolgersi al proprio medico di fiducia. Come indicato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, un singhiozzo prolungato potrebbe essere il sintomo di una condizione medica sottostante che necessita di approfondimenti.
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Articolo aggiornato il: 28/08/2025