Tè marocchino, come si fa? La vera ricetta

Tè marocchino, la vera ricetta

In Marocco il tè marocchino verde alla menta, o in stile magrebino, è un simbolo di ospitalità e tradizione, e i marocchini sono orgogliosi di preparare questa bevanda dolce e deliziosa. Il tè marocchino viene servito a qualsiasi ora e nei Suq i negozianti lo offrono a chiunque entri nei loro negozi, come gesto di ospitalità. Il tè marocchino è molto amato anche al di fuori dei confini del Paese maghrebino, infatti dopo un viaggio in Marocco tutti si chiedono quale sia la vera ricetta. Eccola!

Tè marocchino: la ricetta tradizionale per un’autentica esperienza maghrebina

Tè marocchino: simbolo di ospitalità e tradizione

Il tè alla menta è molto più di una semplice bevanda in Marocco: è un vero e proprio rito sociale, un simbolo di amicizia e di accoglienza. La sua preparazione, considerata una vera e propria arte, è spesso affidata al capofamiglia o all’ospite più anziano e segue regole precise, tramandate di generazione in generazione.

Ingredienti per il tè marocchino (per 6 persone)

– un cucchiaio (15 gr) di tè verde Gunpowder essiccato

– una manciata abbondante di foglie di menta fresca o essiccata (28 gr, preferibilmente Mentha spicata, nota come “nana menta”)

– 45-60 g (3-4 cucchiai) di zucchero di canna, meglio se in zollette (o a piacere, secondo il proprio gusto)

– 1,2 l di acqua bollente

Preparazione del tè marocchino: tutti i passaggi

Per preparare il tè marocchino, sciacquare la menta, scaldare l’acqua in un bollitore (o in un pentolino) fino a portarla quasi a ebollizione (70-80°).

Versarne un pochino nella teiera marocchina per scaldarla, poi scolare la teiera. Mettere nella teiera il tè verde e filtrarlo per 2-3 volte con il filtro integrato nella teiera marocchina.

Versare dentro 1 litro di acqua bollente e mettere il tè a bollire su fiamma bassa, lasciando poi le foglie di tè in infusione per circa 5 minuti. Aggiungere la menta e lo zucchero.

Versare il tè in un bicchiere di vetro, e poi riversarlo nella teiera. Ripetere la procedura per quattro volte per mescolare i sapori completamente e per fare in modo che lo zucchero si sciolga completamente. Questo passaggio serve anche ad ossigenare il tè e a renderlo più aromatico. Versare il tè nei bicchierini e servirlo caldo, alzando e abbassando la teiera sul bicchiere per creare un leggero strato di schiuma. Riempire il bicchiere o la tazza solo per due terzi, per dare modo agli aromi di sprigionarsi pienamente. Decorare i bicchieri con foglie di menta fresca.

Come scegliere la teiera giusta

La teiera tradizionale marocchina, chiamata berrad, è in metallo, spesso in argento o peltro, con un beccuccio lungo e curvo e un manico decorato. È importante che la teiera sia adatta alla fiamma diretta, in quanto il tè viene fatto bollire direttamente al suo interno.

Proprietà benefiche del tè verde e della menta

Oltre a essere una bevanda deliziosa e dissetante, il tè marocchino ha anche diverse proprietà benefiche. Il tè verde è ricco di antiossidanti, che aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare e a prevenire alcune malattie. Ha inoltre proprietà toniche, diuretiche e antinfiammatorie. La menta è nota per le sue proprietà digestive, antispasmodiche e rinfrescanti. Aiuta a combattere l’alitosi, a ridurre il gonfiore addominale e ad alleviare il mal di testa.

Varianti della ricetta: aggiungere altre erbe o spezie

Alla ricetta tradizionale del tè marocchino si possono aggiungere altre erbe aromatiche o spezie, a seconda dei gusti e delle tradizioni locali. Tra le aggiunte più comuni troviamo l’assenzio (sheba in arabo), la verbena, il timo, i chiodi di garofano e l’anice stellato.

Curiosità: il proverbio dei tre servizi di tè

Ogni bicchierino di tè marocchino contiene circa 6 g di zucchero e apporta 24 calorie. Per tradizione il tè marocchino viene servito 3 volte e, dato che la durata del tempo di infusione aumenta, il tè avrà ogni volta un sapore differente. Un antico proverbio marocchino recita: “Il primo bicchiere è dolce come la vita, il secondo è forte come l’amore, il terzo è amaro come la morte”.

Fonte immagine: Pixabay

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