Il ragionamento e il problem solving: di cosa si tratta

Il ragionamento e il problem solving: di cosa si tratta

Il ragionamento e il problem solving sono processi cognitivi fondamentali che ci permettono di interagire efficacemente con il mondo. Il primo ci consente di trarre inferenze e conclusioni da informazioni disponibili, mentre il secondo ci guida nel superare ostacoli per raggiungere i nostri obiettivi. Comprendere i loro meccanismi è il primo passo per potenziare queste abilità essenziali.

Le tipologie di ragionamento: deduzione, induzione e abduzione

Il ragionamento è il processo mentale con cui deriviamo nuove conoscenze da quelle preesistenti, applicando regole logiche. Esistono tre forme principali, come evidenziato anche da fonti enciclopediche come la Treccani.

Tipo di ragionamento Descrizione e processo
Ragionamento deduttivo Parte da premesse generali per arrivare a una conclusione specifica e certa. Se le premesse sono vere, la conclusione è necessariamente vera. (es: “tutti gli uomini sono mortali, socrate è un uomo, quindi socrate è mortale”).
Ragionamento induttivo Parte da osservazioni specifiche per formulare una conclusione generale e probabile, ma non certa. (es: “tutti i cigni che ho visto sono bianchi, quindi tutti i cigni sono bianchi”).
Ragionamento abduttivo Parte da un’osservazione per inferire la spiegazione più plausibile. È un’ipotesi. (es: “l’erba è bagnata, la spiegazione più probabile è che abbia piovuto”).

Il problem solving: come affrontare le sfide

Il problem solving è il processo cognitivo che mettiamo in atto per risolvere un problema, ovvero una situazione in cui vogliamo raggiungere un obiettivo ma non disponiamo di un metodo di risoluzione immediato. Questo processo è stato formalizzato da diversi studiosi, tra cui il matematico George Polya.

Le 4 fasi del problem solving secondo Polya

  1. Comprensione del problema: Definire chiaramente cosa si vuole ottenere e quali sono i dati a disposizione.
  2. Ideazione di un piano: Sviluppare una o più strategie per arrivare alla soluzione.
  3. Attuazione del piano: Eseguire la strategia scelta, passo dopo passo.
  4. Verifica dei risultati: Valutare se la soluzione ottenuta è corretta, soddisfacente e se il processo può essere migliorato.

Strategie e approcci al problem solving

Per la fase di “ideazione del piano” si possono adottare diverse strategie:

  • Decomposizione: Suddividere un problema complesso in sotto-problemi più piccoli e gestibili.
  • Astrazione: Ignorare i dettagli irrilevanti per concentrarsi sugli aspetti essenziali.
  • Pensiero laterale: Abbandonare gli schemi logici tradizionali per cercare soluzioni creative e inaspettate, guardando il problema da prospettive completamente diverse.

Gli ostacoli cognitivi al problem solving

La nostra mente può incontrare diversi ostacoli, noti come bias cognitivi, che impediscono una risoluzione efficace:

  • Fissità funzionale: La tendenza a percepire un oggetto solo nel suo uso più comune, limitandone le potenziali applicazioni creative.
  • Set mentale (einstellung): La tendenza a riutilizzare una soluzione che ha funzionato in passato, anche quando non è la più adatta al problema attuale.
  • Bias di conferma: La tendenza a cercare solo le informazioni che confermano le nostre convinzioni, ignorando quelle contrarie.

A volte, il problema stesso è strutturato per sfidare la logica convenzionale, come dimostra il paradosso di Achille e la tartaruga, che rappresenta un classico esempio di come un problema possa mettere in crisi i nostri modelli di ragionamento.

Il ragionamento e il problem solving sono abilità cognitive essenziali. Comprendere i meccanismi che li sottendono, le diverse strategie disponibili e i bias che possono ostacolarci ci rende più efficaci nell’affrontare le sfide quotidiane e nel prendere decisioni informate.

Fonte immagine: pixabay

Articolo aggiornato il: 14/09/2025

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