Perché viene il singhiozzo? Risposte e rimedi

Il singhiozzo è un fastidio banale che colpisce prima o poi tutti; esistono diversi rimedi, alcuni di questi semplici, per combatterlo o addirittura per far sì che esso vada via rapidamente. Tra i rimedi più conosciuti, annoveriamo: bere, sorseggiando, dell’acqua; oppure trattenere il respiro per qualche secondo; o ancora, chiedere a qualcuno di spaventarci.
Sono questi dei “rimedi” banali conosciuti da tutti, a volte utili, altre volte non del tutto utili.

Che cos’è e perché viene il singhiozzo?

Quindi perché viene il singhiozzo? È bene specificare anzitutto che il singhiozzo è un fenomeno scatenato da contrazioni ripetute e involontarie del diaframma. La causa che lo scatena è l’irritazione del nervo frenico, che ha il compito di controllare le contrazioni del diaframma. Se il nervo frenico viene irritato in un punto qualsiasi, si può scatenare, appunto, il singhiozzo. Il tipico suono onomatopeico, “hic”, che si ripete continuo e fastidioso per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente.
Ecco, dunque, che esso è del tutto involontario e si protrae (spesso) per molti minuti, verificandosi più volte durante l’arco di una giornata. Tra i rimedi più utilizzati e conosciuti, ne esistono cinque, che sembrano essere i più utili.

5 rimedi per combattere il singhiozzo

Dopo aver visto perché viene il singhiozzo, vediamo come porvi rimedio. Al primo posto, un suggerimento che ha ben 2000 anni, dettato da Ippocrate, ossia quello di trattenere il respiro per 10-15 secondi, in modo da consentire al diaframma di rilassarsi. Questo è il più conosciuto ed antico rimedio contro il fastidiosissimo singhiozzo. Sull’efficacia i pareri sono discordanti, in parecchi casi funziona.
Al secondo posto, un rimedio abbastanza strambo, ma che risulta essere tra i più utilizzati per combattere il singhiozzo, ossia, bere un bicchiere di acqua al contrario. Tale metodo consiste nell’appoggiare le labbra sulla parte opposta del bicchiere dal quale si è soliti bere, quella che normalmente “tocca” il naso. Naturalmente è un consiglio che per quanto possa essere divertente e parecchio utilizzato, non ha fondamento scientifico.

In generale il singhiozzo tende a passare rapidamente, solo in rari casi diventa difficile farlo cessare. Se fatica ad andare via, oltre ai due metodi indicati precedentemente, può risultare utile ingerire un cucchiaino di zucchero. Il terzo rimedio, infatti, sottolinea l’importanza dello zucchero nella “cura” del singhiozzo. Occorre riempire un cucchiaio di zucchero di canna (o miele), tenerlo in bocca per cinque secondi, deglutire e bere dell’acqua.
La sensazione di dolcezza provocata dallo zucchero favorisce la comunicazione tra il cervello e lo stomaco riducendo la pressione sul diaframma.

Oltre allo zucchero, dei rimedi molto utili possono essere le tisane, ma anche gli infusi, che spesso si rivelano particolarmente adatte a questo genere di fastidio. Il quarto consiglio è quello di bere, sorseggiando, o comunque molto lentamente, delle tisane; soprattutto la tisana al finocchietto sembrerebbe aiutare molto in quanto favorisce la digestione. Basta far bollire un pentolino di acqua e versare un cucchiaino di semi di finocchio. Lasciare in infusione circa 10 minuti e bere. Vanno bene anche le bustine di tisana al finocchio già pronte.

Il quinto ed ultimo rimedio è quello probabilmente più utilizzato e conosciuto, oltre ad essere il più cliccato sul web. Consiste nel respirare a pieni polmoni, cercando di immagazzinare quanta più aria possibile, tappare con una mano sia il naso che la bocca, e deglutire più volte, finchè la necessità di respirare lo consente. Questo è un metodo che va ripetuto al massimo due volte, anche se sembrerebbe efficace già al primo tentativo.

Nessuno dei tradizionali rimedi della nonna, o rimedi più simpatici e strani, è provato scientificamente, tutti hanno però una base ragionevole, dato che agiscono su diaframma.
Ovviamente, se il singhiozzo si protrae per più di quarantotto ore, allora è consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia. Normalmente il singhiozzo tende a scomparire autonomamente senza dover ricorrere a terapia alcuna.

Foto di Pixabay

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