Anabattisti: storia del movimento religioso dell’anabattismo

Anabattisti e anabattismo

Gli anabattisti furono i componenti di un movimento religioso nato nell’ambito della Riforma Protestante; il nome dei membri del movimento dell’anabattismo nasce dall’uso di ribattezzare gli adepti.

Storia dell’anabattismo e degli anabattisti: elementi cardine e caratteristiche 

In Italia, l’Anabattismo si diffuse a partire dal 1549, espandendosi rapidamente soprattutto nei territori del centro Italia. Ciò accadde soprattutto perché dal punto di vista prettamente religioso, proprio nel nostro Paese, la Riforma Protestante giunse molto precocemente; già dagli anni Venti del Cinquecento, infatti, circolavano i libri dei riformatori. 

La predicazione di Martin Lutero non rimase circoscritta esclusivamente alla Germania ma si estese a tutta l’Europa ed ebbe due conseguenze principali: la nascita di nuove dottrine e l’adozione di quest’ultime in diversi Stati.
Tra le nuove dottrine, spicca l’Anabattismo, diffuso inizialmente soprattutto in Svizzera e anche in Germania, con un andamento diverso. 
I primi anabattisti, furono guidati a Zurigo da Conrad Grebel e si opposero fortemente alle idee del riformatore Ulrich Zwingli.

Una serie di questioni, di cui almeno quattro rintracciabili, riguardano vari fattori. La prima si concentrava sul rifiuto del battesimo dei bambini, ritenuto “sbagliato” poiché un bambino non ne comprende il significato vero e proprio e quindi in un certo senso è “costretto” a riceverlo.
La seconda opposizione, invece, riguardava la netta separazione tra l’autorità dello Stato e quella della chiesa; la terza sosteneva un più rapido e radicale processo di de-cattolicizzazione, rispetto ai tempi proposti da Zwingli e dai suoi collaboratori. Infine, la quarta questione riguardava la non violenza, e il rifiuto di qualsiasi azione armata.
Si trattava certamente di persone colte, intellettuali, per quanto concerne i gruppi formatisi in alcune città; nelle campagne invece, andò concretizzandosi un profondissimo settarismo che condusse poi ad una vera e propria riforma sociale.
Ovviamente questo dualismo tra cosiddetti colti e popolo, giustifica le diverse e tante contraddizioni che caratterizzano il movimento dell’anabattismo.

In modo molto simile a quello dei luterani, gli Anabattisti sottolineavano l’importanza della fede personale in Dio opponendosi a ogni ritualismo; si organizzarono in comunità di convertiti dal nuovo battesimo con connotazioni fortemente egualitarie e antigerarchiche. Forti della loro condizione di veri credenti, puri e incontaminati, gli anabattisti rifiutavano di riconoscersi cittadini d’uno Stato e di riconoscere a esso un qualsiasi potere in materia religiosa.

Chi era Ulrich Zwingli?

Ulrich Zwingli (1484-1531) è stato un teologo e riformatore svizzero che ha svolto un ruolo importante nella Riforma protestante. Nato in Svizzera, Zwingli studiò teologia a Basilea e a Vienna, e in seguito divenne pastore a Glarona, nella Svizzera centrale. Nel 1519, Zwingli iniziò a predicare contro le pratiche e le dottrine della Chiesa cattolica, sostenendo che l’unica fonte autentica di autorità spirituale fosse la Bibbia. Nel 1522, Zwingli fu il primo pastore a introdurre il culto in lingua tedesca nella sua chiesa, e in seguito divenne uno dei principali sostenitori della Riforma protestante in Svizzera.

Zwingli fu anche un teologo influente che sviluppò alcune delle prime idee del protestantesimo. La sua teologia era basata sull’autorità delle Scritture e sull’idea che Gesù Cristo fosse il Figlio di Dio incarnato, ma differiva da quella di altri riformatori come Lutero e Calvino in alcuni punti fondamentali, come la dottrina della giustificazione e della Trinità. Zwingli è anche conosciuto per la sua partecipazione a una serie di controversie teologiche e per la sua opposizione alla pratica del culto dei santi. Oggi, il movimento protestante che segue le dottrine di Zwingli è conosciuto come “riforma zwingliana” o “evangelismo riformato”

Conrad Grebel, chi era?

Conrad Grebel (1498-1526) è stato uno dei fondatori dell’anabattismo. Nato in Svizzera, Grebel studiò teologia a Basilea e a Vienna, dove divenne amico di altri riformatori come Ulrich Zwingli. Tuttavia, a differenza di Zwingli e di altri riformatori, Grebel riteneva che la Riforma protestante non fosse andata abbastanza in là nell’abbandono delle pratiche e delle dottrine della Chiesa cattolica.

Nel 1525, Grebel e altri anabattisti fondarono una comunità cristiana a Zurigo, dove iniziarono a praticare il battesimo adulto (che differiva dal battesimo infantile praticato dalla Chiesa cattolica e dalla maggior parte delle correnti protestanti). Grebel e gli altri anabattisti sostenevano che il battesimo dovesse essere riservato solo a coloro che avevano compiuto una scelta consapevole di seguire Cristo, e che la Chiesa dovesse essere composta solo da credenti veri e devoti. Grebel morì prematuramente nel 1526, ma il movimento anabattista continuò a diffondersi in Europa e in America, dove oggi esiste ancora una forte presenza di chiese anabattiste.

Anabattisti: diffusione rapida dell’anabattismo ma “a macchia d’olio”

Mentre si diffondeva velocemente in questi territori, alcuni anabattisti abbandonarono gradualmente il concetto della non-violenza, impadronendosi con la forza della città di Münster dove fu imposto il battesimo a tutti i cittadini adulti. Coloro che rifiutavano il sacramento vennero cacciati dalla città.
Ricordiamo che il movimento anabattista fu duramente perseguitato dalle classi aristocratiche e dai primi riformatori; Lutero e Zwingli utilizzarono la stessa parola “Anabattista” come termine spregiativo per indicare ogni gruppo protestante radicale di tendenza eterodossa (ossia riguardanti gruppi di persone che professano dottrine ma anche opinioni, diverse da quelle accolte come vere e quindi giuste).
La parola Anabattista, così come quella di anabattismo, col tempo perse il reale significato, e da esso nacquero altre chiese come quella degli Amish, dei Mennoniti.

La posizione dell’anabattismo comportava una frattura netta rispetto alla struttura della Chiesa come si era organizzata dai tempi di Costantino Magno e Teodosio e dunque alla concezione “tradizionale” del Sacramento del Battesimo. Nonostante l’Anabattismo si diffuse più o meno rapidamente, seppur in modo disomogeneo e non senza problemi, il movimento religioso riuscì a farsi spazio e quindi sopravvivere dove il potere politico presentava elementi di disomogeneità. È quanto accadde in Moravia, dove gruppi ed esuli anabattisti, compresi molti italiani, trovarono rifugio per circa un secolo, almeno fino al 1622 quando fu decisa l’espulsione degli anabattisti.

Dunque un movimento religioso importante per comprendere le tante fasi della storia, non solo italiana; riformatori, pensatori e cattolici, da sempre si sono opposti a determinati concetti e dogmi, proponendo ideologie e dottrine ancora oggi praticate. 

Fonte immagine sull’anabattismo: Wikipedia. 

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