5 poesie sul vento, perfette per l’inverno

poesie sul vento

Con l’inverno entrato ormai nel vivo, la redazione di Eroica Fenice ha deciso di selezionare cinque poesie a tema vento, uno degli elementi che ha maggiormente ispirato poeti e artisti di tutte le generazioni: da Eugenio Montale a Emily Dickinson. È stato carezza, gelido soffio, onda di lamento, cavallo che trascina via: cosa sarà in futuro? 

Il vento – Ada Negri 

È mite carezza
che passa gentile
e tiepida scherza
coi fiori d’aprile
è vasto respiro
lanciato sull’onda
che spinge la vela
in corsa gioconda.
È mano che afferra
con dita spiegate
e all’albero strappa
le foglie dorate.
È gelido soffio
che scende dai monti
e in ghiaccio tramuta
i rivi e le fonti
così senza posa,
or rapido or lento
si svolge l’eterno
cammino del vento.
 

Tramontana – Eugenio Montale

Oggi una volontà di ferro spazza l’aria, 
divelle gli arbusti, strapazza i palmizi
e nel mare compresso scava
grandi solchi crestati di bava.

Ogni forma si squassa nel subbuglio
degli elementi; è un urlo solo, un muglio
di scerpate esistenze: tutto schianta
l’ora che passa: viaggiano
la cupola del cielo
non sai se foglie o uccelli – e non son più.

E tu che tutta ti scrolli fra i tonfi
dei venti disfrenanti
e stringi a e i bracci gonfi
di fiori non ancora nati;
come senti nemici
gli spiriti che la convulsa terra
sorvolano a sciami,
una vita sottile, e come ami
oggi le tue radici. 

Il vento – Giovanni Pascoli 

Nell’aria grigia e morta
c’è un’onda di lamento.
Qualcuno urta la porta:
– Avanti! Passi! – È il vento.

Vento del Nord che porta
e neve e fame e stento:
la macchia irta e contorta
ulula di spavento.

Passano neri stormi
in frettoloso oblio;
passano nubi informi.

Tutto nell’aria oscura
passa e s’invola; addio
da non so qual sventura.

Il vento nell’isola – Pablo Neruda

Il vento è un cavallo:
senti come corre
per il mare, per il cielo.

Vuole portarmi via: senti
come percorre il mondo
per portarmi lontano.

Nascondimi, fra le tue braccia
per questa notte sola,
mentre la pioggia rompe
contro il mare e la terra
la sua bocca innumerevole.

Senti come il vento
mi chiama
galoppando nell’ombra
per portarmi lontano.

Con la tua fronte sulla mia fronte,
con la tua bocca sulla mia bocca,
legati i nostri corpi
all’amore che ci brucia,
lascia che il vento passi
senza che possa portarmi via.

Lascia che il vento corra
coronato di spuma,
che mi chiami e mi cerchi
galoppando nell’ombra,
mentre, sommerso
sotto i tuoi grandi occhi,
per questa notte sola
riposerò, amore mio.

Il vento – Emily Dickinson 

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Come la luce,
delizia senza forma
e come l’ape,
melodia senza tempo
come i boschi,
segreto come brezza
che, senza frasi, agita
gli alberi più superbi
come il mattino,
perfetto sul finire,
quando orologi immortali
Suonano mezzogiorno! 

Crediti immagine: Creative Commons – poesie sul vento

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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